venerdì 9 settembre 2011

strisce

di lo Scorfano

un omaggio alla cultura pop
Ben pochi di voi lo sapranno (per fortuna), ma l'argomento della settimana sui più esclusivi social 2.0 de noantri sono state le «righe». Le strisce, insomma. Bianche e nere, bianche e blu, gialle e verdi, tutti i tipi di righe e di strisce. Non sto a spiegarvi la ragione di questa passione, perché sarebbe lungo e perché nemmeno ne vale la pena. Però, ho pensato che non potevo esimermi dal dire la mia, sul prezioso argomento, e sono dunque qui a farlo. Con la necessaria avvertenza che sui social 2.0 la gente è estrosa/brillante, mentre io tendo al pesante/noioso e quindi il mio contributo sulle righe (o strisce) sarà di necessità parecchio noioso.

Ed è, il mio contributo noioso, questo: che dovremmo effettivamente ripartire tutti dalle strisce, davvero. Come se fosse un piccolo segno che decidiamo di dare, uno schiocco di dita per dire che noi (chi? noi chi? mah) siamo diversi. 

Le strisce, appunto: e, nello specifico, quelle pedonali. Quelle righe bianche sull'asfalto che servono ai pedoni per andare da una parte all'altra di una strada. Quelle strisce lì, insomma.

Perché, capiamoci, la civiltà si nutre di piccoli gesti, quasi scontati: i cessi pubblici puliti, i limiti di velocità rispettati, il cenno di scusa quando si urta per sbaglio qualcuno al supermercato, le automobili che si fermano davanti alle strisce pedonali e lasciano con pazienza ed educazione passare la vecchietta, o il giovanotto, o la mamma con la carrozzina, o il matematico con due carrozzine gemelle, o il commesso del centro commerciale con la passione per i libri, o l'avvocato con gli occhiali a specchio, o lo scienziato stanco di rincorrere i suoi progetti... Tutti coloro che per singolare loro ventura ne hanno avuto, in quel momento, bisogno. Le auto si fermano e i pedoni passano: è una regola bella, elementare, facile, limpida. Per questo mi piace molto.

E proprio per questa sua limpidezza propongo che sia essa il fermo punto di partenza del rinnovamento nazionale che tutti chiediamo a gran voce e che non si sa bene quale rinnovamento debba essere . Ecco, io propongo che sia il rinnovamento delle strisce pedonali, argomento della prossima settimana sui social 2.0: le righe, le strisce, l'educazione, il banale rispetto dei diritti altrui, di tutti gli altrui che in qualche modo debbono, per loro scelta chissà quanto casuale, attraversare un giorno la nostra strada. Io mi fermerò davanti a tutte le strisce, ve lo prometto, e li lascerò attraversare la mia strada; e poi, sereno, ripartirò. Sarà il mio piccolo contributo di civiltà a questo paese così poco educato (e senza cessi pubblici). Sarà il mio segno di riconoscimento, il mio schiocco di dita. Perché prima di tutto vengono la gentilezza e l'educazione, poi arriva tutto il resto, distanziato.

21 commenti:

  1. Caro scorfano, mi sfondi una porta aperta! E mi costringi, mio malgrado ad autocitarmi rimandoti a un post del mio precedente blog.Non parlavo proprio di strisce, ma quasi...ti prego, leggilo, anche se non è un bel post come quelli che scrivi tu!
    http://senzapermesso.splinder.com/post/19183534/come-parcheggi

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  2. "Mi viene spontaneo parcheggiare a filo del marciapiede, qualche centimetro prima dell'apertura del cancello. L'osservazione di anni e anni mi ha portato a calcolare che, parcheggiando in questa posizione, rimane dietro di me spazio per altre due macchine."
    Ecco, sì: è la stessa cosa. Sono arrivato più tardi, ma sono arrivato anch'io. ;)

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  3. Se il discorso riguardasse il come permettere che tutti i pedoni venissero rispettati da tutte le auto, incluse quelle blu, ma andassero multati in caso intralciassero per esempio il passaggio delle ambulanze in emergenza effettiva, sarebbe perfino un discorso interessante, almeno analogicamente. Anche se pure come simbolo, il rispetto delle strisce ha più a che fare con la tolleranza che con il rispetto, il dialogo e, insomma, i valori sociali di qualche rilevanza.

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  4. Il discroso vorrebbe riguardare la gentilezza. Soprattutto quella, in realtà.

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  5. Quoto Efraim. Se ti riferisci al rispetto delle regole sto con te ma siamo nell'ordine di utili comportamenti formali. Ben vengano per carità! Ma per parlare di gentilezza di contenuto che implica accorgersi che c'è un mondo di 'altri' in senso pieno, da conoscere, rispettare, 'maneggiare con cura'.....allora temo che le strisce non bastino.

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  6. @ rigorosamenterosso: non bastano ma sono un ottimo inizio. Da qualche parte bisogna pur cominciare...

