Una signora mi chiede se oltre a quelli che ha visto sullo scaffale, abbiamo altri libri di Richard Ford. Le dico di no e la sua faccia è la faccia di quella che mai più metterà piede in questa libreria, perché non è possibile che ci siano solo un paio di libri di Richard Ford. Io mi allontano da lei per cinque minuti, poi prendo da uno scaffale Sette tipi di ambiguità e con cautela mi avvicino ancora alla signora dicendole che questo libro potrebbe piacerle e che, dico con molta simpatia, se non le piacerà “verrà a lamentarsi”. Soppesa seriamente il libro che le ho dato, mi dice grazie e si dirige verso la cassa. In cassa arriva anche suo marito e ironicamente e strizzandomi l’occhio dice alla moglie: “Il libro te l’ha consigliato il ragazzo?”, “Sì, me l’ha consigliato il ragazzo”, risponde lei, al che lui ribatte con un “Mai fidarsi dei librai”. Io rido, ma aggiungo anche con un po’ di vanità che è sempre più difficile trovare librai che consigliano libri. I due signori davanti a me dicono di sì con la testa, si guardano, trovano in me un appiglio e lei aggiunge con autentica indignazione: “Hai ragione, i librai non leggono più. Vendono e basta”.
Io allora aggiungo questa cosa a caso, come per dire che anche quelli che secondo me fanno il mestiere più bello del mondo, e che dovrebbero leggere, non leggono come dovrebbero: “Beh, anche i professori di italiano leggono poco”. E giuro che ho detto questa cosa senza pensarci troppo, stretto dal dovere e solo per costruire un colmo (sapete qual è il colmo di un professore di italiano?). Allora leì mi dice nervosamente e di scatto: “Ma tu mi conosci?”, “No, non la conosco signora, perché?”, “Perché io sono professoressa di italiano e se non leggo tanto è perché abbiamo un sacco di cose da fare a scuola, tanta burocrazia, tanti registri da compilare. Non è colpa nostra se non abbiamo il tempo di leggere tanti libri”. Allora io le spiego che la mia era una battuta, che lei non l'ho mai vista, che non ho nulla contro i professori e che a ben guardare la invidio e che il mio migliore amico è un professore di italiano. Lei continua a guardarmi come a cercare il posto dove ci siamo conosciuti, come per capire come faccia io a conoscere la sua vita e la sua professione. “Ci soffocano con la burocrazia, compilare, compilare, non abbiamo più tempo”, conclude, e prende il suo resto, il suo libro e lei e il marito mi salutano di fretta e se vanno.
Scorfano è il tuo migliore amico? Che bello.
RispondiEliminaDiciamo che lui pensa che io lo sia e io glielo lascio credere... :P
RispondiElimina:)
RispondiEliminaTanto per andare sul sicuro io mi segno nella wishlist il libro consigliato da un libraio ad una signora che fa la professoressa di italiano ma lui non lo sapeva. E poi lui ha anche un amico che fa il professore di italiano. Ecco.
RispondiEliminaPer me la prof aveva la coda di paglia ;^)
RispondiEliminaIl libro consigliato dal libraio è un gran romanzo (benché tradotto così così): posso confermare.
RispondiEliminaSono d'accordo con SpeakerMuto: puzza di paglia bruciata che si sentiva a due chilometri di distanza.
RispondiElimina@Tinni Diciamo che è come dice lui: mi fa pensare di essere il mio migliore amico.
RispondiEliminaGrazie per il suggerimento, la mia prossima lettura sarà Sette tipi di ambiguità.
RispondiEliminaVedrai, vedrai, l'autore di questo libro è un Franzen ma bravo ;)
RispondiEliminaUna che ha così poco tempo per leggere dovrebbe solidarizzare coi librai, invece di criticarli.
RispondiEliminaE cmq un prof. di italiano che non legge (o legge poco, anche se non saprei certo quantizzare) mi riesce difficile giustificarlo.
Si può scegliere di compilare meno e leggere di più. Ti prendi un cazziatone in più dal preside? E vabbè.
FR
Per solidarizzare lei solidarizzava. È il resto che l'ha innervosita.
RispondiElimina"Sette tipi di ambiguità" - Elliote Perlman.
RispondiEliminaPreso a lo sto leggendo.
Grazie
P.S. inquietante a pag.17 (cap.4 par.2) la parola "sogniamo" con la 'i'...
sognamo sogniamo, sono quei casi che ogni tanto mi mandano in crisi.
RispondiEliminahttp://www.mauriziopistone.it/testi/discussioni/gramm01_sogniamo.html
Sogniamo è come insegniamo: sono quelle coniugazioni in -iamo che a molti suonano orribili ma che pure sono corrette... ;)
RispondiEliminaCaro sig. Disagiato,
RispondiEliminaho segnato sulla mia agenda il titolo del libro che ha suggerito. E oggi, in pausa pranzo, andrò a prendermelo. Perchè chi scrive come scrive Lei, non può che suggerire ottimi libri. E io sono un'ottima lettrice.
Valentina
Io non posso che ringraziarla, Valentina.
RispondiElimina@ il Disagiato
RispondiEliminaho terminato di leggere il libro e devo ringraziarti per il suggerimento.
Considerando che mi è piaciuto ma che il mio autore preferito rimane sempre Murakami Haruki, e visto che tra i due c'è un'ampia 'forchetta' di possibilità, avresti qualcos'altro da consigliarmi?
Grazie