venerdì 29 giugno 2012

il segnapagine del 29.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Navi in bottiglia, Quel che insegna Prandelli: Finisce la partita Italia Germania e riprendo il numero di GQ con Prandelli in copertina (...). Ora lo dico: è una delle persone migliori che abbia conosciuto nell’ambiente del calcio, e fuori.
Popinga, Oltre Bolt (matematica e 100 metri piani): Usain Bolt, il fenomenale velocista giamaicano, ha dichiarato di voler portare il suo attuale record mondiale dei cento metri piani, che è di 9.58 secondi (ottenuto a Berlino il 16 agosto 2009), a 9.40 secondi. Che cosa può dirci la matematica a proposito? Se raggiungesse questo obiettivo, la velocità media di Bolt sarebbe di 10,64 m/s o 38,03 km/h. 
Personalità confusa, Dove si indaga se sia meglio seguire l’istinto o la ragione: Provo a fidarmi dell’Istinto. Lui di certo saprà la via verso li giusti orientamenti, mi dico. Lo pedino nel labirinto di vicoli bui, nell’intrico dell’esistenza. Sicuro della sua traccia, non temo più nulla. Egli annusa l’aria, scavalca gli ostacoli.

giovedì 28 giugno 2012

il segnapagine del 28.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Il grande marziano, Geografizzate le vostre menti: Dovrebbe esserci una Legge dello Stato, anzi di tutti gli Stati, tipo una Risoluzione dell'ONU, in base alla quale dovrebbe essere obbligatorio averne una in ciascuna casa, meglio una in ciascuna stanza, in ciascun ufficio, in ogni bar e ristorante, nell'anticamera di ogni dottore, in ogni posto pubblico e privato...
Metilparaben, Abolire il carcere: Ecco, io credo che lottare per l'abolizione del carcere -sia pure limitatamente ad alcuni reati- sarebbe una sfida straordinaria, anche perché investirebbe la società di un dibattito interessantissimo e metterebbe alcuni schieramenti politici nelle condizioni di esprimersi chiaramente, invece di parlare per luoghi comuni e ciurlare nel manico.
Contaminazioni, Il legame dimenticato fra democrazia e lavoro: Che ci sia la crisi, e che la crisi sia lontana dall’essere archiviata, lo sappiamo tutti e tutti lo viviamo sulla nostra pelle: ma la sue ragioni non di rado ci sfuggono e troppo spesso capita di preferire le soluzioni facili, legate a slogan populistici e di facile presa e consenso immediato, ad una consapevole presa d’atto di una situazione maturata nel corso di qualche decennio, una situazione che non poteva non portare alle attuali, evidenti, conseguenze.
Malvino, Uno sforzo di immaginazione: Fate uno sforzo di immaginazione, pensate all’Italia del 1870 e fate conto che di lì in poi le cose siano andate in altro modo: confisca di tutti i beni ecclesiastici, sgozzamenti di preti e frati, la Basilica di San Pietro rasa al suolo, il Papa-Re in esilio… Brutto, eh?

mercoledì 27 giugno 2012

il segnapagine del 27.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Chissà cosa, Per Federico,  per sua madre (e per noi): Ora apriranno inchieste, procedimenti disciplinari e chissà cos'altro. Ma la peggiore punizione, l'agente di polizia condannato per l'omicidio di Federico Aldrovandi che ha vomitato in rete insulti contro le sue vittime (Federico e sua madre Patrizia, protagonista di una battaglia legale da medaglia al valore civile), se l'è inflitta da sé. 
Fondo nero, Sulle strade del terremoto: Silvia ed io decidemmo di andarci insieme, per farci coraggio e vincere la timidezza. Progettammo quel giro in fretta, da Carpi risaliamo per la Motta e ci dirigiamo verso Cavezzo, ci siamo dette. Le tante deviazioni trovate per strada ci avrebbero più volte fatto modificare la mappa.
State of Mind, Il caso di Rignano Flaminio: intervista a Leonardo Tondelli: Come molti ho appreso il caso di Rignano Flaminio dalla tv. La mia prima reazione credo sia stata di incredulità, come per tutti: ma come, c’era una setta di maestre che porta in giro le vittime alla luce del giorno, e nessuno se ne accorgeva...
Piovono rane, Il maggior danno che stanno facendo: Io credo che il maggior danno che stanno facendo i tecnici sia quello di non capire che, come quasi tutto nella vita, anche l’economia ha come sua materia prima gli esseri umani: con i loro stati d’animo, le loro paure e le loro speranze, quindi i loro comportamenti...

Avvelenare

del Disagiato

Oggi il Corriere della Sera pubblica un’intervista a Walter Veltroni, il quale afferma di temere, ancora, Silvio Berlusconi e i suoi atti irresponsabili nei confronti del governo Monti: Parlare di elezioni anticipate ora, magari con Berlusconi ancora in campo, parlare della possibilità che l'Italia si presenti in Europa dicendo che Monti non c'è più e c'è il voto, significa non avere consapevolezza di ciò che il nostro Paese rischia. Quando qualche riga più avanti dichiara E temo che davvero (Berlusconi) voglia compiere un ultimo atto di irresponsabilità. Gramsci avrebbe parlato di "avvelenamento dei pozzi io ho pensato a Franco Fortini e a un brano del suo libro "Verifiche dei poteri": Le poetiche dell'occulto e dell'ermetico potrebbero essere paradossalmente, e fra scoppi di risa, riabilitate. Farsi candidi come volpi e astuti come colombe. Confondere le piste, le identità. Avvelenare i pozzi. 

Ho pensato a questo brano, ma molto probabilmente prima di Fortini, ad utilizzare questa espressione, "avvelenare i pozzi", fu Antonio Gramsci. Dove, non lo so. Sta di fatto che questa fu espressione già utilizzata da Veltroni sette anni fa in un'intervista sulle città a rischio rivolta: Ricordi la famosa frase di Gramsci, quando parlava di quelli che andando via avvelenano i pozzi. Così ha fatto il centrodestra. Convinto di perdere le elezioni ha escogitato una legge elettorale per decretare l’ingovernabilità di questo paese. Ancora Gramsci, quindi, e io ancora a pensare a Fortini. Poi, per caso, ho trovato un articolo di Luciano Canfora datato 14 novembre 2005 che sottolinea che la questione dei pozzi avvelenati ha origini antiche. Anzi, più antiche. Infatti scrive alla fine Canfora: Ieri, sull' Unità, Walter Veltroni ha detto: «Gramsci parlava di quelli che andando via avvelenano i pozzi. Così ha fatto il centrodestra». Ma l' affermazione, in realtà, è più antica, e si trova già in Tucidide. Segno della storicità della prassi denunciata dal sindaco di Roma.

