Ieri un cliente con il quale ho un po’ di confidenza mi ha chiesto delle mie vacanze estive e così, brevemente, gli ho raccontato di quello che ho fatto, delle cose belle e brutte che ho visto, della cucina marocchina e spagnola e infine quale città o nazione mi piacerebbe, in futuro, conoscere. “Sai, dipende anche dai soldi a disposizione”, ho aggiunto e lui, rigido come una statua, ha fatto passare qualche secondo di silenzio prima di dirmi con tono oracolare: “Come diceva Fabio Volo, fare le vacanze è dispendioso, viaggiare invece non costa niente”. A quel punto della conversazione lui si è rilassato e io mi sono irrigidito (noto che le conversazioni tra adulti soffrono spesso di questa alternanza). Mi sono irrigidito perché solo in quel momento, mentre il cliente diceva la sua, ho capito che se esiste un problema con Fabio Volo non è con lui che bisogna fare i conti ma con i suoi lettori. Puoi sempre evitarli, direte voi. Chi lavora in una libreria però sa bene che i lettori di Fabio Volo sono il partito di maggioranza e sa anche bene che non si possono evitare.
I lettori di Fabio Volo ci tengono a farti sapere che leggono Fabio Volo. “Li ho letti tutti. Mi manca solo questo”, dicono afferrando il libro di Fabio Volo che manca. Se vi capita, la prossima volta che entrate in una libreria aprite bene le orecchie e attendete. Presto sentirete qualcuno dire anche questa cosa: “Non so, dite quello che volete, ma a me Fabio Volo piace”. Perché il lettore di Fabio Volo soffre di terribili sensi di colpa. Sa che Fabio Volo non ha studiato ma che però scrive libri, sa che non sa recitare ma che recita, sa che non sa parlare ma che parla, sa che non ha fatto nulla di straordinario ma che ugualmente va come ospite da Fazio e sa, più che altro, che c’è parecchia gente che prende per il culo Fabio Volo, i suoi libri e suoi lettori. E allora i suoi lettori, o una buona parte dei suoi lettori, si sente in colpa, e per questo dice: “Non so, dite quello che volete, ma a me Fabio Volo piace”.
L’anno scorso un conoscente (a cui, guarda caso, le case editrici respingevano in continuazione il suo romanzetto) si lamentò con me del “mondo dell’editoria”, del fatto che per pubblicare un libro con grandi case editrici bisogna essere amici di, che l’Italia non dà spazio ai nuovi talenti, che l’Italia è ancora un posto molto provinciale, per chiudere poi il discorso in questo modo: “Io però non voglio mollare. Come dice Fabio Volo: la vita non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con ciò che ci accade”. Senza che io dicessi o facessi nulla (o almeno a me sembra) l’amico mi disse poi: “Lo so che a te Fabio Volo fa schifo, però se prima non lo leggi non puoi esprimerti”. (Il conoscente ha poi pagato di tasca sua per farsi pubblicare il libro. Ha fatto accadere, visto che non accadeva nulla).
Ecco, questa è la mia esperienza con Fabio Volo e i suoi lettori, un’esperienza che nasce in libreria e che talvolta si trascina anche fuori dalla libreria. A voi lettori di Fabio Volo vorrei però dire solo una cosa. Quando il cliente mi ha detto “Come diceva Fabio Volo: fare le vacanze è dispendioso, viaggiare non costa niente”, io mi sono irrigidito non tanto per la citazione dal significato discutibile (e poi chissenefrega di quello che dice o pensa Fabio Volo) ma per quel “come diceva”. A inquietarmi è stato quell’imperfetto un po' un po’ strano, un po' sconnesso e privo di senso.
Oppure, e può anche essere, Fabio Volo è morto e io non lo so.
Oppure, e può anche essere, Fabio Volo è morto e io non lo so.
Sì, sì, per carità, viaggiare non costa niente, ma se te lo dice uno che guadagna centinaia di migliaia di euri all'anno sembra un filino una presa per il culo (chiedo scusa ai lettori sensibili)
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaIo non ho mai letto nulla di Fabio Volo, eppure ne sento tanto parlare. E' vero che le sue citazioni si sprecano in giro ed è anche vero che c'è chi colleziona tutti i suoi libri.
Non so dire se è un bravo o un pessimo scrittore, posso solo pensare che se è tanto letto significa che sa trasmettere qualcosa ai suoi lettori.
Magari la sua "reputazione" non sarà il massimo...ma sa lasciare un segno e toccare qualche cuore.
