Non essendo milanese né residente a Milano, non ho molto da aggiungere a quanto già si legge in rete sul ballottaggio di domenica prossima per l’elezione del sindaco. Da quale parte io stia, per quanto virtualmente, mi pare perfino superfluo specificarlo.
L’unica impressione che ho (e che però ho viva e fortissima) è che dopo lo schifo di campagna elettorale che il Pdl e la Lega e il sindaco uscente hanno condotto in questi ultimi giorni, in seguito alla sconfitta del primo turno, giocandosi le loro carte elettorali a colpi di zingaropoli, invasioni islamiche, moschee, abolizione dell’ecopass, sanatoria delle multe, e poi razzismo, xenofobia, propaganda di infimo livello che mira soltanto ad attizzare le paure e i sentimenti meno nobili dell’eventuale loro elettorato; dopo questo schifo di campagna elettorale che hanno portato avanti con lucida determinazione, mi pare quasi (quasi) poco significativo chi farà il sindaco tra Letizia Moratti o Giuliano Pisapia.
L’elemento decisamente più significativo, a questo punto, sarà vedere se davvero tanti milanesi, tra coloro che al primo turno si sono astenuti, andranno o meno a votare mossi da questo schifo di propaganda, desiderosi solo di bloccare le moschee e cacciare a calci in culo i rom e vedersi sanare le multe: perché se lo faranno in massa, tanto da ribaltare il verdetto del primo turno, il problema per i miei amici milanesi (per come la vedo io) non sarà tanto avere come sindaco la Moratti, quanto avere come concittadini gente di questa spregevole fatta. E l’aria milanese, abolizione o meno dell’ecopass, sarà per loro comunque irrespirabile.
In pausa pranzo ho attraversato il mercato del giovedì, qui vicino. C'erano due ragazzotti con la maglietta Brichetto Arnaboldi Letizia che assecondavano i commercianti dalla pelle chiara sul trattamento agli ambulanti con la pelle scura.
RispondiEliminaAppunto. Assecondare i paggiori istinti e le paure. Rassicurare i tassisti sui privilegi. Eccetera. Sono molto curioso di vedere come andrà a finire.
RispondiEliminaUna volta tanto non voglio essere pessimista. Io sento una bella aria.
RispondiEliminaChe poi, la città rimane quella che è. Quello che cambia è la scelta dei conformisti, che puntano sul più forte. Però se vince uno o l'altra non è la stessa cosa. A me non pare affatto poco significativo.
a Milano non voto.
RispondiEliminaperò ci sono nata, a Milano ci ho studiato e ho sempre vissuto a pochi chilometri da lì, quindi so bene anche quanto il voto conti non solo per la città, ma per l'imprinting che darà a tutto l'hinterland.
concordo pienamente con te e incrocio le dita.
@Lele
RispondiEliminaTutti i miei amici milanesi mi dicono che tira una bella aria. Io lo spero proprio.