Intendiamoci, le colpe della ministra Gelmini, in questi ultimi tre anni, sono ben più gravi di questa. E però a me fa molto ridere questa letterina che oggi si trova in prima pagina sul quotidiano «Il Giorno», edizione milanese (visto che vi lamentate che i link al Miur non funzionano, ho preparato anche la cliccabilissima immagine questa volta). Una letterina dolce dolce, quasi zuccherina, scritta dal ministro ai maturandi, per «la tappa fondamentale e cruciale» che stanno in questi giorni affrontando e che ricorderanno per tutta la vita.
Mi fa ridere perché la letterina insiste ossessivamente sulle memorie personali del ministro: «Un ricordo ancora molto vivo e puntuale in me»; «Un momento che non è possibile, di certo, dimenticare mai»; «Di quei giorni di prove e di studio conservo ancora oggi un ricordo assai positivo». Per giungere in conclusione al finale sognante, in cui il ministro rivela di essere ancora oggi preda, come tanti suoi coetanei, di sogni che riguardano il suo vecchio esame di maturità (tanto che il titolo della lettera, ma non credo scelto da lei, è proprio: «Un bel sogno»).
Ecco, può darsi che sia stato il titolista a essere spiritoso, non lo so (ma ne dubito: pochissima la mia stima dei titolisti dei quotidiani). Perché, obiettivamente l’unico ricordo concreto citato dalla ministra in questa miscela zuccherosissima di ricerche del suo tempo perduto (parecchio perduto) è un ricordo sbagliato.
La ministra scrive di aver svolto (bene; non lo scrive ma si capisce che è sottinteso: la ministra svolge bene) un tema su Fogazzaro, Palazzeschi e i Crepuscolari. Io ho letto e mi sono chiesto: «Ma che cavolo c’entra Fogazzaro con Palazzeschi e i Crepuscolari?»
Niente, infatti: non c’entra niente, perché non era Fogazzaro (la traccia è questa, l’anno era il 1992). Si trattava di Sergio Corazzini, invece, poeta crepuscolare a tutti gli effetti, anche lui un po’ troppo zuccheroso a voler essere del tutto sinceri, ma almeno coerente con gli altri due (il terzo era il mio amato Moretti) e con la traccia proposta.
Insomma, proprio un ricordo indelebile, signora ministra; e anche una competenza letteraria non invidiabilissima, me lo lasci dire: che Fogazzaro e Corazzini hanno in comune giusto la doppia zeta, nient’altro. E pensare che sono «poeti e scrittori che conosceva bene», per fortuna; e noi invece speriamo che i giovani a cui lei si rivolge li conoscano un po’ meglio, signora ministra, sempre un po’ prima della classe. Lo speriamo per loro.
facepalm
RispondiEliminaAnche tu, però... prendertela con la memoria labile di una signora anziana.
RispondiEliminaProbabilmente il tema su Fogazzaro è uscito all'esame per entrare nell'Ordine
Devo confessarti che infatti ho esitato, prima di cliccare su "pubblica". Mi sembrava di uccidere una donna morta. Troppo facile ;)
RispondiElimina(però, accidenti, Fogazzaro fa ridere...)
infatti anch'io mi chiedevo cosa c'entrasse Fogazzaro...
RispondiEliminatra l'altro, qualche appunto sulla sintassi ministeriale io lo farei eccome, ad esempio quel
sono argomenti: "sono"??? forse, "erano".
ma si sa con quali mezzucci la Ministra abbia conseguito i suoi titoli.
Io non ho voluto infierire, lanoloisette. Perché peraltro quelli non sono neppure argomenti: sono quesiti.
RispondiEliminaDa condividere.
RispondiEliminail bello è che non si tratta di una dichiarazione o intervista, che uno dice, può capitare...NO una lettera.
RispondiEliminaFossi nel ministro mi scuserei ma lo farà?
anonimo (i miei mi hanno chiamato così non posso farci nulla).
vieni con noi su feisbuc, ti prego ;)
RispondiEliminaNella frase finale sulla doppia zeta immagino volessi scrivere corazzini e... palazzeschi.
RispondiEliminaNo, intendevo proprio Corazzini e Fogazzaro. Lei ha sostituito il primo con il secondo, ma sono autori che non hanno nulla di nulla in comune, a parte la doppia zeta, evidentemente... ;)
RispondiEliminaFossi la sua maestra (intendo proprio "maestra delle elementari") non esiterei a trafiggere tutto il temino di segnacci rossi.
RispondiEliminaMa un po' di cura nell'uso dell'italiano non fosse altro che per rispetto del ruolo che (meritatamente, ovvio) ricopre?
Sarebbe stato sufficiente un accenno di modestia e il ricorso a un correttore di bozze, anche se uscito da una scuola pubblica, per ovviare ad una prosa molto peggio che zoppicante.
Povera ministruzza (tanto per usare anche io una "doppia zeta", chè nel post ci sta proprio bene)...
Da parte mia confesso di non sognare la maturità (io avrei parlato di esame di maturità ma mi adeguo allo scritto ministeriale) ma di ricordare molto spesso gli insegnanti che mi ci hanno accompagnata.
Buona giornata a tutti da una che aspettava la data dell'orale (3 luglio) ben 37 anni fa.