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  7. non è una semplice gentilezza ma è scritto nel codice della strada che bisogna fermarsi per far attraversare i pedoni che già sono sulle strisce o che si accingono ad attraversare. certo, poi se nessuno controlla diventa un bel gesto facoltativo.
    io già lo faccio ma non proprio sempre, da ora in poi mi impegnerò di più. se potessimo anche ricordare ai pedoni che, se ci sono le strisce a meno di cento metri di distanza, essi hanno l'obbligo di attraversare sulle stesse e non dove pare a loro, allora il rispetto sarebbe davvero a 360° :)

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  8. Sono pienamente d'accordo con te. E a questo aggiungiamo quella piccola cortesia che non costa nulla, che consiste nel rivolgere una parola gentile o un sorriso: alla cassiera del supermercato anche se è scortese, a chi si sposta per lasciarti passare notando che hai fretta, a chi ti raccoglie il libro che ti è caduto... non sembra, ma se incominci a "notare" le piccolissime gentilezze che ti rivolgono gli altri, e le ricambi sia pure ad altre persone, a poco a poco ti accorgerai di vivere in un mondo che sorride. Quante volte ho "forzato" un sorriso di risposta al mio sorriso, un gesto gentile in risposta a un mio gesto gentile!
    E sempre, sempre, sempre dare il buon esempio anche agli zotici: lasciar tutto più pulito e in ordine di come si è trovato (in casa mia sono disordinata, ma fuori, in casa di tutti, ci sto molto attenta).
    P.S. ho gustato particolarmente l'accenno al matematico con carrozzina gemellare! ;-)

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  9. Sì, ma se la si vuol proporre come punto di partenza del rinnovamento nazionale, a me pare che l'appello alla gentilezza senza indicare come incentivarla e disincentivare gli sgarbi sia come quello che chiedeva la Pax Romana nelle strisce di Asterix, o in qualche pellicola di Terence Hill e Bud Spencer... Anzi, questi riferimenti, al confronto dello stato addirittura italiano in cui versiamo, mi paiono come l'Iliade rapportata al wrestling. Certo che, in effetti, sarebbe gentile (oltre che dar mostra di saper adoperare le facoltà d'esercizio prospettico che si chiede ai ragazzi di maturare) che un prof desse mostra di conoscere Lady Gaga ai ragazzi cui tale conoscenza pare importante e cui chiede di considerare rilevanti le conoscenze che inteenderebbe trasmettergli(in particolare se il prof in questione avesse qualche idea di chi fosse, se non Platone, il suo maestro): se è in questo senso che va presa l'affermazione, sono lieto di notare che anche il sginor Scorfano, dopo attenta riflessione, pare abbia compreso il valore non banale di quanto sostenuto da Frankie Hi-nrg :)

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  10. e, per inciso, quoto Astrid. Inizialmente le avevo intese più in quel senso che come pura gentilezza...

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  11. @bruna
    Mi sono anche un po' divertito a celare qualche web-amico tra coloro che devono attraversare la strada... ;)

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  12. ommerda, ho appena scritto la stessa cosa su gplus.
    meno bene, che io non so usare bene le parole, ma l'ho pensato mentre correvo e l'ho buttato giù appena arrivato a casa.

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  13. Be'. è bello no? La stessa considerazione pensata e scritta contemporaneamente in due posti diversi. Significa che si parte bene.

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  14. Ah, leggere questo contributo fa bene all'animo e all'umore... grazie! E lo dice qualcuno che per trent'anni ha cercato di fare queste piccole cose ogni giorno in una città dov'è particolarmente difficile (perché quando ti fermi alle strisce, allo stop, al semaforo... c'è subito l'incivile che ti strombazza col clacson e te ne dice quattro). Ma sarà anche per questo che quei piccoli gesti ti sembrano ancora più importanti. E ci vuole tanta ma tanta di quella pazienza per non mandare a quel paese il maleducato di turno rischiando di annullare in pochi secondi l'atto di buona educazione appena fatto ;)
    Buone strisce a tutti (non fraintendetemi)!
    Ohana

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  15. Grazie a te, Ohana, per il tuo commento. E per resistere alla tentazione dell'insulto ai maleducati. Che io spesso non ci riesco, mi tocca ammetterlo...

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  16. Lo Scorfano ha detto: "Grazie a te, Ohana, per il tuo commento. E per resistere alla tentazione dell'insulto ai maleducati. Che io spesso non ci riesco, mi tocca ammetterlo..."

    ...ma io ho detto che ci vuole taaanta pazienza per non farlo, mica che io ce l'abbia (sempre) :P

    Ohana

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  17. Le strisce! Come punto di partenza! Alcuni anni fa ho proposto le strisce pedonali come metafora della nostra percezione del rispetto delle regole e dell'essere cittadino (era un mio intervento ad un GLIS d'Istituto dove si diceva che tanto le ore per il sostegno non venivano concesse anche se era un dirittoe quindi era inutile richiederle , gli alunni in classe erano in numero superiore a quello permesso per legge ma tanto le classi non sarebbero state sdoppiate, etc. etc. ). Mi sono alzata in piedi e ho detto: "Le strisce pedonali, proprio come le strisce pedonali!" Ricordo ancora gli sguardi allibiti di chi mi ascoltava. Un po' il senso è quello del tuo post però io non ero interessata al comportamento di chi, in auto, non si ferma. No, io sentivo che eravamo noi lì simili al pedone che, non fidandosi perché mai nessuno si ferma alle strisce, decide di attraversare, a suo rischio e pericolo, più in là. Neanche ci prova più a far valere un suo diritto. Ecco questa è la sensazione: totale mancanza di fiducia perché mai nessuno nel nostro paese rispetta le regole... a cominciare dalle strisce . Insomma "Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono".

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  18. "celare" non mi sembra il lemma adeguato. Si consideri rimandato!

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  19. Alcuni si celano direttamente dietro gli occhiali, si celano.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)