mercoledì 11 maggio 2011

la seduzione dello sputo floscio

di lo Scorfano
I ragazzi sputano, le ragazze no. (Ma le ragazze, mi pare, apprezzano molto.)

Potrà apparire curioso, ma è questa la prima cosa che si impara durante l’intervallo di una normale mattina di scuola, non appena le benevole giornate di maggio cominciano a consentire una passeggiata ristoratrice sotto il già caldo sole della primavera lombarda: si impara che i ragazzi maschi hanno una secrezione salivare abbondantissima (e quindi sputano, plofsc), mentre le ragazze no, la loro secrezione media è nella norma (e pertanto non sputano). Sarà una questione di patrimonio genetico, non so.

Lo ha fatto notare l’amico Leonardo qualche tempo fa, parlando dei ragazzi che vede lui, nei suoi intervalli di scuola, che sono molto simili ai miei; e anch’io, da quel giorno, non ho più potuto fare a meno di considerare il fenomeno. Tanto che mi sentirei ormai di condividere anche la sua apodittica affermazione: «Più frequente è lo sputo e più abbondante è il flusso, più sei figo».        
              Vale a dire che si tratta di una sorta di un generazionale e inedito rituale di corteggiamento: e infatti le ragazze, che pure non sputano mai, assistono serene a questo inutile sperpero di saliva. Forse ne sono anche ammaliate; e senz’altro i maschi, mi dico io, debbono credere che esse lo siano.

L’ho visto proprio stamattina: il mio ex alunno Marco S., diciottenne, che parla con una ragazza di non so quale classe né quale età, ma compresa tra i quindici e i diciotto; il mio ex alunno Marco S. che ammicca con fare seduttivo verso la di lei gradevole e agghindata persona; ella gradevole ragazza che allunga con falsa timidezza una mano a sfiorargli il gomito; il mio ex alunno Marco S. che, soddisfatto, tira una boccata di fumo dalla sigaretta d’ordinanza e poi, quasi istintivamente, china leggermente il capo e lascia partire un pesante sputazzo che si accascia sul cemento antistante l’edificio scolastico. Plofsc. E la gradevole ragazza che non commenta né si sposta.

Ma non è tutto qui. Questo sputo maschile infatti, lo precisò a suo tempo anche l’amico Leonardo, non è lancio violento o iroso, né canina presa di possesso dello spazio circostante, tutt’altro; se tale fosse, sarebbe comprensibile e maschilissimo gioco, sfida antica e tutto sommato apprezzabile (e assimilabile alla goliardica pisciata collettiva contro il muro, che un qualunque dio la abbia in gloria). No, i ragazzi si chinano appena, lasciano che la testa ciondoli leggermente in avanti, o di lato, e poi le loro labbra si dischiudono semplicemente in una smorfia lievemente disgustata, e da quel loro appena percettibile orifizio semiaperto si stacca, aiutata dalla foza di gravità, una massa bianca e vischiosa che, molto lentamente, scivola a terra producendo quel caratteristico rumore: plofsc. E le ragazze, ne deduco io (e ne deducono i maschi), ne vengono immantinente sedotte.

Questo sputo stanco e sfiduciato, che cade senza sforzo alcuno, che sfrutta la naturale attrazione terrestre senza che forza maschile ne sia in qualche modo corresponsabile, questo sputo floscio mi attrae e insieme mi disgusta. Sul disgusto non mi dilungo nemmeno, che già lo comprendete da soli; l’attrazione invece, lo confesso, è morbosa e irrefrenabile. Forse perché mi pare una metafora, questo caratteristico sputo floscio: della loro giovinezza inconsapevole, della giovinezza stanca che è loro (senza colpa) toccata in sorte, del fluire degli anni che cambia del regole del sentire e anche quelle del sedurre.

E quindi, non ve lo posso nascondere, passo i miei pochi momenti di pausa incantato da questi flosci sputazzi dei giovani che risuonano persistenti negli intervalli scolastici. E mi vengono in mente quei cartelli sui vecchi tram milanesi, su cui era appunto scritto «non sputare», e che sempre guardavo con un po’ di ironia, chiedendomi a chi mai sarebbe potuto passare per la testa di sputare davanti a tutti. Ma ora so che ai miei giovani alunni viene in mente, spesso.

