Questa tabella (elezioni del 2009) spiega che la Norvegia non è l'isola felice che telegiornali e giornali dicono. Il secondo partito del paese è un partito di destra, che si batte contro l'alto livello delle tasse e per contrastare l'immigrazione. L'inquietudine in Norvegia non è sociale e sotterranea ma è pure politica. Ripeto: questo non vuole spiegare le bombe e le sparatorie. In Norvegia ci sono molti cittadini insoddisfatti e questi votano per il Partito del Progresso.
Infatti questa inquietudine è più diffusa di quanto si pensi in molte nazioni a partire dai paesi dell'ex area sovietica.
RispondiEliminaDifficoltà economiche, disagio sociale, paura del diverso, ecc... sono tutti ingredienti che alimentano intolleranza ed estremismo.
Questo però non credo spieghi o giustifichi quello che è successo in Norvegia. Salvo novità che potrebbero uscire nei prossimi giorni credo che i responsabili di queste stragi vadano ricosciuti come dei dementi che nella politica o chissà cos'altro hanno trovato solo "l'alibi" per far emergere la loro follia.
Una cosa comunque è sicura: Oslo non sarà mai più come prima, queste sono ferite che bruciano ogni certezza, ogni illusione d'immunità dalle brutture del mondo.
"la Norvegia non è l'isola felice che telegiornali e giornali dicono. Il secondo partito del paese è un partito di destra, che si batte contro l'alto livello delle tasse e per contrastare l'immigrazione"
RispondiEliminaUn secondo partito che nel paese è all'opposizione, è un normale indice di paese democratico. Partiti più conservatori dove si rifugiano i liberisti e coloro che hanno paura dell'immigrazione sono nella natura delle cose e non porta a credere che ci sia un'inquietudine diffusa che può sfociare in un attacco del genere. In confronto a noi, sono e saranno sempre "isole felici" per quanto riguarda la gestione delle città, della cordialità, del funzionamento delle istituzioni, ecc. Poi, che siano veramente felici, -mah- quella è tutta un'altra storia!
Dopo aver scritto, ho trovato questo, credo che calzi a pennello!
RispondiEliminahttp://www.linkiesta.it/c-e-del-marcio-norvegia-ma-poi-nemmeno-tanto
Hai ragione, è segno di democrazia. Però il risentimento verso lo straniero e l'arabo c'è. Se ti capita di dare un occhio ai dati delle elezioni del 2005, puoi notare che l'assistenzialismo nei confronti degli immigrati ha un prezzo alto, in termini di voti, per il primo partito del paese. Il partito laburista, ora, dovrà rivedere la sua politica, questo è innegabile. E il mio, ci tengo a precisare, non è un giudizio. Grazie per il link.
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