martedì 26 giugno 2012

il segnapagine del 26.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Jonkind, Il 117 non ci salverà: “buonasera” “buonasera” “vorrei segnalare un’infrazione” “sì…un momento…mi dica” “allora si tratta…” “cosa contesta?” “la mancata emissione di scontrino per un servizio di take away” “un momento…” “sì” “a quanto ammonta l’infrazione?” ...
Tommaso Montanari, Pessimi Uffizi: Firenze teme di non essere abbastanza ‘contemporanea’: l’assessore alla cultura – per esempio – lo è anche ‘alla contemporaneità’, naturalmente con effetti tragicomici. Ma Firenze si sbaglia: non c’è città più capace di interpretare gli autentici valori del nostro tempo, primo fra tutti l’assoluto e totalizzante culto del denaro.
Tempo Reale, Il condottiero inesistente: Il segreto del successo politico di Grillo è che Grillo non esiste. Il suo è il trionfo dell’inesistenza. Non è un ideologia, non è una proposta di governo, non è un “modello” economico, non è un partito, non è un programma concreto, è un contenitore senza contenuto, un bacino alluvionale per l’ esondazione dei rancori che gonfiano l’Italia devastata da decenni di pessimo governo e di pessime alternative e trovano nell’oceano accogliente della Rete il proprio naturale sfogo.

Infinite Jest, 1434 pagine


del Disagiato

Acquistai la mia corposa copia di Infinite Jest nel dicembre del 2000: edizione Fandango Libri, collana Mine Vaganti, traduzione di Edoardo Nesi, 1434 pagine. Incomincia a leggere il libro per fermarmi già a pagina dieci, o forse a pagina undici. Senza alcun senso di colpa, dodici anni fa, pensai che i libri dovessero accompagnarmi fuori casa, trasportarmi, guidarmi, incoraggiarmi e riportarmi indietro, in cucina, in salotto. Stucchevole come pensiero, non trovate? Io lo trovo abbastanza stucchevole ma paradossalmente, per colpa forse di un difetto di fabbrica, la penso ancora così. Visto che nella mia vita, come molti di voi, lavoro, faccio la spesa, mi innamoro, voglio bene a qualcuno, odio qualcuno, pago bollette, faccio la fila alla motorizzazione, vado dal dentista e conosco disguidi, ecco, i libri, a me, devono parlare di lavoro, di spesa fatta al supermercato, di amore, di dentisti, di file fatte alla motorizzazione, di bollette, di sentimenti e di disguidi. Questo per dire che allora, dodici anni fa, non vidi tutto queste cose nel gigantesco romanzo di Wallace. 

Ho bisogno di un libro che parli di cose che mi stanno vicinissime o, male che vada, di eventi che accadono oltre il davanzale. Ancora adesso muovendomi tra i capitoli di Infinite Jest smarrisco facilmente la strada. Sia chiaro che sono considerazioni viziate, deformate dal mio temperamento e dai miei umori. 

lunedì 25 giugno 2012

il segnapagine del 25.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato


Alessandra Daniele, La sola dell'avvenire: I presunti persuasori occulti sono diventati palesi imbecilli. Hanno respirato troppo dello stesso gas allucinogeno col quale sono pagati per intossicarci, e ormai vivono definitivamente in un altro mondo, popolato di giovani coppie che rifiutano una macchina perché vogliono ''spendere molto di più'', bambine che da grande vogliono fare ''la naturalista'', famiglie che si costruiscono verande subacquee, automobilisti acrobatici che sgasano scie chimiche multicolori. 
Cloridrato di Sviluppina, La classe non è tecnica: Il cucchiaio che ieri sera Pirlo ha tirato ad Hart è il terzo maggior gesto calcistico che io abbia avuto la fortuna di vedermi eseguire davanti agli occhi, per quanto solo attraverso uno schermo televisivo. Non perché sia stato un gesto tecnicamente straordinario...
Popinga, Tecnici: Arriva il tecnico ad aggiustare la lavatrice. La smonta, la rimonta, la prova, la fa funzionare. Poi rassicurante sostiene: “Adesso è a posto. Ho sostituito la pompa e pulito lo scarico. Può subito fare un bucato”. Il giorno dopo la lavatrice non scarica e l’acqua è rimasta nel cestello. Un lavoraccio togliere il bucato fradicio e svuotare la macchina. 
Wittgenstein, Da varie angolazioni: C’è un fondo ingannevole nel modo in cui molti mezzi di informazione – non solo di destra – raccontano da mesi il “caso Lusi”, confondendo rilievi penali e questioni etico-politiche. Aggiungere ogni giorno con toni scandalizzati nuovi nomi reali o potenziali di dirigenti della ex Margherita che abbiano ricevuto soldi da uno qualificato come un malfattore crea infatti scandalo e indignazione, e gogna per ciascuno di quei nomi: ma questo è un inganno.
Raffaele Mozzillo, La felicità può attendere: Un fatto interessante che mi ritorna di quando ero nell’editoria, cioè prima che ne fossi messo fuori e avessi tutto questo tempo libero a disposizione, cioè prima di queste tre settimane di attesa passate a fissare lo schermo vuoto di una finestra, il fatto interessante che mi ritorna sono le feste organizzate dalle case editrici.

domenica 24 giugno 2012

il segnapagine del 24.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Azioneparallela,  Cultura, tanti passi indietro dal '46: Che oggi in nessun luogo, non in una capitale e neppure in un piccolo borgo, intellettuali europei, filosofi o letterati, storici o musicisti, sentono l’esigenza di riunirsi per domandarsi dove va la cultura europea. E di domandarselo in termini vivi e reali.
Glenville, La storia illuminante della Cinq: Berlusconi non si faceva vedere mai negli studi, ma per il lancio della Cinq fece un'eccezione. Arrivò una mattina in elicottero, e decise a sorpresa di piazzarsi a Cologno Monzese  occupando per vari giorni un grande ufficio di fronte allo studio 7. (Sì, perché il programma fu realizzato a Cologno, non a Parigi).
Leonardo, Egregia Presidente: Vorrei però che fosse chiaro che 'candidare' Emma Bonino è tutto fuorché un gesto antipolitico o anticasta. Nel sistema partitico che lei e Pannella denunciano, i radicali hanno sguazzato come un pesce, uno di quei pesciolini parassiti che vivono incrostati ai cetacei di passaggio.

