sabato 26 febbraio 2011

peli sulla coscienza

di lo Scorfano
L’anima del commercio, lo sanno tutti, è la stupidità (sempre ammesso che il commercio abbia un’anima, naturalmente). E dunque io accetto di buon grado, e quasi cercando di sorridere, che il libraio (ehm…) venda anche libri stupidi, che la tv satellitare a pagamento mandi in onda anche programmi assolutamente stupidi e che il farmacista venda anche prodotti assolutamente inutili.

Magari dispiace per gli ingenui che ingenuamente comprano le pillole per dimagrire, o le creme che fanno sparire la cellulite, o le lozioni che fanno ricrescere i capelli. Dispiace, ma finisce lì, perché ognuno è artefice del suo proprio destino, e quindi il destino degli ingenui è inevitabilmente ingenuo, e il portafoglio dei farmacisti sempre più pieno e il Pil sale (benché assai poco) e forse un giorno saremo anche tutti più felici.

Detto questo, e accettato di buon grado tutto questo, faccio invece molta fatica a capire come dietro le lozioni fasulle per la ricrescita dei peli si possa annidare, del tutto imprevista, una coscienza:
L'obiezione di coscienza può essere invocata dai farmacisti per non vendere prodotti farmaceutici per i quali non si può escludere la possibilità di un meccanismo di azione che porti all'eliminazione dell'embrione, sia pure non ancora annidato nell'utero materno.
Cioè, in poche parole, la pillola del giorno dopo.          
          Non la Ru 486, pillola abortiva, no, proprio quella “del giorno dopo”, quella che a tutti ci è capitato di benedire, prima o poi. E davanti alla quale, secondo l’illustre nostro “Comitato nazionale di bioetica”, il farmacista potrà invocare la purezza della sua coscienza immacolata.

Ecco, amici farmacisti (ne ho almeno due, di amici farmacisti, non è solo retorica): la coscienza è una gran bella parola, secondo me. Non macchiatela con vane obiezioni, vi prego; lasciate al Comitato nazionale di bioetica le sue farneticanti precisazioni, vi scongiuro; e insieme alle inutili creme per la cellulite, permettetemi con un sorriso anche la pillola “del giorno dopo”. E le vostre obiezioni, se le avete, riservatele agli ingenui calvi e sovrappeso che scorrono con sguardo perplesso i vostri articoli da banco. E la vostra coscienza non sia troppo pelosa, se potete.

5 commenti:

  1. Giusto, la coscienza si attivi di fronte agli incoscienti (che son gli stupidi). Agli altri, ben coscienti che il giorno dopo sia ancor buono a rimediare al peccato del giorno prima, assieme alla pillola 'maledetta', donate la crema 'benedetta', la crema per la cellulite (per farla venire, intendo): un freno al desiderio, a futura memoria.

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  2. Gentile Alan, avevo scommesso on line che lei sarebbe stato il primo commentatore di questo post. Che si sarebbe inventato la crema per far venire la cellulite, però no, quello era troppo anche per me...

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  3. Quindi apprendo che i farmacisti vendono dei prodotti senza sapere con certezza come agiscano sul corpo umano, e apprendo che il comitato etico che regola queste materie a sua volta non dice quali siano questi farmaci.

    Inoltre il criterio è il dubbio del farmacista, per cui se il farmacista non può escludere che il paracetamolo uccida l'embrione, ha il diritto di non vendere paracetamolo.

    Perché in fondo come si fa ad escludere a priori che la sostanza X non uccida l'embrione non ancora impiantato nell'utero?

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  4. Una volta un amico mi disse che i farmacisti ti vendono qualunque cosa possa fruttare loro un po' di reddito. Magari esagerava, non so; però aveva l'aria di conoscerli benissimo.

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  5. Vede, i farmacisti sono persone oneste: quando qualcuno chiede loro la crema per la cellulite, per la caduta dei capelli, per le rughe e così via, loro vanno a prenderle negli scaffali lontani da dove si stipano le medicine per curare la... la... le... E quando si tratterà della pillola del giorno dopo, stia tranquillo, la daranno a tutti, magari l'indomani...

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)