domenica 31 luglio 2011

La cucina e la sala

del Disagiato

Sul canale RealTime c’è un programma che mi piace tantissimo guardare e che mi piace così tanto che non mi annoiano neppure le ennesime repliche che stanno mandando in onda in questi giorni. Il programma è Fuori menù, condotto da Alessandro Borghese e che vede, per chi non lo sapesse, gli sfidanti preparare un pranzo o una cena per venti persone. Due sfidanti contro due sfidanti, nulla di più complesso. C’è da inventarsi un menù, i nomi dei piatti, cucinare, allestire la sala e servire in tavola. Vince chi incassa di più e l’incasso dipende da chi sta seduto in sala e mangia le pietanze che arrivano dalla cucina. Insomma, mi piace vedere degli inesperti alle prese con una cucina seria e una sala importante.

Ma c’è una cosa che più di tutto mi piace di questo programma. Il programma si svolge in cucina e poi in sala. La regia si sofferma su quello che accade sopra e intorno alle pentole e poi su quello che accade sopra e intorno ai tavoli. Come fossero due cose nettamente scollegate, due film diversi, due partite di calcio differenti. E quello che accade in cucina, cioè la disorganizzazione, la fatica, l’ordine, la tensione, non rispecchia quasi mai l’aria che aleggia in sala. Se in cucina il cuoco sta facendo affondare la nave ecco che in sala gli invitanti sono soddisfatti del pesce spada; se in cucina il cuoco è stato capace di governare le padelle, la pulizia e l'estetica dei piatti, ecco che in sala gli invitati sono tutti scontenti. Come può essere? Cos’è questa cosa che in cucina il cuoco sfoggia tranquillità e perizia e nello stesso momento a tavola c’è chi vorrebbe andarsene? Sta di fatto che è così: in cucina le cose vanno in un modo e in sala vanno in un altro. Qualcuno al mio posto, adesso, direbbe: Fuori menù è come la vita. Ma io non lo dico, perché una cucina non è la vita.

Fuori menù è come la vita. Scusatemi, non ce l’ho fatta a trattenermi.

4 commenti:

  1. Poi capita anche che le cose vadano talmente male, in cucina, che se ne esce fuori un Gordon Ramsay a dire: "Signore e signori, la cucina è CHIUSA".

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  2. Dilla tutta: vorresti partecipare,vero?

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  3. Ti vedo molto preparato sui programmi di Real Time. Non sei l'unico. Io pensavo di candidarmi sia a quello in cui ti ristrutturano la casa e quello in cui ti rifanno il guardaroba. Sarai il primo ad esserne informato, naturalmente.

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  4. Quello del guardaroba è l'unico programma del palinsesto di questa rete che non guardo. Anch'io ho una dignità, in fondo.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)