venerdì 15 luglio 2011

un altro bonus (e un po' di scoperte)

di lo Scorfano

La mia ragazza è celiaca. Significa che soffre di una grave intolleranza al glutine, un insieme di proteine che si trova principalmente nel frumento, nell’orzo e nel farro. Dunque la mia ragazza non può mangiare pane, pasta, pizza, biscotti, non può bere birra, deve stare attenta anche agli insaccati e a tutto ciò che, in qualche modo, nel corso delle filiera industriale, può essere entrato in contatto con il glutine. La celiachia è infatti una malattia seria, che interessa quasi l’1% della popolazione italiana e da cui peraltro non si guarisce mai.

Quando l’abbiamo scoperto, non molto tempo fa, ne siamo stati quasi contenti: perché era da molto tempo che lei stava male in modo misterioso e poi, cambiando drasticamente dieta, non è più stata male; il che è un gran bene, obiettivamente, e ci ha dato molto sollievo (soprattutto a lei). Abbiamo anche fatto anche una seconda scoperta, poco dopo: che esiste una gamma piuttosto ampia di prodotti regolarmente certificati in quanto privi di glutine: paste particolari (meno buone, ma pazienza), farine, biscotti, merendine, ecc. Sono prodotti utilissimi, che si trovano anche nei supermercati; certo, costano un po’ di più di quelli normali, diciamo il doppio.
 
Ma la mia ragazza non si è molto preoccupata.

Perché, contestualmente, abbiamo anche scoperto che la regione Lombardia concede un bonus mensile di 99 euro a tutti coloro che soffrono di celiachia: soldi che fanno comodo, visti i tempi e gli stipendi. Quando la mia ragazza ha finalmente ottenuto il diritto al bonus, abbiamo fatto un’ulteriore scoperta: ci hanno detto infatti che quei 99 euro, però, poteva spenderli soltanto in una farmacia della provincia, non nel supermercato che frequentiamo abitualmente. E quindi ci siamo recati, pieni di sano ottimismo e di sana fiducia nello stato sociale, in una farmacia cittadina, specializzata in prodotti per celiaci (ce ne sono diverse). E lì abbiamo fatto un’altra scoperta, che è stata la penultima: abbiamo scoperto che lo stesso prodotto per celiaci che al supermercato costa, per esempio, 2 euro, in farmacia ne costa 4, o anche 5. Lo stesso identico prodotto, della stessa identica marca, al doppio del prezzo.

Ci siamo chiesti come mai la regione non facesse in modo di convenzionarsi anche con i supermercati; ci siamo detti che sarebbe stato un grande risparmio, sia per la mia ragazza sia per la regione Lombardia; e un bel segno di efficienza nella gestione dei soldi pubblici. Ma non abbiamo nemmeno avuto il tempo di formulare la domanda per intero. Ci siamo guardati in faccia per un secondo e ci è stato chiaro subito tutto: il bonus di 99 euro al mese della regione Lombardia non era per lei, che soffre di celiachia; il bonus di 99 euro al mese della regione Lombardia era per i farmacisti, che chissà di cosa soffrono. E questa è stata la nostra ultima scoperta.

9 commenti:

  1. amara scoperta immagino

    la spendibilità dei buoni solamente in farmacia è un argomento molto dibattuto

    da poco e non in tutte le regioni, questi buoni possono essere spesi anche in negozi specializzati o in supermercati "convenzionati"

    credo tu possa trovare informazioni a riguardo sul sito ufficiale dell'AIC

    mi son permessa di twittare e postare su fb il tuo post

    buona giornata

    Vale

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  2. A quanto ne so esistono delle associazioni di celiachi: perché non chiedete a loro di impegnarsi a fare domanda di convenzionamento anche per altri negozi?

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  3. Un altro dato interessante è che con 99 euro al mese la mia ragazza compra quello che le è ampiamente necessario per tutti i 30 giorni; cioè, non avrebbe affatto bisogno di più roba. Avremmo invece bisogno che la regione potesse risparmiare 50 euro al mese per ogni persona malata di celiachia. E spenderli, a questo punto, per qualcosa di più utile rispetto al reddito medio di un farmacista.

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  4. Caro prof,

    ma siamo sicuri che questa agevolazione per i celiaci non troverà un qualche problema nei mille cavilli della nuova legge economica in via di approvazione accelerata? La cosa non mi stupirebbe.

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  5. Un bel percorso netto, questo post. Peccato solo che al termine dei percorsi netti, in questo paese e in questo periodo, ci sia sempre un mucchio di palta...

    uqbal

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  6. @marcolino
    la cosa non stupirebbe nemmeno me. Tagli al bilancio delle regioni determineranno pur qualcosa...

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  7. Per capire come va la Sanità nel proprio paese, è necessario avvicinarsi ad essa. Come per la Scuola, che la si deve vivere per comprenderne i malanni. La Sanità è un mondo dove l’affare la fa in barba alla speranza degli ingenui pazienti. Ingenui e, forse, anche un poco colpevoli.

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  8. Péer capire la sanità, si ha bisogno di qualcuno che ce la racconti dal di dentro, come fa Gaddo, per esempio, e come potrebbero fare anche altri. ;)

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)