sabato 12 febbraio 2011

il segnapagine del 12.II.2011

(di Sempre un po' a disagio e dello Scorfano) 

Maurizio Codogno, Cosa c’è di reale nella matematica?: «Due più due fa quattro. Se usiamo le regole standard dell’aritmetica direi che tutti siamo d’accordo che questa affermazione matematica sia vera, a meno di non essere tra quelli che dicono che la somma fa tre per valori sufficientemente grandi di tre. Ma questa è solo una faccia della medaglia. Il “due” e il “quattro” (e perché no, il “più”) esistono davvero? E in caso affermativo, cosa significa che esistono?»
Ottagono irregolare, Non condividere!: «Il problema più grosso di un'idea sono i suoi sostenitori. Ma non nel senso che più sostenitori ha, più è provata la sua infondatezza. Siccome un'idea non vive da sola, ma nella testa di chi la pensa, più aumentano le teste che la sostengono, più essa si affloscia».
Un radiologo, Domande: «Mi domando spesso, in questi giorni, fra il perplesso e l’amareggiato: ma noi, in sincerità, ce l’abbiamo o no la percezione precisa di come vengono valutate ogni giorno le nostre persone, il nostro lavoro e la nostra professionalità? Quando ci guardiamo allo specchio cos’è che vediamo riflesso?»
Galatea, Il genitore tecnologico: «Il Genitore Tecnologico, quando il figlio riceve la pagella e si ritrova pieno di brutti voti, invece che prendersela con il figlio, cerca di entrare nella pagina facebook della prof, per trovare qualcosa per poterla denunciare alle competenti autorità scolastiche».
Gad Lerner, Lampedusa e l’umanitarismo di Maroni: «Sentire le parole “emergenza umanitaria” sulle labbra del ministro Maroni, a proposito degli sbarchi a Lampedusa, è un inedito. Probabilmente sta mettendo le mani avanti, essendo lui il più consapevole del fallimento cui è destinata la sua strategia di contenimento dell’immigrazione del Nordafrica».
Idealista.it, Case vuote: «Dai paesi Baschi, regione autonoma al nord della Spagna, arriva una proposta che farà discutere: l'applicazione di un canone sulle case che vengono lasciate vuote da più di due anni. Lo scopo è riaffermare la funzione sociale delle abitazioni e, allo stesso tempo, far emergere gli affitti in nero».

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