Due soli esempi, che dopo mi è venuta la nausea, anche se il web e i giornali ne sono pieni. Primo esempio, un articolo tratto da Il sussidiario.net (titolo: Maturità: lunedì il quizzone; sezione speciale sulla scuola):
E' anche vero che, per quel che riguarda gli scritti, il peggio, cioè le prove più impegnative, è passato. La terza prova infatti si caratterizza per una sorta di super test scelto dai professori interni della scuola che il candidato ha frequentato in questi cinque anni. Professori cioè che conoscono bene il percorso fatto e le caratteristiche dei propri ragazzi.A parte la discutibilissima sintassi, non è vero che il «super test» sia scelto dai professori che conoscono il percorso scolastico dei ragazzi. Le commissioni sono miste e la «terza prova» (così si chiama) viene elaborata sia da chi conosce i ragazzi sia da chi non li conosce affatto. Il che la rende spesso la più complessa tra le prove da affrontare all'esame.
Secondo esempio, tratto da La Stampa.it
(titolo: Maturità, lunedì il quizzone):
Dopo aver svolto il cosiddetto "quizzone", per i candidati rimarrà comunque lo scoglio più difficile: rispondere alle domande, in questo caso su tutte le materie svolte durante il quinto anno scolastico, poste dai componenti della commissione, composta dal presidente, da tre insegnanti interni ed altrettanti provenienti da fuori istituto. La prova orale, tra l'altro, sarà determinante: il Miur da un paio d'anni ha infatti incrementato il punteggio assegnabile dalla commissione, a seconda dell'esito delle risposte degli studenti.Vero che la prova orale è su tutte le materie. Falso che da un paio di anni il punteggio sia stato incrementato. Anzi è stato ridimensionato: valeva 35 punti, ora ne vale 30. E poi, definitivamente: quando arriverà l’ora di capire che la terza prova non è affatto un «quizzone», che non lo è mai stata (se non per una molto esigua minoranza di scuole) e che nessuno l’ha mai svolta in questa forma? Quando?
Non lo so. Quel che so e che vedo sempre meglio è che quando si scrive sui giornali di scuola, tra quizzoni punteggi e commissioni, nessuno sa mai bene quello che scrive, tutti improvvisano, chiunque arriva e la racconta a suo piacimento. Il che, per esempio a un esame di Stato, sarebbe condizione bastevole a determinare una sicura insufficienza già nella prima prova, quella di italiano (15 punti totali, per chi non lo sapesse).
hai perfettamente ragione, quando parlano di scuola di solito scrivono cagate. però mi rendo conto che anche quando parlano di matematica (di cui un po' capisco) scrivono cagate. e anche quando parlano di astronomia (un po' ne so anche di quella) o di fisica... insomma mi rendo conto che quando i giornali parlano di cose che conosco di solito dicono cagate. la domanda mi sorge sempre spontanea: chi mi assicura che non lo facciano anche quando parlano di cose che non conosco (e sulle quali mi vorrei informare)?
RispondiEliminadomani riunione delle due commissioni nelle quali sono esterna per la definizione della terza prova a cui seguirà somministrazione... quattro materie di cui due di interni e due di esterni, dodici domande a risposta aperta, tre ore. non sarà una passeggiata...
@Lucia
RispondiEliminaNon ce lo assicura nessuno, in effetti. E temo che l'approssimazione sia la regola...
io mi chiedo perché poi, con internet e tutti questi blog di insegnanti, ogni tanto non si degnino di chiedere un parere o una spiegazione...
RispondiEliminaMagari la chiedono pure. Si guardano in giro, e a qualcuno viene in mente che la cognata di tizio insegna - magari alle scuole elementari - e forse sa qualcosa. La cognata di tizio in effetti ha un vago ricordo di una conversazione fatta due anni fa col collega caio. Ma se lo dice la cognata di tizio, sarà vero per l'universo intero, pensano.
RispondiEliminaNo, secondo me non chiedono a nessuno. Sarebbe come lavorare e, nonostante quello che dicono di noi, non ne hanno nessuna voglia.
RispondiEliminaPer quanto sia una cosa sciocca, trovo davvero fastidioso l'uso della parola "quizzone", brutta e fuorviante e, in realtà, mai usata da studenti o professori; la usano i giornalisti, ogni estate a giugno (evidentemente non hanno figli di 18-19 anni)
RispondiEliminaSecondo me è pigrizia e approssimazione; e hai ragione, è il fatto che sia fuoriviante a irritare di più.
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