martedì 31 maggio 2011

Quelli che ce l'hanno fatta

del Disagiato

Quando passo davanti a Foot Locker mi dico questa cosa:”Qui è un altro mondo”. Ma come è possibile che questi ragazzi che vendono scarpe siano sempre sorridenti e energici? Da dove diavolo pigliano questa lima potentissima per limare gli anni, la vita e l’attrito quotidiano? Perché non so voi, ma a me è stata dato in dotazione un seghettino da quattro soldi, buono solo a ferire mosche.

Questi non sono esseri umani che fanno i commessi, no, questi sono commessi che fanno gli esseri umani, perfetti, ottimisti, energici, vincenti e propositivi. Si trascinano la parte anche dentro i locali del centro città, tra gli aperitivi e le belle ragazze, quando io me ne sto ancora a pensare a come si fa a cercare la tattica azzeccata  per battere non ho ancora capito chi. Perchè i ragazzi di Foot Locker è gente che la pallina l’hanno già messa in buca ancora l’anno scorso, la scorsa primavera, mentre io è tutta una vita che sbaglio mazza e mi avvicino al buco a furia di colpetti difettosi e sbilenchi. Ah quanto vorrei essere un commesso Foot Locker, con la mia camminata sicura, le ragazzine belle e stupidine che il sabato pomeriggio vengono davanti al negozio a fissarmi mentre io gagliardo impugno un paio di scarpe Nike. Vorrei tanto avere i loro denti bianchissimi, tutti i loro capelli e vorrei tanto esserci anch’io quando fumano le loro sigarette fuori dal centro commerciale e le commesse danno loro appuntamenti, indirizzi, lacrime e numeri di telefono.

Vorrei tutto questo invece che la mia rapidità da negozio o la capacità di scovare un romanzo francese da regalare a uno zio d’America. Io, per le ragazzine, sono la brutta notizia, la malattia della settimana. Quando mi chiedono La coscienza di Zeno e dico “sì, ce l’ho”, loro fanno la faccia brutta. Sono la promessa di una lettura, sono l’amputazione di ore da dedicare all’amore, sono il commesso che vende merda per i loro palati. Mai nessuna che ritorni a dirmi qualcosa di rassicurante, mai nessuna che fuori dal negozio si faccia venire un’emozione in corpo mentre io elegante impugno un Canzoniere.

Potrei, comportandomi come un commesso Foot Locker, vendere libri, consigliare libri, leggere libri, riordinare libri e amare i libri. Ecco, potre fare così, mettermi comodo in questa posizione. Ma è impossibile, ve lo assicuro. O decidi di vendere libri come sono fatto io o decidi di vendere scarpe come sono fatti loro. O decidi di essere vincente o decidi di essere perdente. Non si possono fare tutte e due le cose. O triste o allegro, o adatto o non adatto, o accomodante o rompi cazzo. Scusate il tono oracolare, ma il mondo si divide in due categorie. Alla domanda “Stasera vieni a ballare?”, c’è chi dice “Sì, certo che vengo” e c’è chi dice “No che non vengo”. La guerra la fanno queste due categorie. Gli sputi li danno e li ricevono quelli che dicono “sì, vengo a ballare” e quelli che dicono “no, non vengo a ballare”. E i commessi Foot Locker, da quanto ho capito, vanno a ballare.

Però c’è anche una terza categoria di uomini: sono quelli ai quali non si chiede più di andare a ballare. Sono quelli che a un certo punto hanno smesso di ricevere inviti e che non hanno più l’occasione né di dire sì né di dire no. Ecco, questi uomini sono quelli che vendono libri, consigliano libri, leggono libri, riordinano libri e amano i libri e che non possono essere diversi per contratto con la vita. Sono quelli che passando davanti a un negozio Foot Locker, e guardando i commessi entusiasti, pensano a come sarebbe la loro vita se.

9 commenti:

  1. "Qualche giorno fa una commessa mi ha urlato dal suo negozio: “Guarda che se adesso mi dici che il mio libro non è ancora arrivato vieni tu stanotte a farmi compagnia a letto”"

    E invitala a ballare, no? ;^)

    RispondiElimina
  2. Certo che in questo caso il tuo nickname ti si addice proprio :-D

    RispondiElimina
  3. Caro Disagiato (intanto ben tornato), sappi, anche se lo saprai già ma te lo dico lo stesso, che esiste una sintesi o, come si dice in gergo, un mash-up (da cui l'espressione mesciappare) tra un commesso di libreria o, meglio, un addetto al reference, e un commesso di foot locker. E sono quelli che, agli angoli delle strade e negli atrii delle stazioni, ti propongono abbonamenti capestro a club di acquisto libri. Metti una firma e sei fregato, devi acquistare un libro ogni tot altrimenti paghi la penale. Ecco, loro sono giovinastri saltellanti, veri e propri sales all'americana,che ti sbucano all'improvviso, ti chiedono che cosa leggi, quanto leggi, poi ti attirano in un angolo e se sei un minimo distratto sei fottuto. Una volta mi hanno guardato schifati del fatto che io prendessi esclusivamente libri in prestito in biblioteca, con tutti quelle persone orribili che si leccano i polpastrelli per girare pagina. Ecco, se lavorassero in libreria, me li immaginerei in scarpe da tennis e con quella specie di maglia della juve.

    RispondiElimina
  4. @plus1gmt: sono quelli a cui chiedo sempre, prima che comincino a parlare "Ma poi sono obbligato a comprare qualcosa ogni mese?" E loro: "No, no" E naturalmente alla fine "Sì, sì".

    RispondiElimina
  5. Ci sonon anche quelli che, invitati a ballare, rispondono: "Facciamo che io vi raggiungo più tardi".

    RispondiElimina
  6. E' inutile invitare a ballare qualcuno che, gia' sai, declinera' sicuramente l'invito, ma a sentirsi in colpa non e' l'amico che non ti ha invitato, ma sei tu, che ti tiri le menate perche' non ci sei andato, che forse ti saresti divertito, ma anche no.
    Domanda: se tu cambiassi lavoro, se tu fossi un insegnante (per dirne uno), ci andresti a ballare?

    RispondiElimina
  7. @speakermuto
    La commessa in questione non è bella, prima di tutto. Eppoi è una di quelle commesse capace di dirti "te set mia bù de balà", cioè "non sei capace di ballare". Tu ci andresti a ballare? ;)

    @plus1gmt
    Grazie per il bentornato, prima di tutto. Per il resto ho presente quei giiovani che tu dici anche se, non so perchè, mi hanno sempre un po' spaventato. I commessi foot locker suscitano invidia, a volte.

    @Ste
    Non cambierebbe la mia risposta che vedi sopra, penso. Neppure fossi astronauta

    RispondiElimina
  8. "La commessa in questione non è bella, prima di tutto."

    Allora non vale neanche la pena diventarci rosso ;^)

    "Eppoi è una di quelle commesse capace di dirti "te set mia bù de balà", cioè "non sei capace di ballare". Tu ci andresti a ballare? ;)"

    Ehm, posso scrivere "stronza"?

    RispondiElimina
  9. Ma no, è un suo modo di metterti in difficoltà perchè in difficoltà è lei.

    RispondiElimina

(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)