sabato 23 giugno 2012

Vite interessanti

del Disagiato

Ieri mattina un ragazzo e una ragazza sono venuti in cassa per pagare un paio di romanzi da leggere in spiaggia. “Così ho qualcosa da leggere in spiaggia”, mi ha detto lei scocciata per una cosa che non ho capito bene. “Giusto”, ho risposto sorridendo e poi ho preso una banconota appoggiata dal suo compagno, l’ho messo nel cassetto, ho allungato un po’ di monete di resto e infine ho salutato. “Scusa”, mi ha detto lui guardando, prima di andarsene, una pila di libri che stava dietro di me, “ma non vorrai dirmi che anche Ibrahimovic ha scritto un libro”. “Eh sì, quella che vedi è la sua autobiografia”, ho risposto. “Pazzesco”, mi ha detto lui, “non sanno più cosa inventarsi”. E allora tutti e tre ci siamo messi a fissare in silenzio i libri di Ibrahimovic, fino a quando non me non sono uscito con questa frase: “Secondo me lui deve anche avere avuto una vita interessante”. Lui per un attimo solo si è girato verso di lei, ha fatto una smorfia e poi mi ha chiesto sconcertato cosa intendessi con vita interessante. “Intendo dire una vita interessante. Tutto qua”. Il ragazzo allora mi ha guardato come si guarda una cosa strana e poi ha chiuso il discorso con un “non avevo mai sentito questa espressione: vita interessante”. Mi hanno salutato, si sono presi per mano e poi sono usciti dal negozio.

Magari le vite interessanti non esistono, sia chiaro, però è un’espressione che io ho sentito dire tante volte e che ho visto tante volte e che persino ho giudicato superficialmente tanto volte: quel signore ha una vita interessante, quel cliente non ha una vita interessante. Giudizi superficiali, appunto. Come si fa a non avere in testa una frasetta banale come questa? Che vita può avere uno che non ha mai fatto distinzione tra una vita e l’altra? Ecco, mentre li guardavo uscire mi sono fatto queste domande e poi, come cadendo in una trappola, ho guardato la mia collega in fondo al negozio, che se ne stava là a mostrare con indolenza vocabolari a un cliente un po’ spaesato. “Vedi”, avrei tanto voluto dite al ragazzo appena uscito, “la mia collega, per fare un esempio, non ha una vita interessante. Una donna che alle undici del mattino mostra vocabolari, non può essere interessante”. Ma che cosa significa avere una vita interessante? E poi cosa possiamo dire…. Ma mi sono fermato qua e ho continuato a fare il mio mestiere di sempre, in libreria, alle undici del mattino tra vocabolari e altri libri. 

venerdì 22 giugno 2012

il segnapagine del 22.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Non ne so abbastanza, Napoletonidianamente: In Argentina è iniziato l'inverno, e con l'inverno uno sciopero degli autotrasportatori che ha lasciato l'intero Paese senza una goccia di carburante nelle pompe e per il riscaldamento. Il Governo segue la cosa come un'emergenza umanitaria, in quanto già 100.000 persone sarebbero senza combustibili e pure senza gas...
Maurizio Codogno, La grande truffa dei playoff: Avevo promesso di parlare della matematica del girone finale degli Europei di calcio 2012, ma a ben pensarci è difficile dare delle stime valide del relativo valore delle squadre: ho così pensato che magari potevo ampliare il discorso, e parlare generalmente delle fasi finali a eliminazione diretta di un torneo.
Filippo Facci, Forca Italia: Il carcere preventivo è una barbarie. Chi ha votato per l’arresto di Lusi è un barbaro che ha pensato di assecondare un popolo di barbari. La gente che plaude all’arresto di Lusi – senza conoscere mezza carta – è pure barbara, ma perlomeno non siede in Parlamento.
Come diventare il mio iceberg, Caposaldo: Lei mi raccontò il suo problema. Era fidanzata con un uomo che non amava. Era una storia che conoscevo, la storia di queste donne che stavano con uomini che non amavano, praticamente in giro c’erano solo donne di questo tipo, per quanto ne sapevo. Ma forse erano le uniche a lamentarsi (quelle che si lamentavano).

giovedì 21 giugno 2012

il segnapagine del 21.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Dotcoma, "Coi soldi dei privati": Lo si sente dire sempre più spesso: questa o quella importantissima, fondamentale opera pubblica, che sia una linea di metropolitana, un pezzo di autostrada o Expo 2015 poco importa, verrà realizzata “con il contributo dei privati”. E tu pensi: però, pensa che gentili, sti privati. Pensi anche, magari: ah, va beh, che cazzo me ne frega, se poi non serve a nulla ci smenano i privati. 
Malafemmena, Il treno dei desideri, nei miei pensieri all’incontrario va: Per migliorare il servizio pendolare servono soldi. I soldi non ci sono, il servizio non migliorerà. Anzi, peggiorerà. Mettetevela via. Compratevi un’auto, andate a vivere vicino all’ufficio.
[falsoidillio], L'inchiostro di Madame Bovary: Con i romanzi i letterati si trovarono di colpo in mano un’arma di ineguagliabile potenza. Il suo detonatore era nuovo: imitare attraverso un registro serio – o con derivazioni di quel registro come ad esempio l’ironia tragica – la vita, le azioni, i pensieri, i sentimenti, l’ambiente, la famiglia, la società, persino i vestiti degli “individui reali e qualunque” che noi lettori siamo, usando i più vari procedimenti tecnici e narrativi ritenuti utili allo scopo.
Wittgenstein, La fine del garantismo del Pdl: Il garantismo del PdL non è mai esistito, è da sempre stato un buon principio adottato per meschine e ipocrite ragioni, ovvero proteggere dai magistrati Berlusconi e altri accusati di quel partito e di quello che lo precedette.
Emanuele Zinato, Alessandro Baricco e lo Zeitgeist: Una vignetta del grande Altan (ecco un vero “divulgatore”!) riassume e svuota esemplarmente la pochezza di questo assioma baricchiano: “E’ venuta l’ora di rivalutare la merda!” – dice un personaggio ‘rampante’ – “E quando mai è stata svalutata?”  risponde Cipputi.

