sabato 26 febbraio 2011

il segnapagine del 26.II.2011

dello Scorfano e del Disagiato
 
Il Post, Cose che non si può: Un primo ministro non contesta la scuola pubblica, né i suoi insegnanti. Punto. Andarsene.
Malvino, Tutto fa brodo: A sostegno della tesi che le rivolte popolari in Tunisia, in Egitto e in Libia nascono “laiche” e che almeno fino ad ora non mostrano di aver subito significativi condizionamenti di parte islamista, si rileva che neppure una bandiera americana è stata bruciata in piazza, né a Tunisi, né al Cairo, né a Bengasi.
Nonunacosaseria, Grandi statisti: Già, che importanza può avere, nel bel mezzo di una crisi a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste, un incontro della più importante organizzazione regionale di difesa comune alla quale l'Italia aderisce?
Squonk, Sul balcone: e incidenti e squadre del cuore e figli e separazioni e amicizie e gusti musicali e preferenze politiche e luoghi di nascita sono qualcosa più di un semplice curriculum vitae, sono le cose che fanno le persone, sono le persone.
Piovono rane, La voce del padrone: Bene, chi è oggi Giuliano Ferrara? Una firma del Giornale, il quotidiano del capo del governo. Un commentatore di Panorama, il settimanale del capo del governo. Un volto di Raiuno, il canale del governo. Insomma una purissima figura di establishment.
IncrociVie, Un fronte del linguaggio: Confondere quello che è un modo di “raccontare” con la “descrizione” delle “cose” della polis, significa venire irretiti nel potere omologante della parola politica, e quindi essere assoggettati al discorso politico come potere!

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)