lunedì 21 febbraio 2011

Le braccia cariche (una poesia)

di Sempre un po' a disagio

Il fatto è che con i carichi, le braccia e gli equilibri io ci lavoro in senso letterale. Questo per dire che spesso basta poco perché tutto crolli e il collasso avvenga in piena libreria. Ma non pensate che la questione riguardi solo me, perchè purtroppo esiste anche una traduzione non letterale della realtà. Anche voi avrete cose che vacillano e difficili baricentri da mantenere. O almeno penso.
Ogni pacchetto che mi chino a raccogliere,
          Qualche altro ne perdo dalle braccia o d'in grembo,
E tutto il mucchio vacilla, bottiglie, panini,
Estremi troppo difficili a reggersi in una,
Eppure niente voglio lasciarmi indietro.
Con tutto quello che ho per reggere, mani
E mente e cuore, se occorre, farò del mio meglio
Per conservare il castello in equilibrio sul petto.
Mi piego giù sulle gambe per impedirlo, ma crolla;
E poi mi siedo nel mezzo di tutta quella rovina.
Avrei dovuto mollarlo lungo la strada il mio carico
E veder se potevo aggiustarmelo meglio.

                                                                                   Robert Frost, Le braccia cariche

2 commenti:

(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)