In questi giorni ho letto su FriendFeed brevi e commosse parole di chi ricorda la morte di Carlo Giuliani e sull’Unità vedo che dal 9 luglio, a solo € 7,90, possiamo comprare un film dvd sui fatti di Genova del 2001. “Il massacro di Genova”, si intitola e davanti alla fotografia del dvd c’è una pistola. Una pistola che se ho capito bene dovrebbe appartenere a Mario Placanica, il poliziotto che uccise Carlo Giuliani. Se ho capito bene, ovviamente, perché magari la pistola sta lì, davanti al dvd, solo per impressionare il lettore, per schierarlo o dalla parte dei no global o dalla parte della polizia e senza nessun riferimento all’omicidio. Però non può essere che l’Unità stia dalla parte dei poliziotti e non so neppure come mi sia venuto in mente. Allora facciamo che quella pistola è la pistola di Placanica, quella che uccise un no global e che fece inorridire una parte consistente degli italiani e magari non solo di sinistra. Cosa facevo io mentre quella pistola stava nella mano di Placanica? Che cosa pensavo prima che il proiettile facesse scintilla?
Pensavo molto intimamente che i no global, o i simpatizzanti no global, facessero bene a fare tutto quel bel casino, pensavo che le vetrine dei fastfood era giusto che venissero sfondate e tutte queste cose le pensavo mentre in quel momento facevo il cameriere in un agriturismo della campagnia bresciana. Guardavo la tv tra una portata e l’altra e pansavo: Bastardi. Bastardi i poliziotti, bastardi i Presidenti di Stato, bastardo chiunque volesse impedire una manifestazione di quel genere. Bastardi pure i McDonald's e le banche, che la globalizzazione è una stortura. E mentre Placanica impugnava la pistola perché un estintore gli stava arrivando in faccia, io in mano invece tenevo piatti pensando che avrei voluto essere lì a Genova, a dare un mio contributo nella lotta contro la globalizzazione, contro le idee mostruose dei politici, contro l’economia miope e tiranna. Questo accadeva mentre Placanica impugnava la pistola, che ora sta in una pubblicità davanti a un cofanetto dvd, sotto la scritta A SOLO €7,90.
Perché la pistola, prima e dopo lo sparo, non è altro che un simbolo che si prende sulla schiena altri simboli. E io, adesso che al Mc Donald ci mangio spesso (la mia pausa di soli 15 minuti ha bisogno di panini Fast) e adesso che i soldi dello stipendio li metto in banca, ecco, io adesso riconosco con strana lucidità che allora, mentre Placanica teneva in mano la pistola e io piatti di pasta, io ce l’avevo con i simboli, con tutto ciò che era potere. Ce l’avevo con l’autorità, insomma. Non per tirare in ballo Freud, ma allora facevo il cameriere non per soldi ma per uscire di casa, per non stare con mio padre. E la polizia che bastonava i giovani ribelli erano tutti mio padre e la pistola che Placanica impuganava era la pistola di mio padre contro di me. Odiavo le banche e i McDonald's non perché ero contro la globalizzazione (avevo ventidue anni, fatemi il piacere) ma perché ero semplicemente arrabbiato. Adesso che sono diventato grande e che la mia faccia comincia ad essere priva di lineamenti (le facce degli adulti diventano così), capisco quanto ero arrabbiatto e quanto in il G8 fosse una guerra.
E nella guerra succede che scappi il morto e la guerra, perdonatemi la banalità, si è in due a farla. La pistola rispondeva all’estintore, la malvagità alla tragedia, la stupidità dei poliziotti alla mancanza di disciplina dei no global. Era un guerra contro l'autorità e non contro il sistema econoimico occidentale. Voi pensate che tutti quei giovani scesi in piazza fossero esperti di globalizzazione e di altri meccanismi socioeconomici? Non ci credo. Era gente arrabbiata, delusa dal potere, dai padri. Jim Morrison fece quello che fece perché davvero credeva nella poesia simbolista e nelle porte della percezione? No, ce l’aveva con il padre. Davvero pensate che il protagonista di quel libro che ha appassionato milioni di giovani, Nelle terre estreme, fosse un autentico sostenitore della vita selvaggia negli immensi spazzi dell’Alaska? No, era un giovane scappato dal padre. Potrei farvi altri esempi di ribelli o rivoluzionari che avevano moventi diversi da quelli che pensiamo.
Mentre Placanica impugnava la pistola stavamo facendo una guerra e nella guerra non ci sono vittime e boia. Ci fa molto comodo utilizzare, come fa ’Unità, parole come “massacro”. Ci fa sentire meno responsabili , dalla parte dei giusti. Questa pistola che ora sta davanti al cofanetto dvd a solo €7, 90 è solo un simbolo, e la polizia non è altro che una parte di questo simbolo.