Polli

del Disagiato

Ormai è da anni che reputo le librerie e i libri una bella fregatura. E dire che con i libri ci lavoro, accidenti. ”Che bello lavorare in una libreria”, mi dicono spesso. “Per me è come vendere scope”, rispondo ormai da tanto tempo. Per essere meno provocatori, a me sembra di vendere chili di carta e non libri. La mia nausea ha delle ragioni, però, e queste ragioni stanno nella quantità indicibile di volumi che raggiungono la libreria. Tantissimi libri, così tanti che viene da dire che in Italia (o forse in tutto il mondo, chissà) ci sono più scrittori che lettori. E forse è anche vera, questa cosa. Ma le case editrici si rendono conto della quantità di materiale inutile che sfornano giornalmente? Si rendono conto del numero di volumi che ritorna a destinazione? In negozio non sappiamo più dovere mettere la merce. Una volta si creavano spazi, oggi non più. Insomma, a noi commessi o librai vengono gli occhi rossi dalla rabbia e dalla fatica. Come si fa a gestire questa situazione? E poi: che nome posso dare a questa situazione? Saturazione, forse. Sovraffollamento, magari. Sta di fatto che in libreria si lavora male e paradossalmente si lavora male per colpa dei libri, delle case editrici, degli scrittori e dei lettori (ma cosa vogliono i lettori? ma cosa chiedono alle case editrici e agli scrittori i lettori?). 

Io personalmente me la prendo con le case editrici e gli scrittori che per il mio modo di stare al mondo dovrebbero piacermi tanto. Me la prendo in modo infantile con la casa editrice Sellerio, che da qualche anno manda in libreria romanzi di Camilleri che non sembrano neppure più romanzi di Camilleri da quanto sono brutti e da quanto sono invece palesi operazioni commerciali. Me la prendo con chi ci manda il libro riscoperto, rispolverato e chissa quanto utile di Saramago e me la prendo con Baricco che non troppo tempo fa ha scritto un libro che nasce da un altro suo libro. 

mercoledì 20 giugno 2012

il segnapagine del 20.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Rangle, Fermate il tempo (voglio scendere): L'articolo di Repubblica, che scopro uguale su decine di siti e blog, è la copia conforme, refusi compresi, di una velina dell'AGI (Agenzia Giornalistica Italia). La fonte dell'AGI è The Telegraph (clic) che ha appreso la cosa da un sito spagnolo (ariclic)...
Barabba, Post sotto la tenda: "Che alla fine, diciamo la verità, la tenda fa schifo. Anche a quindici anni fa schifo, pensa quando ne hai trenta, o settanta. La tenda è scomoda, è fredda, è calda, è bassa, è umida, non sai dove mettere le tue cose, ti pare che se viene un colpo di vento voli via tutto. Tu sceglieresti mai di vivere in tenda? Eh, dai."
Ufficio reclami, Vita da call center – Del corretto uso dei vocaboli: (state assistendo a un piccolo, infinitesimale esempio di una conversazione in cui gli operatori call center sono costretti a fare una caccia al tesoro per capire cosa stanno chiedendo gli utenti. In genere la durata va dai 2 ai 5 minuti. Quando sarete in attesa al telefono da più di mezz’ora, ricordatevi che le linee sono intasate per questi motivi, il 90% delle volte.)

lunedì 18 giugno 2012

il segnapagine del 18.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Antonio Pavolini, L’Era del Post-Talk: Il fatto che si possa confezionare un contenuto televisivo di successo anche solo riprendendo su un palco una persona che ha qualcosa di interessante da dire, senza necessariamente litigare ad alto volume con qualcun altro, è un principio che sembra aver colto impreparati i teorici del “ritmo televisivo”.
Demata, A chi non conviene il Fair Play finanziario?: A far due conti della serva, c’è da restare stupefatti, se tifosi delle tre ‘grandi’ (Juventus, Milan, Inter), da sollevarsi indignati, se tifosi delle altre squadre di calcio, e da restarci secchi per la depressione, se si è dei cittadini normali. 
Avvenire, Intervista a Rosy Bindi: "Ci atterremo ai contenuti della Costituzione e a una consolidata giurisprudenza che non prevede il matrimonio per le coppie omosessuali. Sulla scia del lavoro fatto escludo che il programma del Pd conterrà questa proposta, come pure escludo che possa prevedere l’adozione per le coppie gay, alla quale sono personalmente contraria anche sotto un profilo scientifico".

domenica 17 giugno 2012

il segnapagine del 17.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Un tal Lucas, La leadership di mia sorella: La leadership è roba che va bene per le dittature e per la criminalità organizzata. Infatti, chi più di un capomafia è leader? La leadership è qualcosa d'indispensabile per quelle società dove c'è una gerarchia da rispettare, dove il degree regola i rapporti umani e senza quello tutto va a catafascio.
Alcuni aneddoti dal mio futuro, Licenza media di utilizzo: "Caro blogger, mi permetto di scriverle per metterla al corrente di un avvenimento che le farà piacere, o forse no. Nel dubbio ho deciso di contattarla perché si tratta di un aneddoto a mio giudizio stimolante che potrebbe anche non sfigurare tra i suoi scritti, a me ha fatto sorridere e ho pensato che comunque fosse corretto informarla..."

sabato 16 giugno 2012

il segnapagine del 16.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Galatea, Don Milani, il merito e la meravigliosa scuola dove non si boccia... : Si parte dal dato reale: e cioè che, da che mondo è mondo, in ogni sistema scolastico (ma anche in ogni sistema e basta) a venire bocciati o ad avere più problemi a continuare sono i soggetti più deboli, in questo caso, cioè, gli alunni disabili, quelli provenienti da famiglie disagiate o semplicemente povere...
Gennaro Carotenuto, In Grecia solo se vince Syriza l’Europa si salva: Ha voglia di sgolarsi Alexis Tsipras (foto), il dirigente della coalizione di sinistra Syriza che domani potrebbe vincere le elezioni greche, a ripetere “noi, come il 70% dei greci, siamo per l’Euro e per l’Europa”. Più lo dice e più i giornali reinterpretano: “Se vince Syriza è la fine dell’Euro”...
Galassia malinconica, L'alieno: Nelle anticamere dei dentisti si accresce –è noto- il bagaglio di informazioni scientifiche che poi gettano nel più totale caos l’impalcatura di precedenti certezze o pregiudizi che tanto supportano la fatica del vivere. In suddetti locali, infatti, il portariviste non difetta mai della pubblicazione ‘Focus’, la quale si rivolge ad un pubblico da patinata, sì, ma pur sempre curioso. 
Gianluca Diegoli, ScosseVsTweet: quando la creatività è inutile e fine a se stessa: Abbiamo deciso di promuovere un’iniziativa no-profit a sostegno dei nostri concittadini che, oltre ad essere stati colpiti dal terremoto in Emilia, ogni giorno devono sopportare lo stillicidio di nuove scosse. Questo terremoto infinito rischia di scoraggiare la nostra popolazione e minare la loro voglia di ripartire.

