giovedì 15 settembre 2011

una postilla sulla storia dell'arte

di lo Scorfano

E, inoltre, io non riesco a essere molto d'accordo neppure sulla questione della storia dell'arte. Il ministro dice che le ore di storia dell'arte sono rimaste invariate nei licei «umanistici» (definizione che non corrisponde a nulla, ma immagino che il ministro intenda il classico e lo scientifico tradizionale), mentre sono «calate solo negli istituti tecnici perché l’indirizzo di quelle scuole dev’essere un altro. E comunque siamo sopra la media Ocse». Io non so intenda sopra la media Ocse del 2008 o quella del 2011, non sono riuscito a trovare i dati; e ho qualche dubbio anche sul liceo classico, visto quello che si legge sui giornali. Ma non è questo quello che mi importa in questo momento.

Mi importano proprio gli istituti tecnici, invece, e mi importa di più pensare che viviamo in un paese come l'Italia. Cioè nel paese che secondo il premier detiene il 70% dei siti patrimonio dell'umanità Unesco. È una balla, naturalmente; ma è però vero che siamo il paese che ne ha di più al mondo. E che siamo noti con la definizione di «bel paese», e che «bella» è definita l'Italia da secoli di letteratura («Suso in Italia bella giace un laco...») e anche dai settimanali tedeschi, quando parlano male di noi (e del premier).

Ecco, noi abbiamo la bellezza. 
  Non tutti la hanno; i paesi Ocse, nella media, ne hanno ben meno di noi (anche se quasi tutti, poi, la gestiscono meglio, beati loro) e forse anche per questo ci si dedicano di meno. E per questo continua a sembrarmi opportuno che a questa bellezza che abbiamo (che è nostra) si debba dedicare un po' di spazio anche nella formazione dei giovani, che vivono qui, anche se saranno ragionieri o idraulici o geometri (questi ultimi frequentano una scuola che si definisce «costruzioni ambiente territorio», per esempio: ma di territorio, evidentemente, poco).

Già abbiamo eliminato la geografia, anche dai licei «umanistici» (allo scientifico non esiste più, la geografia, nemmeno in prima: c'è «storia e geografia» al biennio, ma si fa solo storia, perché le ore sono poche e i libri sono, appunto, di storia): ed è anche questa una scelta di una miopia, a mio parere, straordinaria. E siamo quindi un paese i cui adulti, mediamente, si vantano pure di non sapere dove siano i monti Sibillini e i cui ragazzi non sanno dov'è Ravenna («in Veneto» mi hanno detto l'anno scorso) e confondono la valle dei Templi con la val di Susa, senza sapere dove stanno entrambe. Eliminare anche la storia dell'arte mi pare assurdo.

E negli istituti tecnici (e professionali) mi pare ancora più assurdo: proprio perché questi ragazzi non avranno altre opportunità di conoscerla, in tutta la loro vita. Se non gli insegniamo ora che cos'è la cappella degli Scrovegni, che cosa sono i mosaici di Piazza Armerina, come è fatto il colonnato di Bernini, questi non lo sapranno mai. Mai più. E a me pare grave, un delitto.

Anche, tra l'altro, perché queste scuole tecniche (quelle che la Gelmini stessa non si stanca mai di dire che vanno rivalutate) sono le scuole più frequentate dagli alunni stranieri di seconda generazione, quelli che avrebbero più bisogno di sapere qualcosa dell'Italia e della sua bellezza. Quelli a cui dovremo concedere almeno un'occasione, almeno una, almeno da giovani: l'occasione di alzare lo sguardo verso la volta della cappella Sistina e di restare ad occhi aperti per lo spavento della sua bellezza. Togliergliela per decreto ministeriale mi pare miope e, scusate la parola, anche un po' disumano.

16 commenti:

  1. Geografia e Storia dell'Arte sono due tra le materie che ho amato di più in assoluto durante i miei studi, e trovo tristissimo il pensiero che, se mai avrò dei figli, sarò io a dovergliele insegnare. Tralascio altre considerazioni ben più amare sul fatto che bisognerebbe conoscere le opere d'arte anche per riuscire, in qualche modo, a preservarle.
    Un saluto
    m.

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  2. Io, sulla geografia e la storia dell'arte, la penso esattamente come te, Maria. Però temo che, nel complesso, si sia una minoranza...

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  3. Io invece (purtroppo?) non ho mai potuto soffrire storia dell'arte (anche perchè alle medie la prof non è che fosse proprio bravissima nel coinvolgerci), e quindi non vedo il problema... Non voglio passare per blasfemo, ma la reputo (in un istituto tecnico) quella di minore importanza...

