martedì 31 maggio 2011

le vittorie, la sconfitta

di lo Scorfano

Pur non vivendo a Milano, io sono molto contento che ieri abbia vinto Giuliano Pisapia. Lo sono perché Pisapia è un uomo di sinistra (di sinistra sul serio) e perché mi pare persona decisa e gentile: e io credo che tutti, anche fuori dei confini di Milano, si abbia molto bisogno di persone che sappiano coniugare queste due caratteristiche, il garbo e la decisione.

(Per dire della gentilezza interiore e dello stile garbato: ieri sera ho visto Pisapia da Gad Lerner. A un certo punto, parlando di non ricordo cosa, ha pronunciato il verbo «scippare»; e ha subito aggiunto: «perdonatemi il termine». Ecco, davanti ai leghisti che dicono «föra d’i ball» e agli altri che dicono di tutto e di peggio - «chi non mi vota è un coglione» -, queste scuse mi sono sembrate commoventi e grintosissime. Mi è piaciuto di nuovo.)

Poi sono contento anche degli altri candidati più o meno di sinistra che hanno vinto negli altri comuni italiani: da Napoli a Novara a Cagliari a Trieste, fino a Desio, Gallarate e Arcore. Forse un po’ meno per Napoli, perché non so quanto riesco a fidarmi delle promesse di De Magistris e non so quanto i napoletani possano farlo. Però sono contento comunque che abbiano vinto loro: e qui arriva il punto, infatti.

Perché la cosa di cui sono molto contento non sono solo le vittorie (che sono tante e che hanno anche ragioni differenti tra loro), ma anche la sconfitta:         
              sono contento che abbia perso Berlusconi, tutto qui. D’altronde fu proprio lui, il premier, a dire che le elezioni amministrative a Milano sarebbero state un test politico; che si trattava di un referendum sulla sua persona; fu lui a lanciare la sfida ed è stato quindi lui a perderla. E di questo io sono vistosamente felice.

Ma proprio perché sono felice, ho anche rapidamente provato a chiedermi non tanto le ragioni della vittoria (che in molti hanno già ben analizzato) quanto quelle della sconfitta. Perché Berlusconi ha perso? Perché molti suoi elettori, verosimilmente, non sono andati alle urne? Che cosa li ha fermati?

Ecco, io so che c’è la crisi economica e che il governo ha pagato anche questa; so che le promesse non mantenute alla fine presentanto un loro conto; so anche che le accuse di corruzione di giudici e faccendieri finiscono per appannare l’immagine di chiunque. Però, più ci penso più mi pare che la questione “donne” sia stata quella che più decisamente possa aver allontanato i sostenitori di Berlusconi dai seggi elettorali.

Abbiamo passato molto tempo a raccontarci che gli scandali «Noemi», «Ruby», «Nicole», «Olgettine» e «bunga bunga» non avrebbero spostato un solo voto, che si trattava di vita privata eccetera; ma forse ci sbagliavamo. Perché immagino che tante donne, tante signore anziane, tanti ragazzi e ragazze di vent’anni non se la siano sentita di votare per uno così. Per uno che usa il potere per ottenere favori sessuali. Perché corrompere i giudici è grave, ma circondarsi di compiacenti mantenute è peggio, almeno nel sentire comune: ha il sapore disgustosamente insopportabile della tirannia, dell’impero, del potere neroniano. Assomiglia troppo a quei film hollywoodiani in cui i poveri muoiono di fame mentre il potente di turno se la spassa circondato da cortigiane.

In Italia sono ancora pochi quelli che fanno la fame: però l’immagine del potere così sfacciatamente corrotto e corruttore è un’immagine che colpisce, che allontana, che rende il potente detestabile. E per uno che ha fondato la sua forza di leader sulla volontà di essere amato, come ha fatto Berlusconi, essere detestato è una caduta rovinosa, una nemesi, la peggiore delle sconfitte possibili.

Poi, per quanto mi riguarda, io credo che in un modo nell’altro il premier verrà assolto dalle accuse di sfruttamento della prostituzione minorile e simili; e che il caso Ruby si sgonfierà. Credo che non farà nemmeno tanta fatica a uscirne, e che i processi seri a suo carico non siano quelli. Però il verdetto di condanna è in qualche modo già stato emesso da molti elettori, e non so quanto possa essere appellabile. Perché con il sentire comune e con la sensibilità diffusa non si scherza; perché ci sono cose che l’opinione pubblica non perdona, e il sesso miseramente legato ai soldi e al potere è una di queste. Forse solo perché è un’opinione pubblica immatura, non lo so; ma si devono fare i conti con l’opinione che c’è. E Berlusconi (complice la malefica pilloletta blu, origine di tutti i suoi guai) i suoi conti li ha fatti davvero molto male.

11 commenti:

  1. Mi sembra che in molte riflessioni e commenti ai risultati elettorali si dimentichi che comunque un 45% dei milanesi votanti e' ancora convinto nonostante tutto. Non mi sembra poco. A me sembra un'enormità.