venerdì 15 giugno 2012

il segnapagine del 15.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Gruppo di Firenze, La serietà in minoranza. Memorie di un commissario d'esame: Personalmente ero rigoroso con gli allievi, non ammettevo il lavoro di gruppo e dicevo il perché: nella vostra professione sarete da soli, sarete voi i responsabili, non avrete i compagni da cui attingere. Voi accettereste di essere operati in ospedale da un chirurgo impreparato? 
Galatea, La crisi e i ladri professionisti: Lasci la mamma sola a casa alla mattina, perché vai a fare esami, con la promessa di venirla a prendere alle 12.30, per andare a mangiare fuori una grigliatina di pesce, e quando la richiami alle 12, per dirle che stai arrivando, ti risponde che...
Contaminazioni, Il professore stanco: La questione è molto semplice. Mi pare che nessuno sappia più rispondere con un minimo di attendibilità e una ragionevole certezza alla domanda di fondo: a che cosa dovrebbe servire, oggi, la scuola? Che cosa, esattamente, dovrebbe insegnare? E con quale finalità? 
Il Giornalaio, Scenario dei Media 2012-2016: Complessivamente la crescita del digitale nel medio – lungo periodo, prossimi 5 anni, appare meno importante di quanto ci si potesse immaginare passando dalla quota attuale del 28% a quella del 38% nel 2016. I supporti, i mezzi tradizionali continueranno anche nel futuro prossimo a mantenere la quota maggioritaria.


giovedì 14 giugno 2012

il segnapagine del 14.VI.2011

dello Scorfano e del Disagiato

Fondo nero, Volevo guardare il mio dolore in faccia: Non è curiosità morbosa, non è turismo fotografico. E' un bisogno che nasce dentro, un po' frenato dal pudore e il rispetto per chi la tragedia la vive sulla sua pelle. Guardare in faccia tutto il mio dolore per trarne forza e non dimenticarlo. 
Mario Piccirillo, Cassano, diciamocelo tra noi...: Non è che i gay sono in mezzo a noi: siamo noi che siamo in mezzo a noi, senza farci il problema, e ridendo ogni volta che uno c’ha “tanti amici gay”. Il punto, più che altro, è che soffiamo su Cassano che commenta Cecchi Paone, mica sui diritti negati alle coppie omosessuali. Il dito punta la luna e noi non riusciamo a vedere nemmeno il dito. 
Tempo reale, Il sangue non dimentica: Sento ripetere in tutti i servizi sportivi delle tv che la nazionale di calcio italiana non sconfigge la Croazia da 70 anni, da un aprile del 1942 a Genova (4 a 0, esordio di Mazzola il Vecchio), in un incontro fortemente voluto da Mussolini. C’è un piccolo dettaglio che viene omesso dai diligenti cronisti sportivi: la Croazia del 1942 non era una nazione indipendente e sovrana, ma un protettorato fantoccio occupato d nazisti e fascisti...
Claudio Giunta, Su Dante lirico: Nell’età preromantica, la poesia è qualche cosa che ‘si fa’ piuttosto che qualche cosa che ‘si sente’. Per noi post-romantici vale, in linea di massima, la proporzione contraria.

mercoledì 13 giugno 2012

il segnapagine del 13.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

La versione di Chamberlain, Se son fioroni: Ma è più idiota Antonio Cassano di Bari Vecchia che dice quello che dice – uno che è stato cacciato dalla Sampdoria perché ha detto al presidente “vecchio di merda” e “figh’ de bocchin’”- o il giornalista sportivo che, nel corso di una conferenza stampa di un campionato europeo di calcio, pensa di chiedere a Antonio Cassano di Bari Vecchia - “vecchio di merda” e “figh’ de bocchin’”-  cosa ne pensa dell’omosessualità nel calcio? 
Non ne so abbastanza, Profeti di sventura: Le banche italiane hanno preso soldi dalla BCE, certo, e hanno comperato titoli di Stato. I titoli di Stato sono l'investimento meno rischioso che avrebbero potuto porre in essere, dal momento che qualunque impiego a un soggetto privato avrebbe sommato al rischio Paese (il rischio che l'Italia vada a rotoli) il rischio di credito (il rischio che l'azienda prenditrice vada a rotoli).
Wittgenstein, La tv di una volta: In ogni caso, è utile un consuntivo su questa stagione di “Servizio Pubblico”, non tanto sui contenuti – è un programma di Santoro, come i precedenti, col buono e cattivo – ma sull’invenzione di “tv fuori dalla tv” come era stata presentata a suo tempo. Invece, ora possiamo dirlo, quello che abbiamo visto è stato un programma televisivo fatto come un programma televisivo.
Scacciamennule, I francesi sono diversi: Lasciamo perdere la mancanza del bidet. Sapevo, ero rassegnato all'idea di vivere due anni senza bidet. Ma il "wc séparé"? In pratica, negli appartamenti e nelle case parigine, si usa mettere il wc in uno stanzino buio a parte, di 1 metro quadro circa.

Il cloruro d'ammonio

del Disagiato

Sono finite le scuole e in questi giorni, com’era prevedibile, stanno entrando in libreria mamme e ragazzi per chiedermi i romanzi classici da leggere durante i mesi estivi. Come tutti gli anni, le mamme (e non i ragazzi) si lamentano che i professori dovrebbero dare loro la libertà di scegliere quali libri mettersi davanti agli occhi. “Perché leggere questi mattoni?”, mi chiedono con un alone di fastidio nella voce. Ma secondo lei, mi chiedono ancora, mio figlio cosa può trovarci in un romanzo scritto due secoli fa? Questi, insomma, sono i toni. Ogni anno la stessa solfa. Primo Levi nel libro "Il sistema Periodico" (capitolo Cromo) racconta un aneddoto interessante. Un suo amico, il signor Bruni, andò a lavorare in una grande fabbrica dove lo stesso Levi, dieci anni prima, aveva imparato i rudimenti del mestiere verniciario. Al signor Bruni, responsabile del reparto Vernici Sintetiche, gli capitò per mano una formulazione di un’antiruggine ai cromati che conteneva un componente assurdo e cioè il cloruro d’ammonio, assai propenso a corrodere il ferro piuttosto che a preservarlo dalla ruggine. Ma com’è possibile, si chiese, accettare tale componente in una formulazione antiruggine? 

