giovedì 5 maggio 2011

La politica estera della Lega

del Disagiato

La Lega è un movimento territoriale. Opera, per lo più, come un sindacato a difesa degli interessi della sua base nordista. Ma poiché, oltre al Nord (da difendere) e a Roma (a cui strappare concessioni), esiste anche il mondo, la Lega ha dovuto elaborare una sua visione della politica internazionale.
Solo per dare il giusto peso alle parole di Angelo Panebianco mi piacerebbe tanto capire cosa si intende per “sindacato a difesa degli interessi della sua base nordica”. La Lega ho l’impressione che abbia a cuore l’incolumità (la tranquillità) del cittadino del nord, più che i suoi interessi e sarebbe anche buona cosa sottolineare che la politica estera di Bossi e compagni non è miope ma consapevolmente cieca. Le posizioni assunte sulla Libia non sono dettate da un’ ideologia che poggia sul pensiero di Gianfranco Miglio e non sono limitate da una chiusura tipica di “un movimento territoriale”, ma sono il prolungamento di quello che, senza giri di parole, si può chiamare razzismo e intolleranza. La Lega non vuole la guerra per non dover vedere immigrati a "casa propria" e per non dover pagare più tasse ma soprattutto per continuare ad essere indisturbati consumatori. La Lega è fatta essenzialmente da queste tre idee e per questo non potrà mai cambiare posizioni e prospettive sulle questioni estere. Il giorno che muterà pensiero, allora sarà un altro partito.


4 commenti:

  1. sono d'accordo.
    sai, il problema di panebianco e di tutti gli altri editorialisti cerchiobottisti del corriere è che devono sempre mitigare una critica al centrodestra (o mitigare un elogio al centrosinistra) e quindi, dopo lunga riflessione, il nostro grande politico ha tirato fuori dal cilindro la formula "sindacato a difesa degli interessi della sua base nordica"

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  2. il mondo, per la lega, è tutto ciò che si estende a sud di Lodi

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  3. @nonunacosaseria
    Spero tanto sia cerchiobottismo. Leggendo l'articolo di Panebianco mi pareva si parlasse di un paese che non esiste se non nella sua immaginazione, come una forma di delirio.

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  4. Visione di politica internazionale? Aaaaaaahahahahahahhahahaha!

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)