venerdì 11 febbraio 2011

A prendere il mare

di Sempre un po' a disagio
In pochi giorni tra Lampedusa e Linosa sono arrivati circa 1.200 immigrati. Numeri da emergenza che comunque non porteranno alla riapertura del centro di accoglienza così come ha chiaramente detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni e come conferma il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis (...) "Si vuole evitare che la riapertura del centro-afferma De Rubeis- venga interpretata come un invito per altri a prendere il mare".
Ma secondo voi a portare dei disperati su un barcone è una grave congiuntura politica ed economica o l'apertura di un centro di assistenza? Sono andato a leggermi un poco di statistiche riguardanti gli sbarchi di questi ultimi tempi ma la cosa che ho trovato degna di essere sottolineata, a costo di apparire retorico, è quello che comporta l’aver chiuso un centro di accoglienza ben organizzato, o che dovrebbe, come quello di Lampedusa. Leggo sul sito del CIR (consiglio italiano per i rifugiati) dati riguardanti i minori, che sono poi quelli soggetti allo sfruttamento lavorativo, con coinvolgimento di organizzazioni criminali (Maroni è assai sensibile a queste cose):    

Sul totale dei minori migranti sbarcati nel corso del 2010, sono 239 quelli arrivati in Sicilia (113 non accompagnati e 126 accompagnati, cioè con genitori), per la stragrande maggioranza a Lampedusa e Linosa, poi trasferiti ed identificati a Porto Empedocle . Nelle comunità per minori siciliane, la nazionalità prevalente risulta essere quella egiziana. In netta flessione invece la presenza di minori somali ed eritrei. Una volta collocati nelle comunità, molti di questi minori fuggono dopo pochi giorni. Secondo il Rapporto di Save the Children, il tasso di “allontanamenti” nel corso del 2010 è stato in media del 50% e ha interessato soprattutto i minori egiziani. Analizzando i dati relativi alle fughe le percentuali più elevate si registrano nelle comunità che offrono meno servizi, soprattutto di mediazione culturale e accesso all’istruzione e al lavoro.
Ripeto che parlo da inesperto (per questo motivo faccio domande), ma non sarebbe quindi meglio ripristinare il centro di accoglienza di Lampedusa e un mediatore culturale?
Il mediatore culturale, cioè la figura in grado di parlare la lingua dei ragazzi e di rendere loro comprensibili tutte le informazioni che li riguardano, è presente solo in 1 comunità ogni 5. Per quanto riguarda la scuola, la maggior parte dei ragazzi riesce ad accedere solo alla scuola primaria. Quanto al lavoro spesso i giovani migranti ottengono solo lavori in nero e per molti il rischio di finire in circuiti illegali è altissimo. Si sospetta che dietro alcuni recenti arrivi in Sicilia di minori egiziani ci sia addirittura una tratta a scopo di sfruttamento lavorativo, con il coinvolgimento di organizzazioni criminali.
Sono stato abbastanza retorico?

Nessun commento:

Posta un commento

(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)