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  2. Anche se è vero che ad alcuni glandi pensatori il viagra dà decisamente problemi al cervello, tanto che in Italia dovrebbe esserne vietata la commercializzazione, penso che sia stato più il disco rotto del pericolo comunista e delle toghe rosse ad aver ampiamente stracciato i ministri degli interni agli italiani.

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  3. cioè, fammi capire: la questione donne, tu dici, è rilevante per la perdita di consensi, però il caso Ruby si sgonfierà. Allora ha ragione lui, vittima di una campagna mediatico-giustizialista.

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  4. @Mauro
    No, quello che penso io è questo: io credo che lui sia colpevole perché sapeva che Ruby era minorenne. Ma credo che questa cosa non verrà mai provata in tribunale (anche perché forse non si arriverà mai nemmeno in tribunale, vista la possibilità che si debba passare da un'autorizzazione parlamentare).
    Però credo che non sia il reato in sé la questione dirimente. Credo (è solo un parere) che comunque ormai gli italiani sappiano che lui fa quel tipo di vita, circondato dalle Minetti e dalle Ruby: e che tutto sommato siano tanti che non glielo perdonano. Cioè che in molti lo abbiano abbandanato (la questione delle preferenze è in questo senso molto eloquente) perché non possono sopportare certi suoi costumi sessuali e affettivi.

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  5. @prepuzio
    Sì, senz'altro ha contato anche quello che tu scrivi. Ma io sarei dell'idea che ha contato di meno.

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  6. non credo ci sia una sola causa per il crollo di berlusconi a milano. sono molte, tutte più o meno importanti e nessuna fondamentale, ma abbastaza "trasversali" nella società: gli scandali sessuali, come la discutibile scelta dei candidati da mettere in lista (vedi minetti); le ormai trite campagne contro i giudici culminate nei manifesti e gli ancor più abusati e perciò vuoti allarmi anticomunisti; le cosiddette campagne del fango e gli interventi risolutori che non risolvono niente (vedi immondizia a napoli); e sopra tutto ciò un governo che da un lato non sembra accorgersi dei tanti problemi della società e dall'altro pur di rimanere in piedi paga in moneta sonante il consenso in parlamento; nonstante tutto ciò, penso che a milano abbiano contato molto i cinque anni di amministrazione moratti, per descrivere i quali ci vorrebbe un blog intero, di cui una campagna elettorale vergognosa è stato il coronamento: anche a destra erano in pochi a sopportarla. credo che molti dei suoi elettori si siano semplicemente turati il naso.

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  7. Sono abbastanza convinto anch'io che le cause ssiano molteplici, e che lo siano in particolare a Milano.
    Nel resto d'Italia lo sono forse un po' meno. Ma mi premeva comunque sottolineare un dato a cui ho pensato molto questa mattina e che non riesco a sottovalutare più di tanto.

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  8. Berlusconi è un uomo ormai vecchio e stanco. Me lo immagino dietro alle telecamere, con respiro pesante che fatica a reggersi in piedi. Forse tutto è stato troppo esagerato in queste vicende. è sicuro che ami circondarsi di belle donne, ma forse, ormai, si limitano ad essere dame di compagnia. Penso una cosa però: dopo 18 anni di politica Berlusconi ha esaurito l'immensa energia che lo portò sulla cresta dell'onda. Tutti avrebbero giurato che gli ennesimi attacchi giuridici e mediatici non l'avrebbero mai scalfito, invece, così è accaduto. Il Berlusconi di adesso non riesce più a difendersi con un'offensiva degna dell'uomo che era. Occorre prendere atto che la sinistra ce l'ha fatta, è la dimostrazione che tutti gli uomini posso essere abbattuti perseverando nel proprio (diabolico?) intento. Nulla è stato mai così efficace come l'argomento donne, anche oltre oceano ha funzionato con Strauss Khan. Poi si sa che nelle 24 ore dei politici e dei diplomatici, allegati a cartine geografiche, vaccini e antidoti ci sono preservativi di tutti i gusti, è la prassi. Forse, però, è bene ricordarsene solo ogni tanto.
    M.

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  9. @anonimo: perché un'indagine è attacco giuridico nel suo caso e provvedimento giudiziario nel mio? forse perché qualcuno ha gia deciso che è innocente?
    @Lo scorfano: credo anche io che abbia contato molto lo stile neroniano.

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  10. (scusa, ma io sto ancora ridendo(*))



    (*) da lunedi

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  11. Hai analizzato varie cause della sconfitta milanese del centrodestra, ma hai tralasciato quella più importante: Letizia Moratti.
    Qualsiasi altro candidato avrebbe vinto senza fare campagna elettorale.
    Essendo stato Berlusconi, nella perplessità generale, a confermare l'ex sindaco si e' visto costretto ad impegnarsi in prima persona distogliendo l'attenzione dell'elettorato dal debole candidato imposto.
    Questo ha portato al risultato che tutti conosciamo. Purtroppo spesso si confondono le elezioni politiche con quelle amministrative, la gente, per amministrare il paese in cui vive, presta più attenzione alla persona che elegge che il partito che la propone.
    Detto ciò sono convinto che i milanesi si pentiranno presto della scelta fatta.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)