“Bruni chiese ai suoi superiori e ai vecchi del reparto, che sorpresi e scandalizzati”, racconta sempre Levi, “gli risposero che in quella formulazione quel sale c’era sempre stato, e che lui era un bel tipo, così giovane e inesperto, a criticare l’esperienza di fabbrica e a cercare rogne chiedendo il perché e il percome. Se il cloruro d’ammonio era in formula, era segno che serviva a qualcosa; a cosa servisse, nessuno sapeva più, ma si guardasse bene dal toglierlo, perché non si sa mai”. Primo Levi racconta che quel componente l’aveva aggiunto lui dieci anni prima, in quella stessa fabbrica, per evitare che alcune vernici si solidificassero. Era una ricetta tutta sua, raggiunta dopo alcune esperienze negative risolte soltanto grazie all’aiuto del cloruro d’ammonio. Solo lui, quindi, conosceva l’utilità di quel componente e solo lui sapeva perché quel componente doveva assolutamente rimanere lì in quella formulazione antiruggine. Fidatevi, sembra dirci Primo Levi. Fidatevi delle cose che vi sembrano imposte e inutili. Guai a togliere il cloruro d’ammonio.

martedì 12 giugno 2012

il segnapagine del 12.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Phastidio, Numeretti sul sistema banco-centrico italiano: Secondo dati Bloomberg, ad aprile di quest’anno le banche italiane detenevano 327,5 miliardi di euro di titoli di stato. Per questo numero non c’è disaggregazione, ma è verosimile attendersi che in larghissima maggioranza si tratti di titoli di stato italiani. A novembre 2011, al punto più acuto della crisi, le nostre banche possedevano titoli di stato per 247,4 miliardi.
Christian Raimo - Marco Mancassola, Italia, Amore: lavoro gratis: L’impressione che si ha, frequentando molti di quei trentenni iperformati di cui l’Istat condanna almeno un 30% alla disoccupazione, è che in Italia esista una sorta di welfare dello status. Una serie di famiglie di pensionati o prepensionati che finanziano finché possono il limbo di questi post-laureati con redditi da fame pur di conservargli una forma in vitro di credibilità.
Notiziole di .mau., Primo approccio con la scuola pubblica: A settembre i due futuri treenni inizieranno la scuola dell'infanzia, quella che ai miei tempi era l'asilo infantile. A marzo ho debitamente compilato le domande online, dopo essere impazzito per ottenere il magico token per l'accesso certificato. A maggio sono andato a formalizzare l'iscrizione...
Il prof bicromatico, Argomenti per le tesine: Schiere di studenti di ogni dove e di ogni credo si affannano alla ricerca di un argomento per la tesina-approfondimento-relazione-ricerca-lavoro-ohmamma da presentare all’orale. Ecco una selezione estemporanea di possibili argomenti, piu’ o meno attuali...

lunedì 11 giugno 2012

il segnapagine dell'11.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Diecimila.me, Scusa, hai commentato qualcosa?: Anche il Merda sarebbe un grammarnazi, se solo conoscesse la grammatica. Per ora si limita a opinare quello che scrivono gli altri. È felice di lasciare la sua impronta sul web, come un cane che piscia ad ogni angolo della città. Non gli importa l’argomento. È l’azione a renderlo vivo.
Step by Step, Gli Europei di calcio, la crisi, e i telecronisti Rai: Obiettivo numero uno: evitare che la Germania vinca Euro2012. E soprattutto, nel caso, che l’esito della finale si decida ai rigori. Immaginate l’euforia l’indomani della Merkel. “Il rigorismo funziona”, potrebbe affermare la cancelliera tedesca.
Kein Pfusch, Le due mosse che uccidono: Ora, supponiamo di essere un malvagio tedesco, di produrre qualche macchina automatica, o qualche tipo di prodotto, (diciamo automobili?)  che finisca l'euro, e che io mi trovi con il super-marco. Gli italiani invece svalutano la loro lira e iniziano ad abbassare i prezzi. La domanda e': che cosa posso fare io per controbattere?
In coma è meglio, Per piacere, si chiamano grillini: Pare che ora (prima metà del XXI secolo) sia arrivato il momento dei seguaci di Grillo (comico televisivo della seconda metà del XX secolo). Seguaci che, quando avevano l’1%, tutti chiamavano “grillini” e disprezzavano altamente, partiti e giornali in testa, mentre ora che hanno il 20% tutti rispettano e chiamano “esponenti del movimento eccetera”.

Senza farmi sentire

del Disagiato

Un paio di settimane fa è morta la mia vicina di casa. Aveva settantadue anni e da tempo soffriva di un male che ha un nome che non ricordo più. Questione di cuore, comunque. L’altra sera parcheggio la macchina al solito posto, apro il cancello, percorro il vialetto, entro nel condominio e poi quello che vedo sono tre o quattro persone sconosciute con una faccia da funerale. “Madonna che facce da funerale”, ho pensato proprio in quel momento. E quando dopo sono salito al primo piano e ho visto un’altra mia vicina di casa piangere, ecco, il quel momento ho capito che era successo qualcosa di davvero brutto. Cosa è successo?, ho chiesto allarmato. E allora mi hanno raccontato che siccome la signora la sera prima si sentiva peggio del solito, era stata accompagnata dal marito all’ospedale, dove era rimasta per dei controlli. E poi all’ospedale, sotto gli occhi dei medici, è morta. 

Un paio di minuti dopo sono entrato in casa mia, ho chiuso la porta a chiave e poi me ne sono rimasto immobile, al buio, per un minuto buono. Non ricordo a cosa ho pensato, in quel minuto. Forse al fatto che prima ci siamo e poi non ci siamo più. Un paio di sere dopo mi sono fatto forza e sono andato a fare le condoglianze al marito. In occasioni come queste io vorrei mandare bigliettini. I bigliettini sono un’invenzione fantastica: si dice senza guardare in faccia. Volevo dirti che ti amo, ad esempio. Oppure: scusa per l’altra sera amico mio; guardi che facendo manovra le ho rigato la macchina; mi dispiace che sua moglie sia morta. Ma il fatto è che mi hanno insegnato questa sciocchezza dell’essere gentili, sensibili e umani e che certe cose bisogna dirle e non scriverle. Insomma, sono andato davanti alla porta del mio vicino di casa, ho suonato, lui ha aperto e guardandolo dritto nelle palle degli occhi gli ho detto: mi dispiace tantissimo per sua moglie.

sabato 9 giugno 2012

il segnapagine del 9.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Sorelle in Movimento, Afriche: Poi c'è un'altra Africa, è l'Africa "normale". E' l'Africa degli studenti in divisa che studiano e perdono tempo su Facebook, dei lavoratori che ogni mattina vanno nelle officine e negli uffici, delle famiglie con due figli e un televisore con la parabola, delle discoteche e della musica. Ecco, questa è forse l'Africa più difficile da raccontare, perché è più silenziosa...
Dentro Clotilde Troll, Vuoi essere mio amico?: Io vorrei che ci fosse un tasto all’altezza del cuore, ma dall’altra parte, un tasto grande e giallo trasparente che io schiaccio il tuo e tu schiacci il mio e in un attimo vediamo come eravamo da piccoli: le nostre cartelle, i nostri capelli, i vestiti, gli album di figurine che siam riusciti a finire e quelli che no, da chi le abbiamo prese e a chi le abbiamo date...
Leonardo, Certi giorni (sono meglio di altri): Certi giorni ti svegli e c'è il sole, le tende ai giardini pubblici sembrano un camping, ti danno l'illusione che dietro i pini ci sia una spiaggia da qualche parte. La badante che dorme sulla panda all'angolo, il sismografo meglio calibrato del quartiere, dice che scosse lei non ne ha sentite...

