mercoledì 27 luglio 2011

"Un po' di umanità", disse Borghezio

del Disagiato

Quando Borghezio apre bocca per dire le solite scemenze io, ormai, non mi arrabbio più con lui ma semmai con chi gli ha concesso la possibilità di dire quello che pensa. Perché quello che pare essere necessario, in Italia, è dare la possibilità a uno scemo di dire una scemenza, più che dare la possibilità a un intelligente di dire una cosa intelligente. Vale per Borghezio così come vale, ad esempio, per Moggi e lo spazio televisivo concessogli in questi ultimi anni quando si vuole discutere di calcio. Cos’è, questa, libertà di espressione? Se è liberta di espressione, beh, vediamo di scegliere l’espressione migliore. Che rimanga pure a fare i suoi discorsi ombelicali in tutta intimità con i suoi sodali, che dia del negro a chi gli pare, però il volume della sua voce dipende esclusivamente da noi.

Mentre ascoltavo Borghezio a Radio 24 dire quello che ha detto, il naso mi è cascato a terra per le ironie da studio di Giuseppe Cruciani o di chi, a un certo punto, dice a proposito delle parole di Borghezio: “Siamo al delirio, qui”. E che cosa diavolo vi aspettavate da Borghezio? Vi aspettavate che cercasse di interpretare il fenomeno dell’immigrazione per mezzo degli Scritti di sociologia della letteratura di Lukacs o un capitoletto intelligente e profondo di La natura del potere di Canfora? No, vi aspettavate che dicesse quello che poi ha detto: aspettavate che facesse il razzista. Perché un razzista non può che fare il razzista. 


Davvero, io non me la sto prendendo con il programma radiofonico e perdonatemi se in questo momento risulto un po’ antipatico, però il far parlare Borghezio, che è colui che disse "Noi ai clandestini bastardi gli diamo il mille per mille di calci in culo con la legge Bossi-Fini", non significa fare un programma senza tabù, senza censure e senza tagli, come si descrive il programma stesso nella colonnina a destra, ma significa fare spettacolo. 

Con Borghezio ogni volta si fa spettacolo e non informazione. Vero che un politico deve riferirci dati e pareri ma con Borghezio non c’è libertà di espressione ma libertà di impressione. Perché Borghezia parla per impressionare se stesso, più che noi, e questo è tipico degli insani. E se gli domandate, come hanno fatto i conduttori in studio, se anche lui si sente un templare difensore della cristianità non potrà che rispondervi che sì, che così si sente e se gli chiedete se condivide le idee di Breivik, ebbene, vi dirà senza troppi giri di parole che sì, ne condivide le idee.

E se a Borghezio chiedete quale pena darebbe a Breivik, di cui lui condivide le idee, aspettatevi che vi dica che ventun anni sono pochi ma che comunque è colpa del socialismo, “c’è la nemesi storica del buonismo assurdo e demenziale di certa sinistra…però adesso non parliamo di socialisti visto che ne hanno ammazzati novanta...un po' di umanità". Ecco, ci siamo messi nella situazione in cui è Borghezio a tirare fuori dalle tasche la parola umanità. Siamo stati proprio bravi.

Poi a chiedere scusa alla Norvegia perchè un tizio del suo partito ha detto assurdità è stato il Ministro Calderoli, quel politico che tempo fa

11 commenti:

  1. "Non ho mai condiviso l'ossessione per la libertò che domina l'Occidente. La libertà di circolazione si riduce spesso alla pura agitazione, la libertà di espressione a una forma socialmente tollerata di aggressione verbale" -- Glenn Gould

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  2. Se voglio solo vendere l'informazione attiro maggiore interesse selezionando non il meglio ma il peggio. Basti pensare a tutti quei discorsi domenicali del Ratzinger.

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  3. "non mi arrabbio più con lui ma semmai con chi gli ha concesso la possibilità di dire quello che pensa."
    A mio parere però chi gli ha dato la possibilità di parlare non sono tanto la radio o il programma in cui è ospite, ma tutta la masnada di persone che vota lega nord: gente che nutre (inspiegabilmente) rispetto per Borghezio così come gli juventini che amano definirsi lo "zoccolo duro" non esitano a difendere Moggi sotto tutti gli aspetti.
    I media in questo caso mi sembrano innocenti.

