lunedì 7 febbraio 2011

Lo scatto che indichi la direzione

di Sempre un po' a disagio

Proprio perché non ci arrivo io, e non per altro, vorrei chiedervi il significato di questa espressione usata da Adriano Celentano.
...la gente ha bisogno di uno SCATTO. Uno scatto che gli indichi la DIREZIONE.
Ammetto che la mia ricerca è stata frettolosa (devo correre a lavorare) e superficiale ma qualcuno sa anche dirmi in quale passo del Vangelo si trova questa frase di Gesù?
Se già nel piccolo si è onesti, a maggior ragione lo si è nel grande
Poi, visto che il giorno della memoria non è passato da molto, mi va di raccontarvi che un giorno Primo Levi si incazzò parecchio con un giornalista che aveva osato paragonare la situazione dei carcerati di una normale prigione italiana a quella dei detenuti di un "campo di concentramento". Come si puo fare un simile paragone? Come si può abusare dell' espressione "campo di concentramento"? La deformazione della memoria storica  avviene anche per l'utilizzo distorto di parole che appartengono a una determinata tragedia. Chi lo fa modifica il passato (Primo Levi, Conversazioni e interviste, Einaudi, 1997). Ecco, lo so che risulto noioso e pesante, ma era per dire che Celentano più o meno l'ha fatto.

9 commenti:

  1. Io non ho mai capito perché qualsiasi tizio diventato famoso per aver fatto qualcosa nel mondo dell'intrattenimento (musica/cinema/teatro/romanzi/poesia) debba sentirsi in dovere di parlare di politica e società.

    Uno che canta perché dovrebbe saperla più lunga di uno che progetta ponti di 5 chilometri a campata unica?

    RispondiElimina
  2. Gentile Tommy, Lei non mi comprende la cultura pop, temo proprio.

    RispondiElimina
  3. Celentano è la versione di successo del tassista che sa sempre come risolvere i problemi del mondo.

    RispondiElimina
  4. Se Celentano e De André sono cultura pop, allora no, non la capisco. Ma siccome non lo sono :-)

    Ralla-ullalà, I want a bad romance

    RispondiElimina
  5. Tutto questo rientra nella corrente filosofica dell'opinionismo selvaggio. Corrente il cui successo ci mostra, in modo impietoso, misera condizione in cui il pensiero italiota versa da tempo - e non dico che non ci sono più le "vere menti", è che sono sempre più messe da parte! Ma forse è sempre stato così...

    (oggi ottimismo a palate)

    RispondiElimina
  6. visto che nessuno ha risposto alla tua domanda, presumo che il maître-à-penser pensasse a Mt 15,21 (la parabola dei talenti), dove il padrone dice

    Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.

    ma se la ricordasse male, il che non è strano visti i suoi precedenti.

    Per il primo punto, credo che valga il metodo Humpty-Dumpty: Celentano paga un po' di più le parole e fa dire loro quello che lui vuole. Solo che si dimentica di dirci cosa vuole.

    RispondiElimina
  7. @.mau.
    Grazie per aver dato teoria e sfumatura a Celentano. Io ero un po' più categorico.

    RispondiElimina
  8. non è divertente essere categorici con Celentano, lo è già lui di suo...

    RispondiElimina

(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)