venerdì 8 giugno 2012

il segnapagine del 08.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Giulio Cavalli, La Lombardia arroccata e l’assalto tiepido: Ci pensavo questa mattina rileggendo i quotidiani e la rassegna stampa sulla giornata di ieri. Doveva essere la mozione di sfiducia che disarcionava Formigoni e invece è andata male, dicono i giornali e commentano in molti. Ed è falso. Raccontata così la seduta di ieri non è mai accaduta.
rafeli, ieri ad una certa ora del pomeriggio: Ieri ad una certa ora del pomeriggio sorseggiavo spumante e mi cibavo di tartine piccolissime e discutevo delle differenze dei sistemi didattici in Europa con un ex ministro del Paese Basso, che mi ascoltava tutta divertita.
Kein Pfusch, Fuga dei cervelli o il radicamento dei cretini?: Perche' quello e' il problema. Perche' di cervelli ne nasceranno altri, magari. Il radicamento dei cretini, invece, non si riaggiusta da solo. Se fossi in voi inizierei ad aver paura dei cretini che restano, piu' che dei cervelli che se ne vanno. 
Tornasole, La bellezza dell’elefante. Adynaton: L’idea del mostro, poi, confluisce in quella del freak, dell’essere abnorme, del fenomeno da baraccone, come per l’appunto la persona e il personaggio di Merrick. Però freak, in origine, significava “capriccio”, qualcosa di simile allo sghiribizzo.

Addio Bradbury


del Disagiato

Sarebbe una gioia appiccare il fuoco
Di notte sogno libri e vi posso assicurare che questo c’entra con la mia professione. Vendo libri, consiglio libri, sistemo libri, afferro libri, inscatolo libri e leggo i libri. Per forza di notte sogno i libri. Se nel sogno appare una vagina, beh, secondo me quella vagina simboleggia un libro. Non posso incolpare nessuno se questa ossessione mi perseguita anche di notte, anche perché in quel negozio, dove vado tutti i giorni, mi ci sono messo io da solo, qualche anno fa, per guadagnare soldi e potermi pagare libri da leggere. Poi con quei soldi ho cominciato anche a pagarmi pizze e affitti, ma questa è un’altra storia. Insomma, io i libri li ho sempre amati così tanto che ad un certo punto ho preso pure a venderli e a sistemarli. I libri servono per capire certi meccanismi, mi dicevo quando andavo a scuola. I libri ci rendono liberi. Che casa è una casa senza libri? Una società che non vuole i libri è una società autoritaria e fascista.

L’altro giorno è morto Ray Bradbury, lo scrittore che ha raccontato di una società in cui i libri erano vietati e bruciati. La televisione invece sì, era ammessa. Mentre leggevo Fahrenheit 451, tanto tempo fa, avevo continui orgasmi. Ero tutto eccitato da quella bella trama e da quel personaggio che a un certo punto scopre la bellezza dei libri. Solo i fascisti possono bruciare i libri, mi dicevo. E allora, ai tempi di quella lettura, mi sentivo come se ciò dovesse accadere. Anzi, mi sentivo come se questa cosa dei libri vietati stesse accadendo. Pensavo che la nostra società valorizzasse solo la televisione e non i libri e pensavo anche, detto un po’ rozzamente, che il mondo, tutto quanto, fosse organizzato male. Un po’ come nel romanzo di Bradbury, appunto. Poi ho smesso di studiare e ho incominciato a lavorare. A lavorare in una libreria, per di più.

giovedì 7 giugno 2012

il segnapagine del 07.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Wittgenstein, Li volevate esperti di internet?: A margine delle storie AgCom più spiacevoli, ce n’è una piccola che però è sintomatica della presa in giro che è stata la storia dei curriculum dei candidati: Adriana Poli Bortone (...) ha presentato la sua candidatura allegando un curriculum ottenuto con un copia incolla da Wikipedia, tanto riteneva importante articolare con efficacia e adeguatezza le sue qualifiche.
Varie non eventuali, Professionali: Oggi, il collega BaBaBa, che è uno a cui non daresti due lire e invece tanto di cappello, mi raccontava di un convegno a cui ha partecipato, un convegno pomeridiano sull'alternanza scuola-lavoro, a cui erano presenti anche diversi rappresentanti del "mondo produttivo" (non come noi professori che, come ben si sa, siamo improduttivi...
Notiziole di .mau., Uno di noi: L'eroe è Gianluigi Nuzzi, l'autore del libro Sua Santità con le rivelazioni su cosa sta succedendo Oltretevere. Come potete leggere in questa anticipazione, la sua (e nostra) tesi è che i suoi documenti sul Vaticano non sono stati rubati, perché «il furto presuppone che qualcuno si appropri di qualcosa»...
Gramellini, La dissolvenza della casta: Lavorano tutti per Grillo, ormai. Per Grillo o per qualcosa di molto peggio, perché dopo giornate come quella di ieri risulta ancora più difficile (anche se indispensabile) separare la politica da «questa» politica e la democrazia da «questi» partiti.

Guardala lì

del Disagiato

(Oggi pubblico un post che qualcuno di voi, forse, ha già letto e che parecchio tempo fa, e per vari motivi che non sto qui a raccontarvi, ho levato dal blog. Compio un poco elegante atto di ripubblicazione e non di pubblicazione, quindi. Non me ne vogliate). 

Noi commessi abbiamo notato questa cosa e cioè che il giorno in cui sappiamo che il titolare del negozio verrà a farci visita da Piacenza, dove abita con moglie e figli e dove è proprietario di un’altra bella libreria, ecco, abbiamo notato che la nostra responsabile si fa bella. Non che tutti gli altri giorni non sia bella, non voglio dire questo, è solo che quel giorno lì si mette il rossetto e una collana lunga lunga. Sì fa bella, appunto. Come quando ci si prepara a qualcosa d’importante, a incontrare una persona alla quale teniamo particolarmente e con la quale, insomma, dobbiamo o vogliamo fare bella figura. Solo che noi commessi, gente poco incline a razionalizzare i tic umani, quando arriviamo in negozio e vediamo la responsabile con il rossetto e la collana, pensiamo questa cosa: “Leccaculo”. Qualcun altro invece ha addomesticato un pensiero meno retorico e più articolato: “Guardala lì, la leccaculo”, e in quel “guardala lì” ci stanno mille post da scrivere, tensioni sotterranee, maledizioni e lacrime notturne. 