A Genova sono stati fatti molti errori. Alcuni, troppi poliziotti, poi si sono macchiati di crimini orribili alla Diaz e a Bolzaneto.
RispondiEliminaE' vera anche la dialettica simbolica di cui tu parli.
Ma non ce la faccio a confondere tutto in un quadro complessivo di guerra in cui vittime e boia non esistono perché tutti sono entrambi.
Giuliani non era andato là con l'idea di manifestare pacificamente e insieme con altri stava deliberatamente dando l'assalto ad una jeep dei Carabinieri.
Dispiace e commuove che sia morto, ma perché dispiace e commuove che abbia voluto buttare via così la sua vita.
A latere, mi chiedo cosa l'insurrezione di Genova abbia portato alla causa dei NoGlobal. Direi niente.
uqbal
Difficile dissentire dalle opinioni di uqbal, altrettanto difficile non sentire in sé l'eco della tua analisi: la lotta contro il padre ci segna, ci forma; in alcuni tragici casi, quando essa sia quasi o del tutto inconscia, ci può condannare al suicidio, se non fisico almeno morale.
RispondiEliminaOggi, sento che ripensando a quelle giornate rabbiose e confuse, la tristezza maggiore è che tanto sangue e paura e violenza abbiano sortito, proprio come dice uqbal, pochi risultati positivi. E questo è davvero imperdonabile.
Saluti
@ucqbal
RispondiEliminaIo ribalto la tua domanda e cioè cosa avesse portato i no global a Genova. Quali fossero le loro intenzioni, i loro fini. Fermare la decisone dei governanti?
Io penso che la polizia non abbia premeditato la propria condotta, ma invece l'abbia decisa e attuata quando ha capito che c'era chi tirava cassonetti e estintori.
@Duck
RispondiEliminaE chiaramente la tristezza arriva anche per la morte di Giuliani.
Disagiato
RispondiEliminaMessa nei termini in cui l'hai messa tu, la reazione della polizia sarebbe una reazione ed esagerata e scomposta ad una guerriglia urbana. Posto che il caso di Caplanica merita un discorso a sé, sono d'accordo, anche se in parte: la polizia non è stata all'altezza della professionalità che in altre occasioni successive ha pure dimostrato (penso anche ai fatti ultimi della Valsusa). Però, per la Diaz e Bolzaneto invece ci sono responsabilità penali gravissime.
Io penso che manifestanti pacifici di Genova volessero protestare contro le ingiustizie del mondo. In maniera assai vaga, talora sbagliando clamorosamente i bersagli, ma legittima.
Il punto è la rabbia. Se vuoi usarla per reagire, per attivare la tua determinazione bene. Se la usi per chiedere ostinatamente qualcosa a chi non te la darà mai (perché non vuole o non può, e le due cose tendono a coincidere), allora non serve a niente. Genova, con la gente che se la prendeva con la polizia (mi riferisco ai giovani facinorosi) ne hanno fatto il secondo uso.
uqbal
bah! difficile condividere, anche perchè a Genova molti padri e figli stavano dalla stessa parte (e non distruggevano vetrine e cassonetti) e poi non è vero che le facce degli adulti sono tutte prive di lineamenti (se spiani le rughe sono gli stessi d0un tempo)
RispondiEliminala vedo come te: sul treno di mac-donald, sì ci sono i poliziotti, il signor mac-donald (magari in prima classe) e anche i "gi alternativi" contestatori.
RispondiEliminaE'un meccanismo che ha vinto in cui gli schieramenti sono solo sfumature.
Mi chiedo come si faccia a scendere per andare magari su un bel carretto.
variabile
Eh no, in un Paese civile (cosa che non siamo, purtroppo) la polizia non ammazza la gente. A prescindere.
RispondiEliminaMarco
Placanica aveva puntato l'arma prima che Carlo Giuliani raccogliesse da terra l'estintore. Il ragazzo stava a circa 4 metri dal carabiniere, che non era in pericolo di vita. L'episodio avvenne dopo cariche violente e ingiustificate a cortei pacifici. La responsabilità politica e morale di quello che è successo rimane in capo a chi volle gestire l'ordine pubblico a Genova come in una zona militare. E ancora ci governa.
RispondiEliminaio la vedo molto piu "semplicemente" se cosi si può dire...se qualcuno vi circondasse,cercasse di uccidervi o spaccarvi un estintore in testa gli sorridereste e direste prego? non credo proprio,in quel momento il placanica ha fatto semplicemente il suo dovere,si è difeso da un'attacco criminale ed insensato,leggittima difesa era, e legittima difesa è stata confermata dalla sentenza....il giuliani mi spiace dirlo,ma di andare a fare confusione a genova quel giorno non glielo aveva certo ordinato il dottore.
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