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  4. Il fatto che una persona voti lega nord non significa che nutra rispetto per Borghezio, così come il fatto che uno tifi Juventus non vuol dire che difenda a spada tratta Moggi...

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  5. Io sono d'accordo con Marcoverga. Non sono leghista e con i legisti non vado d'accordo, però un conto è l'idea politica di Maroni e un conto è la farneticazione xenofoba di Borghezio. Borghezio è espressione di qualcosa? Io penso di no. Penso che Borghezio sia un'escrescenza all'interno della Lega stessa e penso che la sua voce dia forma soltanto alla delinquenza.

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  6. @ Marcoverga,
    nel dubbio comunque, io non solo non voto lega, ma anche sebbene padano/bergamotto tifo Genoa :-D

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  7. "però un conto è l'idea politica di Maroni e un conto è la farneticazione xenofoba di Borghezio".
    No aspetta. (Calma, calma, inspirare, espirare, ....).

    Cominciamo. Borghezio è un esponente della Lega Nord. E' parlamentare europeo per lo stesso partito. Quando parla, esprime concetti, rappresenta una posizione politica, la sua certamente, ma anche quella di quelli che lo hanno eletto. Borghezio rappresenta una parte dell'Italia in Europa.

    La posizione politica di Borghezio è per caso anche la posizione della LN? Calderoli si è dissociato e ha chiesto scusa alla Norvegia. Ma esattamente per quale parte del discorso di Borghezio? Ecco, io vorrei capire questo, esattamente. Idem per Maroni. Quale parte del discorso di Borghezio non approva? Perché se si tratta di un semplice problema di "modi rudi" allora è un conto. Ma se si tratta di sostanza (la posizione xenofoba), allora è diverso.

    La LN approva la posizione xenofoba di Borghezio oppure no? Se non la approva (se Maroni e Calderoli si dissociano), Borghezio dovrebbe essere espulso dal partito. Perché qui non stiamo parlando di discutere della tassa sui rifiuti, dell'organizzazione del partito, delle quote latte, ecc, cose per cui all'interno di uno stesso partito ci possono essere posizioni differenti. Qui stiamo parlando di xenofobia (l'avete detto voi). Questa è una cosa seria, una cosa di base. Se la LN approva la posizione di fondo di Borghezio, è una forza politica xenofoba. Se non la approva, Borghezio deve essere espulso dal partito. Per molto meno, la LN ha espulso ben altri esponenti nel passato, a cominciare da un certo Miglio. Perché Borghezio, Gentilini, Salvini rimangono dentro?

    Io sono stanco di questo lanciare il sasso con esponenti "folcloristici", e nascondere la mano dissociandosi con gli esponenti "seri". E' una precisa strategia politica, sono tutti una stessa banda. Poi quelli seri propongono l'estensione a 18 mesi del fermo per gli immigrati nei centri di "accoglienza". 18 mesi, vi rendete conto? E l'ha proposta Maroni, ed è anche passata questa porcata di legge.

    Io sono stanco di questi trucchetti da delinquenti di periferia.

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  8. Il fatto che Maroni e Calderoli si siano vergognati significherà pure qualcosa. Lo stesso fece Berlusconi qualche anno fa con Calderoli stesso. Saranno della stessa banda, ma hanno avuto una reazione politica sensata e intelligente.

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  9. Anche il Signor Borghezio, pur scomodo in alcune circostanze, raccoglie per la causa leghista voti, consenso e pacche sulle spalle.
    Al libero si consente anche il gioco pesante.
    variabile

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  10. Reazione dovuta al bon ton istituzionale, ovvio. Gli altri leghisti non sono migliori di lui, semmai più ipocriti e furbi. Sono gli stessi che credono che i Ciesiano alberghi di lusso, che hanno fatto accordi con GHEDDAFI esternalizzando il problema della cancellazione delle scorie straniere.

    La Lega è peggio dei deliri del giullare Borghezio. Anche i presunti leghisti buoni condividevano l'idea dei medici-pia. E quella di legare il licenziamento all'espulsione.

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  11. non fatevi ingannare dagli occhialini rossi.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)