Sta di fatto che non sopportiamo la vista di quella collana e di quelle labbra colorate. Perché solo quel giorno? Cosa vuoi dimostrare al padrone? Perché non ti fai carina ed elegante anche per noi? Questi sono essenzialmente i miei pensieri, risultato di un rancore ottuso e testardo che non riesco a reprimere e a ficcare là in fondo, dove ci stanno tutte le altre storture soffocate. E più i miei piedi stanno in quella libreria che mi dà il pane, meno riesco a sopportare la vista di tanta riverenza posticcia e camuffata. 

mercoledì 6 giugno 2012

il segnapagine del 6.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Quasi a Occidente, Merito prêt-à-porter: Ciascuno di noi, in maniera del tutto infondata, è convinto di essere meglio degli altri e, anche se non arriva a pensare di essere proprio il migliore, certamente si ritiene un po’ sopra la media per intelligenza, simpatia, brillantezza, abilità nello svolgere determinate mansioni, anche le più banali.
Stefano Nazzi, La morte di Carla Verbano: Carla Verbano aveva 56 anni la mattina in cui suonarono alla sua porta, in via Monte Bianco, nel quartiere Montesacro, a Roma. Guardò dallo spioncino, erano tre ragazzi, dissero «Siamo amici di suo figlio Valerio». Lei aprì, i tre nel frattempo si erano calati il passamontagna: entrarono in casa, legarono Carla e Sardo, suo marito...
Niccolò Scaffai, Leggere Primo Levi: Quali sono stati, e quali sono adesso, i lettori di Primo Levi? Gli specialisti (e dei migliori, da Cesare Segre e Pier Vincenzo Mengaldo a Marco Belpoliti, Domenico Scarpa e Sergio Luzzatto) e gli studenti; i lettori ‘forti’ e quelli occasionali. A quante generazioni appartengono? In senso lato, almeno a tre...
Saturday Morning Breakfast Cereal (una vignetta)

Roma non è così

del Disagiato

Sì, ok, tra poco parlerò di una cosa che è stata detta più di una settimana fa, e poi sì, va bene, in questo momento ci sono cose assai più importanti di cui parlare (ci sono sempre cose più importanti di cui parlare) però, insomma, a me questa cosa di Carlo Verdone che dice che l’ultimo film di Woody Allen fa piagne e non ridere, ecco, insomma, questa cosa mi ha fatto un po' sorridere. Lo dico subito, prima di togliere chiarezza al post: secondo me Woody Allen non fa un film più che decente da un sacco di tempo. Ne dico un’altra: i suoi ultimi film sono cartoline. Non so se cartoline da tabaccaio, come dice Verdone, o meno, però sono cartoline, oppure pubblicità della durata di un’ora e mezza circa. Cosa si pubblicizza in questi film? Città. Si mettono dentro la macchina da presa gli angoli e le facce più belle di Londra, di Barcellona, di Parigi e ora, ecco, anche di Roma. Le pubblicità sono luoghi comuni lucidati e vestiti bene, niente di più. Ma che fine ha fatto il vecchio Woody?

Bene, detto questo ora vi posso confessare una cosa che non è assolutamente un’esagerazione: io senza i film di Woody Allen sarei un uomo morto. Senza il suo modo di fare tragedia mi sarei già buttato giù dal balcone e giuro che non sto scherzando. La vita fa schifo ma con i suoi film un po’ meno. Come quella scena di Hannah e le sue sorelle dove lui vorrebbe uccidersi ma poi va al cinema a guardare per l’ennesima volta un film dei fratelli Marx. E allora Allen fa marcia indietro. Ma come si può pensare al suicidio quando in un film ci sono tutte quelle persone che entrano ed escono da grandi appartamenti e litigano e si amano e danno un poco di speranza e di complicità agli spettatori affranti? Certo, forse è un filo troppo sottile per appenderci tutta la mia vita ma, insomma, il cinema con me ha funzionato e i film di Woody Allen, anche quelli bruttini, anche quelli fatti per mettere in banca un po’ di soldi, ecco, sono stati un’efficacissima medicina.

martedì 5 giugno 2012

Fantasmi


del Disagiato




Poche ore fa un cliente mi ha chiesto il nuovo libro di Camilleri, Una lama di luce. "Non c'è nessun libro nuovo di Camilleri", ho detto io. "Impossibile che non ci sia, visto che è in classifica su Ibs", ha ribattuto lui scocciato. Poi abbiamo scoperto che nessuno dei due si sbagliava: il libro, che sarà disponibile solo tra un paio di giorni, è in classifica, al quarto posto. "Vabbè", mi ha detto il cliente. "Vabbè", ho detto io.


sabato 2 giugno 2012

il segnapagine del 2.VI.2012

dello Scorfano e del Disagiato

Cronache dalla libreria, Contapassi: Vado a trovare un'amica che lavora in un negozio (non è una libreria), in un centro commerciale. Mi avvicino alla porta e lei spalanca gli occhi e comincia a sbracciarsi: “Non entrare!” Urla. Io rimango impietrito, mi guardo intorno, penso che forse hanno messo delle mine anti uomo e rimango immobile.  
Che cosa ci faccio io qui, Ippocrate senza medicine: Che la Grecia torni alla dracma o no, che il default sia dichiarato o meno, sembra ormai più una questione di forma che di sostanza: nel settore sanitario la Grecia è già in bancarotta, visto che lo stato non riesce più a pagare le medicine e nessuno è più disposto a far credito a ospedali pubblici e in generale al servizio sanitario nazionale. 
Leonardo, Dal curag' a'g vol, l'è tot lè: chiunque vi dica che c'è un altro grosso terremoto in arrivo - e so che ce ne sono, so che la voce gira - vi sta mentendo. Nel migliore dei casi è un mitomane, nel peggiore un infame, uno sciacallo: e così dovete trattarlo. Non vi chiedo di prenderlo a ceffoni, anche se li meriterebbe, ma ridetegli in faccia
Alcuni aneddoti dal mio futuro, Stupefatti: I drogati, con l’accento sulla a, sono stati autentici protagonisti della nostra generazione. Il termine, che poi è stato sostituito da un più politicamente corretto tossicodipendenti tanto che poi ci si aspettava un decisivo “diversamente lucidi”, ricorreva in tutte le raccomandazioni dei nostri genitori. Fa’ attenzione ai drogati. Non andare lì, c’è pieno di drogati.