martedì 17 maggio 2011

la periferia della Lega Nord

di lo Scorfano

Mi guardo un po’ di numeri relativi alle elezioni amministrative di ieri e mi balza all’occhio un dato che  mi pare molto importante. Che senz’altro non è l’unico a essere importante, ma che credo valga la pena di essere sottolineato e meditato con attenzione: la Lega Nord perde molti consensi, moltissimi rispetto alle amministrative dell’anno scorso.

Li perde in Lombardia (a Milano non arriva al 10%, ma perde anche parecchio in provincia di Pavia), ma soprattutto li perde altrove, in quella fascia di regioni che non sono la Lombardia e il Veneto e che costituiscono la «perfieria», per così dire, del consenso leghista: Piemonte, Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Emilia Romagna. Una periferia peraltro determinante, nell’ultimo decennio, a sancire l’inarrestabile (si diceva) avanzata elettorale del leghismo padano, legato al territorio.

In realtà i numeri dicono che la Lega Nord ha perso consenso in 14 comuni su 15, se si guarda ai capoluoghi di provincia. Ma, anche a tenere da parte le cifre e le percentuali più raffinate, il calo di consenso è sensibile e importante.        
          E segna forse un punto di non ritorno, una presa d’atto della “gente” (e del territorio) su quanto sta accadendo su scala nazionale.

Nel senso che la Lega Nord ha perso davvero gran parte della sua identità: non è più un movimento di protesta antiromana, visto che governa da 17 anni quasi ininterrottamente (ed è il partito che ha governato più di tutti nell’ultimo ventennio); non è riuscita a fare del federalismo qualcosa che sia stato più di un vuoto simulacro, una bandiera che sventola ma di cui non si sente alcun effetto; e si comincia a distinguere anche a livello locale per collusioni e intrallazzi non proprio raccomandabili.

A cosa si è affidata dunque la Lega? Solo e soltanto alla propaganda xenofoba, nient’altro. Ha cercato di cavalcare la paura dell’immigrazione come se fosse lo spauracchio che le avrebbe conservato un bacino di voti inesauribile, finchè ci fosse stata la paura dello straniero. Ma l’elettorato, evidentemente, comincia a vedere anche altro: e ha punito la propaganda leghista abbastanza sonoramente, zittendo Umberto Bossi e mettendo in bocca ai suoi scudieri espressioni di una pochezza quasi imbarazzante.

Se si guardano i risultati elettorali di città come Torino, Savona, Ravenna, Trieste, Rimini, si nota che la Lega non va oltre il 7% dei voti: e questo è solo il Nord. E allora ci si deve chiedere: dove è finito il consenso che la Lega ha perduto? Ecco la risposta a questa domanda mi pare molto interessante. E mi pare che che possa essere: Beppe Grillo.

Non solo a lui, ovviamente, ma in buona parte. Prendo Savona, per esempio, in cui i voti del candidato grillino sono quasi il doppio di quelli del candidato leghista; ma anche Vittorio Bertola a Torino ha avuto un consenso molto ampio; e anche a Ravenna, il Movimento 5 stelle ha superato nettamente la Lega; e così in molte altre città. Vale a dire che forse la Lega sta finalmente perdendo la sua componenete di elettorato di protesta; e forse anche il suo particolare e tenace legame con il territorio, sostituita da candidati nuovi e da una nuova forma di protesta antipolitica.

Non so dove porterà questa tendenza e se avrà conseguenze a lungo termine. So che mi basta che la propaganda xenofoba non funzioni come i leghisti pensavano che avrebbe funzionato; anche perché questo mi consola un po’, in merito alla natura dei miei ex concittadini savonesi e di tutta quella periferia del Nord che sembrava destinata a essere anch’essa un feudo leghista. Forse invece alle camicie verdi resterà poco più che Varese; ma anche lì devono ancora vincere il ballottaggio, in ogni caso, che è uno smacco non da poco.

8 commenti:

  1. davvero difficile dire se è l'inizio di un cambiamento o solo una crisi passeggera e per scaramanzia non parlerei nemmeno del ballottaggio di milano, ma almeno le facce scure e imbarazzate che castelli e calderoli mostravano ieri sera mi hanno messo una grande e incontenibile allegria.

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  2. "non è più un movimento di protesta antiromana, visto che governa da 17 anni quasi ininterrottamente (ed è il partito che ha governato più di tutti nell’ultimo ventennio); non è riuscita a fare del federalismo qualcosa che sia stato più di un vuoto simulacro, una bandiera che sventola ma di cui non si sente alcun effetto"

    Assolutamente d'accordo. Forse il federalismo ha fatto pure danni, come scrissi su questo blog qualche tempo fa. Danni a chi lo agognava, a chi sperava che i "soldi del Nord" rimanessero in loco. Invece alimentano comunque Roma (e con essa, la Lega, parliamoci chiaro) e se i comuni vogliono i loro soldi, be', li trovino con nuove tasse. Ma quanto puoi spremere i cittadini?

    Grillo prenderà il posto della Lega? Chi può dirlo. Ma non è che i movimenti alternativi raccolgono il consenso della gente per quello che propongono finché, guadagnando il potere, non entrano a far parte del meccanismo politico e si conformano al vecchio establishment? Spero di no. Che poi non è che sia d'accordo con Grillo sul 100% di quello che dice. Ma questo c'è: un movimento fondato da un comico che negli anni '80 terminava i suoi spettacoli distruggendo un computer e adesso ha un blog (parole sue).

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  3. Io non ho nessuna simpatia per il movimento di Grillo e non so quali potrenno essere le conseguenze di quello che ieri è indubbiamente accaduto. Magari proprio nessuna conseguenza, non lo so. Però, questo passaggio di voti dalla Lega a Grillo mi pare un dato difficilmente contestabile in alcune regioni del Nord; e forse è un dato su cui in molti dovranno riflettere, compresa in parte anche la sinistra.

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  4. A me il successo del Movimento 5 selle ha fatto molto piacere e ancora di più quello dell'IdV De Magistris a Napoli (fosse che fosse la volta buona che si danno una sistemata).
    In entrambi i casi ci troviamo di fronte all'entusiasmo di chi mette tra le priorità il benessere comune e la convivenza civile.
    Solo il tempo ci dirà se una volta assuefatte al potere, queste persone e questi movimenti sapranno resistere alle tentazioni tipiche dell'egoismo umano, come tutti gli altri.

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  5. grillo e lega, un bello scontro di titani

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  6. Non so, ma mi è difficile fidarmi/affidarmi di/a chi ha votato in questi anni lega... I risultati delle amministrative per un verso sono incoraggianti, per altri mi lasciano perplessa.

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  7. Io credo che ci sia, tra chi ha votato Lega in questi ultimi anni, molto elettorato "naturalmente" di sinistra. Credo che ancora quelli non abbiamo votato il Pd, ma per lo più Beppe Grillo; e credo infine che a loro bisogna in qualche modo guardare.

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  8. Io penso che se Bossi abbandona il Berlusca senz'altro sfonderà !

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)