sabato 2 luglio 2011

sempre un p

di lo Scorfano

Conterà molto anche il suggeritore di Google, non c’è dubbio; perché è ovvio che la prima scelta è quella più comoda per tutti ed è facile che la correttezza sia spesso soltanto figlia della vile comodità. Però il notare che, in circa sei mesi di attività di questo blog, nemmeno il quindici per cento dei navigatori ha digitato (o scelto) l’orribile «pò» con l’accento (quello che la Nokia nei suoi telefoni propone come prima e unica scelta per gli sms, maledetti finlandesi) (quello che mi fa senso anche solo a scriverlo qui) mi dà una limpida sensazione di conforto. Insomma, ero più pessimista nei confronti dell’italica razza e credevo che il degrado ortografico, che, lo sanno tutti, prelude e inevitabilmente annuncia quello morale, fosse sensibilmente più marcato.

(Certo, devo escludere anche tutti i «po» senza né accento né apostrofo. Ma quelli li voglio immaginare dettati dal titolo stesso del blog, che non prevcede alcun segno che non siano le lettere alfabetiche; 
  e la colpa è in parte di Blogger, in parte di colui che ha avventatamente scelto tale titolo.)

(Ho anche escluso i numericamente irrilevanti «sempre un po addisagio» e «sempre un po a disaggio»: l’ho fatto perché, come dicono i commentatori televisivi di sport, questa è gente che non hanno niente a che fare con il calcio, e bisognerebbe isolarli, e fare terra bruciata intorno a loro, la pena di morte ci vorrebbe o almeno il carcere duro, che sarebbe giusto che nei blog potessero invece venirci le famiglie, a godersi lo spettacolo senza nessuna paura; e invece rischiamo di essere ostaggio di questa minoranza di facinorosi – e poi: «la mamma dei cretini è sempre incinta» aggiungerebbe l’ospite in studio, senza ricordare la sua, di mamma.)

Ma insomma, nel complesso e a parte tutto, mi compiaccio. Perché, se è vero che ognuno ha i lettori che si merita, noi due (io e il Disagiato) ci meritiamo ben 1238 lettori che sanno usare l’apostrofo: il che è per me fonte di grande e immensa gioja. 

Perché, e se non lo sapevate siete fin da ora perdonati, qui si combatte una feroce battaglia non solo contro i «po’» accentati, ma anche contro i «sì» senza l’accento, e i «qual è» con l’apostrofo (rosa o di qualsivoglia colore), e i «dà» (voce del verbo dare) senza accento, e i «do» (qualsiasi «do») vanamente accentati. E si pensa, in questo blog (ma io di più, il Disagiato è nel complesso più flessibile e umano), che l’educazione ortografica non sia che un aspetto dell’educazione tout court: e che quindi sia molto rilevante, per il nostro viver bene.

È una battaglia di retroguardia, lo sappiamo. E però ci restano quelle soltanto e quelle almeno cerchiamo di non perderle: che sulle altre battaglie, insomma, non c’è quasi più speranza, ormai. Nemmeno quel po’.

21 commenti:

  1. Così, per curiosità, sul "sé/se stesso" come la pensate?

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  2. Sul se stesso io mi sento di essere flessibile: voglio dire, la presenza dell'accento non mi disturba affatto e la trovo anche piuttosto naturale (benché io non lo usi, ma sono abitudini).
    Naturalmente sono invece intransigente sul da solo: quella è di nuovo corruzione morale.

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  3. E mentre pubblicavo il post, o subito dopo, è arrivata anche questa prodigiosa e inedita chiave di ricerca: sempre un pop' a disagio. Che, se l'hai fatto apposta, sei un genietto, amico mio...

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  4. Mio malgrado nel campo avverso mi regolerò di conseguenza. Io le lascio sotto( avrei scritto la(là?) sotto, già sono codizionato)fai tu.
    ' ò à è é ù È H
    Ciao

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  5. Si scherza, Giovanni, soprattutto si scherza. ;) (però apprezzo l'idea di spargerle qui in anticipo, le lettere accentate: faranno comodo)

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  6. Serviti pure, delle vocali accentate non si negano a nessuno.

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  7. Ma anche do? Davvero sono tutti vanamente accentati, verbi e note?? Quante figuracce ho fatto allora, visto che uso la scrittura quotidianamente per lavoro..

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  8. Il problema è la tastiera. La vocale o con l'apostrofo non esiste. solo la versione accentata. Poi è una quastione di economia. Anche per l'uso do "è ed é" è indispensabile l'uso del maiuscolo. Per questo lo trascuro. Ma, come dicevano i miei insegnanti, la lingua è in continua evoluzione, anche se fra poco ritorneremo a "sao ke kelle terre...."
    Mi fa sempre piacere leggerti....
    ciao falcolibero

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  9. Rimanendo solo al po', chi lo scrive con l'accento commette il reato di distruzione della memoria del padre "poco". Non so a che pena ma dovrebbe essere condannato.

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  10. Gentile Sara, temo di doverti confermare la notizia ferale... Ma ci sono cose ben più gravi, via. ;)

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  11. @falcolibero
    Tu mi vuoi dire che la pigrizia di schiacciare o meno un tasto determina il accentato? cioè, dici che è quello e non l'ignoranza? Non so, a me pare quasi più grave la pigrizia, figurati.

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  12. Anche la è maiuscola non esiste, allora io uso la E con l'apostrofo. Odovrei andare a cercare il maiuscoletto? Sorvoliamo, allora, almeno sugli apostrofi.
    ciao falcolibero

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  13. sono pignolina come te, scorfano, e ho tirato su (questa l'hai dimenticata...) dei figli altrettanto pignoli, soprattutto la psiclolga. ma ho anche i miei dubbi, ogni tanto: per esempio, che ne dici di "a se stanti"? va bene o no? (era nel documento del consiglio di classe)

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  14. Io, cara Lucia, mi ritengo flessibile, figurati. E infatti considero quell'a se stanti come se stesso. Vanno bene entrambe: sia la forma accentata sia quella non accentata, se si chiede a me.

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  15. A me girano un po' i cogl..ni (*) quando leggo po' scritto con l'accento (anche perché scritto con l'accento grave mi provoca un certo prurito...)

    E, Anonimo, la E maiuscola si accenta con l'apposito accento, facilmente riproducibile con la combinazione ASCII 96.

    (*) per il disclaimer

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  16. (e io lo sapevo che siete tutti - o quasi - più grammarnazi di me...)
    In ogni caso, maleducazione non coincide necessariamente con presenza o assenza di turpiloquio. Diciamo, tanto per essere originali, che il turpiloquio è ammesso se pertinente (ehm) Nel disclaimer ho scritto educazione ma forse intendevo rispetto per l'altro (anche maledicendo e distruggendo le sue opinioni, ci mancherebbe). Così ne ho approfittato per spiegarmi, insomma.

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  17. scusate, ma nessuno dice niente sulla vera notizia, cioè che siete più famosi di "sempre un po' di più arena ti da"?

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  18. @plus1gmt
    Ma guarda che io l'ho lasciata apposta quella voce! Perché sapevo che qualcuno sarebbe venuto a commentare l'accostamento ardito tra il disagio e la Arena. Con il da senza accento, ci mancherebbe.

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  19. Mi sia consentito insistere; ma perché non si reintro..."duce" anche la dieresi?
    CIAO falcolibero

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  20. Ed allora cosa dire del festivo "popopopo" dell'ultima vittoria ai mondiali di calcio della nazionale italiana? Io li accenterei tutti (ricordando il pezzo dei White Stripes)...

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)