Forse è soltanto che gli anni passano e i giovani maschi si inventano strategie ammaliatrici ogni giorno più sofisticate: e sputano (forse anche sui tram), sputano la loro stanca saliva e senz’altro marcano un terreno che a me sfugge quale possa essere. E davanti alla seduzione di quello sputo floscio (che le ragazze osservano come segno della spavalda maschilità che hanno di fronte) io sento i miei giorni passati che mi pesano sulle spalle. E fingo di non vedere, e passo oltre, ma mi porto fino a casa quel suono così orribile, plofsc, e, stenterete a crederlo (e io in effetti stento a dirvelo), ho come l’impressione che quello sputo lento e svogliato stia piano piano, mattina dopo mattina, seducendo anche me. Come fosse il segno di qualcosa che ho perduto, la metafora viscida di un tempo inconsapevole che mi è sfuggito. Come il rumore sordo di qualcosa che dovrei ricordarmi, che gli studenti sanno che io dovrei ricordarmi, e che invece non mi ricordo per niente.

I ragazzi sputano, le ragazze no; ma si lasciano visibilmente sedurre da quel gesto così floscio e insensato. E alcuni insegnanti, senza nemmeno sapere bene il perché, anche.

14 commenti:

  1. Chissà perché le ragazze e gli insegnanti sono sempre attratti dai cafoni. Non solo, prendete quei villici e li elevate a regola della gioventù.

    Tutto sommato gli insegnanti li capisco anche: se non nascessimo ignoranti e grezzi, non avrebbero lavoro.

    Ma le ragazze? Cosa mai ci troveranno in quei bifolchi? Mistero, non lo sanno nemmeno loro. Però poi arrivano alla mia età e si rendono conto che uno che sputazza per terra poi non si fa problemi a sputazzarti in faccia.

    Sono strani, le donne e gli insegnanti...

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  2. E per oggi mi tocca di non reagire alla provocazione... Che me la sono indubbiamente cercata...

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  3. L'accettazione silente e compiaciuta delle giovani donne di fronte allo sputazzo dell'altro sesso, credo marchi bene il cambio di generazione: giusto una quindicina di anni fa, i compagni di classe che solo provavano a pensare ad una roba del genere, si prendevano certi smatafloni tra capo a collo, che solo a sentirne lo schiocco era un piacere.

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  4. Quindici anni fa non so, perché ero già dall'altra parte della barricata... Venticinque anni fa, mi pare di ricordare, lo sputo non avrebbe avuto successo alcuno. Ma magari sono io che mi ricordo male, anche perché, in compenso, avevo successo seduttivo atteggiamenti che non erano affatto tanto meglio...

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  5. E' un arcano: ha qualcosa a che vedere con un rito arcaico, non privo di sacralità. Non dimentichiamoci che Dio in persona, una volta modellato Adamo con la creta, vi sputò sopra per animarlo: le conseguenze non hanno tardato a palesarsi. Siamo una stirpe sputata.
    La mia impressione è che il gesto non abbia carattere solo triviale: credo sia un sostituto della parola, un tramite gestuale, che in qualche modo supplisce all' imbarazzo dell' assenza di argomenti che latitano, vuoi per pigrizia mentale, vuoi per timidezza. Senza contare che, probabilmente, la fisiognomia potrebbe rilevare nel volto dello sputatore, quel certo qual fascino tipico della sprezzante ribellione (a tutto, in generale)che piace tanto alle ragazze [Si sa: le donne amano i mascalzoni, vuole il luogo comune. Almeno non le annoiano... :-)] Potrei contraddire Tommy Angelo (con la massima cortesia, naturalmente)opponendogli l' osservazione che sputano anche i ragazzi "ben educati" e non soltanto i trogloditi.
    Al tuo posto ne farei un' indagine inter-classe, proponendo un temino sulla gestualità giovanile: magari a noi grandi potrebbero insegnare qualcosa.