Bella "Letterina", ma preferivo quelle di Passaparola...
RispondiElimina... anche se sembra un "pensierino" delle elementari...
napalm a battello
RispondiEliminasei sul giornale, prof http://www.corriere.it/cronache/11_giugno_29/gelmini-esame-errore_131291e2-a22d-11e0-b1df-fb414f9ca784.shtml
RispondiEliminaScorfano, sei grande!
RispondiEliminaOcchio, però: adesso attenditi una bella interrogazione parlamentare da parte di un deputato sconosciuto, che ti accuserà di mancare di rispetto al ministro dal quale "dipendi". E, si sa: non si può, non si può...
Un saluto ammirato.
e se invece la Gelmini avesse voluto intendere proprio Fogazzaro (e non Corazzini), in riferimento a come svolse lei il tema di maturità?
RispondiEliminaFogazzaro è certo noto più come narratore ma nel corso di tutta la sua attività risulta che scrisse anche poesie e poemetti e tra l'altro anche un romanzo dal titolo "Il mistero del Poeta".
La traccia del 1992 chiedeva del resto di inquadrare la "ricerca di identità di tre poeti italiani del primo Novecento nella
storia letteraria di questo periodo", di cui Fogazzaro era parte, pur non essendo un crepuscolare ma al limite influenzato dagli Scapigliati, all'inizio
La traccia parlava chiaro, francamente, e citava versi di Moretti, Corazzzini, Palazzeschi. Quello che tu dici su Fogazzaro è assolutamente vero, ma secondo me la Gelmini si è semplicemente sbagliata: non è grave, tra l'altro. Solo che mi ha fatto sorridere il tono, tutto qui.
RispondiElimina"..si ripresentino nella mia mente durante il sonno."
RispondiEliminaPensa che incubi...
Desolato penso a tutti coloro che, pur avendo letto l'articolo citato, non hanno notato nulla di strano nelle folli parole della Gelmini. Fra di loro ci sono sicuramente anche alcuni di coloro che ora - a capponata svalata - molto ironizzano sulla faccenda. Fanno bene, a ironizzare.
RispondiEliminaPerò dovrebbero anche pensare a quante volte vergogne del genere vengono dette, e scritte (magari pure pubblicate) senza che nessuno le riconosca davvero per quello che sono. Incombe sempre il rischio che il nostro mondo si trasformi in quello descritto da George Orwell in 1984, senza memoria, senza consapevolezza di niente, se si perde la voglia di cercare la verità, e di non rinunciare ad essa. Ad ogni costo.
Per fortuna, talvolta, esiste qualcuno a ridestare le nostre torbide e forse troppo assonnate coscienze.
Stima e riconoscenza a "lo scorfano".
E un pensierino ai sogni degli insegnanti italiani ? Signora Ministra , provi a pensarci ;magari scoprira di poter fare , anzi si sentirà in obbligo di fare per loro.
RispondiEliminaP.S. Leggasi :Si sentirà in obbligo di fare qualcosa per loro per farli dormire sonni meno agitati.
RispondiElimina@Eugenio
RispondiEliminaStima ricambiata: peraltro il tuo commento mi pare quanto mai condivisibile.
@Eugenio
RispondiEliminanon voglio entrare in polemica con la linea tenuta
da lei e da "lo scorfano", ma se in qualche modo vede ironia nel mio commento in cui parlavo della Gelmini e Fogazzaro poeta, consideri che non era mia intenzione farla.
Piuttosto era un modo per esercitare quella che lei chiama "la voglia di cercare la verità" (che pure l'autore della capponata a suo modo ha espresso) e che mi porta ad aggiungere anche che, se andiamo a vedere Palazzeschi, non è stato solo crepuscolare ma anche futurista e quindi non è improbabile che la traccia tenga conto di ciò quando parla del panorama letterario del primo '900 (anziché essere letta come "Tema: i Crepuscolari").
Come stanno le cose potrebbe dirlo solo, in tutta sincerità, la ministra.
non parlare di doppie zeta alla ministra: a catechismo di cose con la doppia zeta non ne hanno mai parlato...
RispondiEliminama si tratta di fare considerazioni sensate o esercizi di fine ironia tipo quelle su spinoza.it per l'elezione di Pisapia ?
RispondiElimina"Come stanno le cose potrebbe dirlo solo, in tutta sincerità, la ministra"
RispondiEliminaUn esempio di questa sincerità in questa intervista: http://www.youtube.com/watch?v=8E6QrpYuBhc (al minuto 2:22)
Gentile prof. De Michele
RispondiEliminase il nick non è un astutissimo fake, il suo commento è un piacere molto speciale per me. Il suo libro La scuola è di tutti è stato da me molto apprezzato e molto usato in questo blog; e praticamente saccheggiato in questo post. Con evidenza bibliografica, ovviamente.
potrei obiettare al prof. De Michele che le considerazioni che può ispirare il video riguardano l'abilitazione per l'esame di avvocato della Gelmini e non il suo esame di maturità.Ma ho capito che, nel bel mezzo della contestazione alla Gelmini ministro, non tira aria di obiezioni ...
RispondiEliminaGent.Ministra . La pregherei di starsene zitta . Chieda scusa a tutti
RispondiEliminavisto che di fesserie ne ha dette abbastanza. Un saluto comunque-