    Mi dispiace invece, per l'abolizione di geografia (mai fatto le gare a chi sapeva più capitali??) e mi chiedo: non sarebbe stato più giusto insegnare geografia e storia dell'arte insieme, invece che fare storia e geografia?

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  4. Sono basito, non sapevo di geografia. Religione vi è sempre, nevvero?

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  5. @marco
    Infatti, almeno in alcuni tipi di scuola, non sarebbe affatto una cattiva idea. Ma il governo non procede per "buone idee": procede per tagli, senza idee.

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  6. @plus1
    Preparati a supllire tu stesso con tua figlia, per quanto riguarda la geografia, mi dispiace.
    Per quanto riguarda la religione, invece, ho espresso già un paio di anni fa, sul vecchio blog, la mia idea, che non so quanto ti piacerà (visto che piacque a pochi). E' qui: http://scorfano.wordpress.com/2009/09/15/due-ore-di-religione/

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  7. Quando si parla delle meraviglie dei tagli Gelmini, non si parla poi mai delle "mini" sperimentazioni abolite, come quella che prevedeva due ore di storia dell'arte al classico per tutto il corso di studi, fin dal ginnasio, rispetto alle misere 1+1+2 ore del triennio canoniche (a volte le materie non piacciono anche perchè hanno talmente poche ore settimanali che insegnarle bene è praticamente impossibile...). Insomma, oltre a tutto il resto, i dati sono sempre riferiti all'ordinamento tradizionale dei licei (un po' come per l'inglese sempre al classico, che la G. vantava aver esteso, pensate un po', anche al triennio) e i tagli sono stati dunque anche maggiori. Bellissimo post!

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  8. Tornano sempre le famose tre "i" del Silvio, unici pilastri del Sapere Universale.
    Mi ricordo di una trasmissione in cui il Premier rispondeva ad alcune domande del pubblico, proprio sulla scuola.
    Quando un ragazzo gli chiese che futuro ci sarebbe stato per chi, come lui, voleva studiare lettere, beh, il lungimirante premier, con il suo bel sorriso strafottente, gli fece capire che la Sua idea di società non prevedeva spazio per "cose" inutili e gli consigliò di cambiare orientamento. (Sorriso finale a 54 denti e risate del pubblico...sigh)

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  9. Tra l'altro, a onor del vero, delle famose tre I non se n'è fatto proprio nulla, in questi anni.

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  10. Ah sì? strano.
    Comunque il gioco è sempre il solito: si sparano...proposte illuminate, si citano numeri e statistiche, si va in parlamento, si discute, ci si inalbera, si rettifica, si smentisce, ogni tanto qualche battuta e poi, su altri tavoli, si prendono le decisioni.
    Contando sulla memoria corta e sull'informazione "ufficiale", quella che presenta un mondo alla "second life".
    Scusate il qualunquismo.

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  11. (Che quel post piacque a pochi lo credi tu.
    Io lo sottoscrissi.
    Beh, non tutto, in effetti :D )

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  12. ...leggendo il post ripenso ai vecchi casali demoliti, alle ville venete smontate pezzo a pezzo per ricavare abitazioni di dubbio gusto ma sicuramente molto più apprezzate dai proprietari (che forse, come i futuri geometri, non avevano studiato storia dell'arte e non si rendevano conto dello scempio).
    In molti mi hanno chiesto perché mai mi ostinavo a tenere finestre con aperture diverse (perché fatte in anni diversi) a casa mia... non era meglio un bello standard e via?
    Penso alla storia dell'arte come a una disciplina che possa educare non solo al bello, ma anche al rispetto di quanto hanno costruito i nostri avi, con fatica e sacrificio.

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  13. Ho letto il tuo post sulla religione sul vecchio blog, volevo solo dirti che è super. Dovresti recuperarli alcuni di quei post lì e pubblicarli pian piano sul blog attuale, dai nomi nei commenti mi pare che la platea fosse diversa.

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  14. Sulla geografia concordo in pieno.Omicidio con aggravanti di una tra le migliori discipline capaci di guidare i ragazzi ( e noi stessi) a capire la realtà in tutta la sua complessità.

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  15. @nostalgica
    Io penso che la storia dell'arte sia fondamntale per quanto dici tu e anche per altro: volgarmente, la bellezza è anche una delle più grandi risorse economiche del nostro paese, di cui ci dimentichiamo.

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  16. @aaqui
    Grazie del complimento. Per alcuni post lo farò senz'altro, quando sarò a corto di idee o quando il lavoro prenderà il sopravvento... ;)

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