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  6. Fantastico! (E' sempre un piacere leggerti)
    Pensa che dal mio ufficio, sotto la mia finestra, c'è un parcheggio per moto. Accanto al parcheggio c'è una scuola guida. Passo anche io alcuni momenti a guardare questi ragazzotti sputacchiare mentre seduti sui loro motorini parcheggiati attendono l'amico o l'amica di turno.
    Lo confesso con una figlia undicenne, solo il pensiero di cosa la aspetta mi fa accapponare la pelle.

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  7. @sirio
    Penso che accetterò il suggerimento e ne farò una traccia per il prossimo tema di terza. E poi, se viene fuori qualcosa di interessante, te lo racconto. Grazie.

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  8. @Marco
    La figlia undicenne, ahimè, crescerà e magari apprezzerà anche, chissà. Speriamo di no, ovviamente, speriamo abbia gusti un po' meno triviali, ma si sa che a ogni generazione spetta un'estetica propria.
    (E grazie dell'apprezzamento)

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  9. Poffarre! A casa mia se sputazzi sei un troglodita! Non è che se sei "bene educato" dentro, in fondo al cuore, e poi agisci da sputazzatore.

    Se sputi sei un cafone. Punto.

    Poi io, essendo nato e cresciuto in campagna, sono nato e cresciuto circondato da sputazzi e bestemmie. C'è un parte di popolazione maschile che esteriorizza la propria supposta virilità in questo modo (o altre forme di inciviltà assortita).

    Perché? Boh. Ma non è una cosa nuova. È solo che oggi, invece di chiamarli trogloditi, ci troviamo i riferimenti biblici e sacrali.

    Ah Sirio59.mm, mavalà valà :-)

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  10. @Tommy Angelo
    Detto tra noi (in tutta sincerità) quando li vedo sputare mi fanno semplicemente orrore: è un ritorno alla barbarie e mi disgusta. Personalmente apprezzo lo stile ed il buongusto, in ogni settore, e più che mai in quello comportamentale. Ma questi ragazzi metropolitani, che non provengono dalle caverne né dalle alture tibetane dove han convissuto con i camelidi , si saran fatti l' idea che se uno Sgarbi getta bicchieri in faccia al suo interlocutore, i politici mandano affan le istituzioni e si sputano vicedevolmente addosso, il satrapo-premier fa il piacione e denigra la giustizia, i tempi sian cambiati e siano leciti, forse necessari, turpiloquio, cafoneria ed irriverenza per meglio riuscire nella vita. Su molte cose Girard aveva ragione: il mimetismo è legge sovrana tra gli umani.
    Il riferimento alla sacralità era ironico, però...
    Un caro saluto a te ed al nostro ospite :-)
    Morena

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  11. Chi sputa è solitamente chi ha il vizio del fumo , difficilmente trovi un altro ragazzo che non fuma che lo fa , lo dico d ex fumatore con quel ex vizio da ragazzino

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  12. Io però, per esempio, ho sempre fumato e mai sputato. Non fa statistica, lo so, ma è un dato anche questo.

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  13. Sirio anche io ero ironico! Cioè avevo capito che tu eri ironico, ma forse non mi è riuscito molto bene di stare al giuoco.

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  14. Questa volta non sono d'accordo, le analisi proposte sono interessanti, alcune a tratti belle, ma la questione è molto più semplice.

    Perchè sputano? Perchè sono dei citrulli lobotomizzati dalla televisione. Guardate una partita di calcio e contate gli sputi: centinaia, continuamente, in qualsiasi momento.

    Motivi? Perchè sono un branco di scimmioni, tant'è che in nessun altro sport si usa. Ve lo vedete Federer che sputacchia, o un giocatore di basket che scatarra sul parquet?

    Quindi piccole scimmiette osservano grossi scimmioni, scimmiottandone le usanze - fine della storia, un comportamento così concettualmente volgare che quasi mi scoccia averci scritto tutte ste righe.

    Che poi a me il calcio piace pure, eh (:

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)