mercoledì 6 luglio 2011

tasche

di lo Scorfano

Avete qualche risparmio in banca, in titoli di Stato o in obbligazioni? Quindi, inevitabilmente, avete un dossier titoli aperto nella filiale sotto casa vostra? Ecco, vi aspettano pessime notizie (io sono tranquillo: non ho niente…). E non pensate che in fondo avete pochi risparmi, e gli interessi che prendete sono quasi ridicoli, e quindi le notizie non potranno certo essere così terribili: meno soldi avete, investiti in quei titoli, peggio sarà per voi. Meno interessi racimolate, molto peggio sarà per voi. Chi invece ha molti più soldi e prende assai più interessi si dovrà preoccupare molto meno di voi.

Tutto questo grazie a una norma contenuta nella manovra che sta per essere approvata in forma di decreto dal Parlamento in questi giorni: la quale non è tecnicamente una patrimoniale, ci mancherebbe altro (Berlusconi giurò e spergiurò che mai avrebbe concepito una tassa patrimoniale, «liberista» come egli è). Però, anche senza tecnicamente esserlo, ci assomiglia moltissimo.  



Infatti, da quello che capisco io, questa norma che aumenta, quadruplicandola, l'imposta di bollo sul deposito titoli è quasi peggio di una patrimoniale. Perché, nel giro di tre anni, chi ha anche poche migliaia di euro in titoli di Stato o in obbligazioni pagherà un bollo annuale di 150 euro; e chi ne ha più di 50.000 euro, un bollo di 380 euro. Cioè un fortissimo aumento della tassazione in una forma iniqua, sostanzialmente non progressiva, che colpisce quasi esclusivamente chi ha pochi risparmi in banca: famiglie monoreddito, pensionati, lavoratori dipendenti. Gli stessi che vengono colpiti anche dalle altre misure di questa manovra finanziaria. Tanto che, chi sa far bene questi conti e non è certo «comunista», ha già calcolato che:
Con la riforma, l'impatto diventerà ancora più significativo (12% e addirittura 15% dal 2013) per chi ha soltanto mille euro, continuando al tempo stesso a rappresentare quasi un'inezia (0,012% e 0,038%) per i più ricchi.
Volendo poi fare un calcolo su quanto sia necessario investire per coprire il balzello, si scopre che prima della riforma era necessario detenere BoT annuali per 2.180 euro. Dopo l'intervento, la soglia oltre la quale si inizia a intascare davvero gli interessi (e non a restituirli al Tesoro che li ha appena versati) crescerà a 7.648 euro fino al prossimo anno. Dal 2003 in poi salirà ancora a 9.560 euro (per chi ha meno di 50mila euro sul deposito titoli) o 24.219 euro (per chi va oltre il precedente limite).
E tutto questo, naturalmente, da quel governo e da quel premier che si vanta e promette di «non mettere mai le mani nelle tasche degli italiani». Meno male.

3 commenti:

  1. Questo post mi ha fatto venire in mente una vignetta di Vauro (che prima o poi riuscirò a trovare) molto simpatica. Un barcone di profughi nordafricani approda sulle spiagge italiane: "Evviva, sono venuti a liberare anche noi!". Ecco, non vorrei che questa rimanesse davvero la nostra ultima speranza.

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  2. @Alessandro
    La ricordo anch'io, quella vignetta. Ma non sarà così semplice...

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  3. Io preferivo la tassa sui SUV.
    Pur avendo un SUV.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)