domenica 5 giugno 2011

L'occhio languido dell'aguzzino

del Disagiato

Vi ho già raccontato della mia gatta che ha messo al mondo sei cuccioli (cosa molto interessante). Bene, passato un mese e qualche giorno dall’evento i cuccioli ora sono gattini che scagazzano e pisciano in ogni angolo. I primi giorni erano palline colorate tenere tenere ora invece sono sei bestie che sporcano il pavimento di un bilocale. Quindi è ora di smammare, di distribuire i cuccioli agli amici e agli amici degli amici.

Non sopporto il pavimento sporco, mi guasta l’equilibrio interiore. Domani farò la prima consegna (due gattini a caso) e non vedo l’ora di fare la sottrazione sei meno due uguale a quattro. Nei prossimi giorni altre sottrazioni fino a che, ho deciso, in casa rimarremo io e la gatta mamma. Volevo tenerne uno, di gattino, ma non sopporto il pavimento sporco. Con il pavimento sporco di latte trascinato dalle mie ciabatte e rinsecchito dai giorni non sono capace ad amare. Non sono capace di lavorare in libreria, di leggere una pagina di un libro e, insomma, non sono capace di governare la barca (che bella immagine quella della barca da governare, funziona sempre).

Ieri sera però guardavo la gatta con occhio da aguzzino abbracciare e allattare i suoi gattini. Non l’ho mai vista così contenta. Però, e non so come farglielo capire, domani avverrà un addio. Il primo di una serie di addìì. Mia madre mi ha detto che separarli dai suoi cuccioli la porterà all’ansia e alla depressione, che mi odierà, che per il resto dei suoi giorni vivrà nella ricerca di qualcosa, che la sua e la mia vita saranno uno schifo. Mia madre è un’apocalittica, è fatta così. A dieci anni mi disse che ogni volta che respiriamo invecchiamo. Da allora respiro pensando alla morte e alla corruzione della carne.

Però c’è una ragazza che lavora in un fast food vicino alla libreria e che come me è appassionata di gatti (anzi, io non lo sono più; o si amano i pavimenti puliti o si amano i gatti pelosi teneri teneri) che mi ha detto di non preoccuparmi, che i gatti si dimenticano presto di queste cose. Qualche giorno di sottile dolore e la gatta tornerà a pensare ai suoi croccantini e alle ore di sonno. “Dimenticherà i suoi cucciolo”, mi ha detto mentre mi porgeva la mia pizza con salame piccante. Allora in queste ore continuo a ripetermi questa frase: dimenticherà i suoi cuccioli. Voglio ascoltare il parere della ragazza del fast food. Ha ragione lei, non c’è dubbio, dimenticherà i suoi cuccioli e tutto tornerà come una volta. Anche adesso guardo la mia gatta giocare e leccare e coccolare i suoi figli. La guardo con occhio languido (l’occhio languido dell’aguzzino, naturalmente). È una creatura felice e se passaste più di quaranta ore alla settimana in un centro commerciale vi accorgereste che di creature felici ce n’è pochissime. Quasi zero, a volte. Anzi, facciamo zero sempre. Perché ogni volta che respiriamo invecchiamo.

Nei prossimi giorni la gatta rimarrà senza la sua fonte di felicità. Ma dimenticherà i suoi gattini e dimenticherà anche di essere stata felice, un giorno. Ha ragione la ragazza del fast food, non c'è dubbio.

10 commenti:

  1. è assolutamente come dice la ragazza del fast food, una volta che avrai trovato qualcuno che accetterà di tenere i gattini ti sentirai meglio, te lo dice una che ha piazzato generazioni di gatti. Mamma-gatta si farà presto una ragione e una volta andati via i suoi gattini si darà da fare per averne altri!! Quello è il vero problema, non si finisce di piazzarne un paio che ne arrivano degli altri...

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  2. Spero sia così, anche perchè mi stanno distruggendo la casa.

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  3. Certo che ha ragione la ragazza del fast food!

    ....e una piccola operazione alla gatta? La gioia della maternità l'ha sperimentata, ormai. Ora potrebbe godersi un po' di tranquillità.

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  4. Sì, infatti appena ci siamo tolti dalle gambe le palline pelose si va dal veterinario.

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  5. Potresti regalare un gattino a tutte le persone tristi che incontri nel centro commerciale. Ne hai abbastanza?, non credo. Non credo ci siano tutti questi gattini al mondo. Le baracche da pulire, pero', ci sono sempre!

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  6. Hai ragione cara scollega, non bastano i gattini per tutta quella gente malinconica.

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  7. I gattini non ci mettono tanto a crescere e a diventare adulti e indipendenti: non sono come gli uomini, non hanno tutte quelle mille cose da imparare prima di svezzarsi, come 'parlare', 'mangiare con le posate', imparare parole come 'amore', 'giustizia' e 'bene'. Per questo, anche la mamma gatta si dimenticherà prima e più facilmente dei suoi cuccioli.

    A volte mi domando se non sia meglio essere un gatto.

    Pensa, comunque, che con quei 6 gattini renderai felici 6 'disagiati'. ;)

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  8. A me piacerebbe essere un gatto, però un gatto ricco. Altrimenti tanto vale rimanere umani :)

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  9. Una volta avevo un gatta con quattro palline pelose. Mia madre diede via le palline dopo aver dato loro un nome (Ariel, Semi di senape, Oberon e Puck) così per un po' seguimmo il loro destino. Oberon dopo qualche mese era diventato Cesare. Ma mamma gatta in effetti tornò rapidamente alla sua vita di sempre.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)