Dis.amb.iguando, Le opinioni di molti lettori di sinistra: Leggere è come mangiare: bisogna imparare a ritenere ciò che è prezioso e cacare ciò che non lo è, la maggior parte quindi. Solo che la pancia sa già il fatto suo, laddove il cervello invece lascia a te la responsabilità.
Verità supposte, Vedere i servizi sul Sulcis...: Ma ero io che inneggiavo Cappellacci? Che credevo alle bugie di Berlusconi? Ma proprio nell’iglesiente volete trovare una causa della crisi? Ma com’è che io so i nomi e cognomi di queste cause?
Rangle, Formiche: I blog non hanno perso la capacità di promuovere discussioni, tutt'altro, sono invece sempre di più un "pezzo" del web, una tessera del lego virtuale incastrata tra mille altre tessere di colore e dimensioni diverse.
Pop serietà, Voglio anch'io la patente per insegnare: chiediamoci piuttosto come una domanda di questo tipo potrà distinguere, oltre alle Pupe dai Secchioni, chi sa il greco da chi invece non lo sa. Ebbene, queste sono le domande per il TFA
Lipperatura, Contesti: La questione non è il manifesto. La questione è il contesto che ha fatto concepire il medesimo. E che riguarda anche i nostri lindi cortiletti.
Stefano Nazzi, Non solo i centri sociali: Però prendiamo Milano, per esempio. Fino a pochi giorni prima della presentazione delle liste sembrava che dovesse nascere un’ennesima lista della destra radicale (ma proprio molto radicale) che, con tanto di candidato sindaco, avrebbe fatto capo all’associazione Patria e Libertà.
Freddy Nietzsche, Snob: Il contrario del radical chic è lo snobismo. Uno snob è uno che ha la puzza sotto il naso, se la tira, esibisce altitudini vertiginose al cospetto di gente di pianura o, al limite, di collina.
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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)