Il protagonista del film che ho guardato ieri sera a un certo punto scopre che la sua carta d’identità scadeva lo stesso giorno della carta d’identità della sua ragazza, che era lì affianco a lui, che gli accarezzava i capelli e che, lo si capiva dal modo in cui lo accarezzava, si stava disinnamorando. Il film era talmente brutto che io non ho badato all’amore perduto e alle carezze fatte male ma, invece, alle scadenze. Infatti mi sono alzato dalla poltrona, ho raggiunto il mio portafogli che stava sul mobile d’entrata, l’ho aperto e ho guardato la scadenza della mia patente: 24-06-2011. “Cazzo”, ho detto. E l’ho detto seccamente, guardandomi allo specchio che sta sopra il mobile, con le ascelle un po’ sudate e sentendo lungo la colonna vertebrale una leggera scarica elettrica. Tale scarica erano i dieci anni che mi separavano da quel giorno in cui fumai la sigaretta più importante del mondo fuori dalla motorizzazione di Brescia dopo l’esame, in cui telefonai trionfante alla mia ragazza per dirle che avevo una patente e in cui tornai a casa con il mio scooter e alzai le braccia al cielo mentre mio fratello usciva in balcone per sapere come erano andate le cose.
Vi giuro che davanti a quello specchio ho rimandato la preoccupazione del rinnovo, delle carte, della visita dall’oculista e dei soldi. Prima mi sono chiesto cosa ci stava in quel numero dieci, cosa fosse cambiato, quanto fossi cambiato e mi sono passati davanti agli occhi baci, treni, facce, sigarette, Kurt Cobain, scarpe, città, marciapiedi, schiacciatine e treni (ma questo l’ho già detto). Ho ripensato a queste cose velocemente, come fossero, appunto, una breve scossa. E poi, senza conclusioni o risposte, mi sono preoccupato per il rinnovo, la fretta, i documenti e i soldi da spendere.
Questa mattina sono entrato nell’ufficio della scuola guida che sta a un centinaio di metri da casa mia, ho detto buongiorno e che “tra qualche giorno mi scade la patente, posso rivolgermi a voi?”. La giovane segretaria allora mi ha guardato e mi ha detto: “Non è la prima volta che rinnova la patente, vero?”. Ecco cos'è cambiato da quel giorno che alzai le braccia al cielo.
18/09/2012!
RispondiEliminaQuest'inverno ho rifatto la carta d'identità e ho scoperto che ora dura 10 anni. Quando ho letto la data di scadenza nel lontano 2020 mi sono stupito di quanto era lontano e mi sono chiesto se sarei stato ancora vivo nel 2020.
(piccola domanda: ma Kurt Cobain non è morto dal '94 o giù di lì? Che c'entra con gli ultimi 10 anni?)
Io ho guidato quasi tre anni con la patente scaduta senza accorgermene. Me ne sono accorto, l'ho rinnovata. Dopo una settimana mi hanno fermato per un controllo, erano anni, almeno tre, che non accadeva. Mentre il carabiniere controllava i dati mi ha detto che sono un "ragazzo" molto fortunato.
RispondiEliminaNo, dai. Si sara' fatta ingannare dall'attaccatura alta dei capelli.
RispondiElimina@il Barbarico: mi sa che Kurt Cobain c'entra con gli ultimi 10 anni un po' di tutti..
2012, cavolo! di già!
RispondiEliminaPensa che io l'ho già rinnovata tre volte.
RispondiEliminaE ho 28 anni.
(Perché me l'hanno ritirata, 'sti bastardi)
Io l'ho rinnovata dopo la PRK.
RispondiEliminaVolevo cambiare anche la foto della carta d'identità ma dicono non si possa fare. Forse simulo uno smarrimento.
@il barbarico
RispondiEliminaCobain l'ho conosciuto tardi, quando era già morto da un pezzo.
@Plus
RispondiEliminaMio padre ieri mi raccontava la stessa cosa: tre anni senza rinnovare la patente. Però poi non l'hanno fermato.
@Ste
RispondiEliminaAttaccatura alta? Quale?
@il disagiato
RispondiEliminaanche io l'ho conosciuto dopo la sua morte, ma lo associo più alla mia adolescenza rribbelle...