A volte ci si perde tra le pagine di libri scritti da professionisti che, a parte la precisione in tutto, non ti lasciano niente.
I libri sono fatti per far sognare il lettore ed ognuno è libero di scegliersi "il sogno" con cui trascorrere ore spensierate!
A presto!
"(Il conoscente ha poi pagato di tasca sua per farsi pubblicare il libro. Ha fatto accadere, visto che non accadeva nulla)"
RispondiEliminaMagari con "Il Filo".
Pessima decisione comunque: sono poco più di tipografie che sfruttano il desiderio di avere il proprio romanzo tra le mani. Se si vuole regalarlo a parenti e amici allora OK, per il resto non credo che pubblicare a pagamento sia un biglietto d'ingresso nel gotha della letteratura italiana.
Per il resto, di Volo ho letto ben due libri e posso capire che, oltre la telegenìa, ai lettori piacciano, oltre questi saggi aforismi da baci Perugina, il fatto che scriva come pensa la maggior parte dei giovani d'oggi.
E in effetti ogni lettore ama lo scrittore che scrive come pensa il primo - non l'avevamo letto proprio su questo blog? :^)
Se milioni di mosche trovano gli escrementi appetitosi non significa che siano effettivamente buoni.
RispondiEliminaFabio Volo resta uno scrittore quantomeno mediocre, per essere gentili.
Basta apparire in TV e poi puoi fare ciò che vuoi...
RispondiEliminase poi la TV è tua puoi puntare più in alto, che so, alla Presidenza del Consiglio.
LOL
Sono gli accadimenti del tuo mestiere che non ti invidio. Empatizzo. Coraggio, Disagiato...
RispondiEliminaSarei troppo ardito se scrivessi che non ho letto nulla di Fabio Volo e che non mi sento spinto a leggerlo?
RispondiEliminaI commenti del Disagiato e degli amici che lo hanno di già letto mi potrebbero anche bastare.
Davvero spero che non diventino questi i nuovi "classici" del domani.
Marcolino
Potresti scrivere la Fenomenologia di Fabio Volo.
RispondiElimina@Aliceland
RispondiEliminaScuse accettate :P
@Caro, anzi, carissimo Disagiato,
ti illustro la mia tattica: per troncare il discorso sul nascere, appena sento "Come diceva Fabio Volo", ribatto lestamente con un bel "CHIIIII?".
Gli effetti possibili sono due:
1) Agghiacciante silenzio
2) "Come?! Non sai chi è Fabio Volo?"
Ma ho la risposta pronta anche per l'effetto numero 2: "Chi era, semmai. Non hai appena detto "Come dicEVA"?"
A quel punto, il 99% dei lettori Fabio Volo molla la presa... :D
Il nomade sensibile
Dubito che sia mai nato. Quantomeno dal punto di vista letterario.
RispondiEliminaStiamo alla frutta, se c'è gente che cita Fabio Volo.
amico Disagiato,
RispondiEliminadopo numerose visite sento il bisogno di ringraziarti(vi) per l'ambiente fresco che
sapete creare in quest'oasi di opinioni, per la tollerante gentilezza che protegge i visitatori dal frastuono esterno, consentendo loro un ristoro completo.
L'aneddoto in questione offre al "commentatore"
il consueto bivio:
1: discutere il sacrosanto diritto di Fabio Volo
di fare quello che gli pare.
2: discutere il dovere del lettore di Fabio Volo
di fare da sè, quello che gli pare.
Amleto, questo misconosciuto.
Grazie per l'ospitalità.
vocedi1
Davvero l'ultima cosa al mondo che potevo immaginare è che qualcuno avesse il coraggio di citare Volo. Tra un pò lo farà anche Veltroni e saremo a posto. Anch'io mi vergogno di guardare Angela Lansbury ne "La signora in giallo" e non mi sogno lontanamente di citarne le battute. :)
RispondiEliminascommetto che fabio volo il pollice in fuori x fare autostop nn ce l'ha mai messo. io si, dai 14 ai 18 anni.
RispondiElimina...mi piace immaginare il "conoscente" alla Garamond, tra le grinfie di Casaubon, Belbo e Diotallevi
RispondiEliminaDarknomad
RispondiEliminaTu sei pazzo! E' come agitare un mantello rosso davanti ad un toro! Dispiaciuti per la tua ignoranza ti illustreranno tutta la bibliografia di Volo (che era troppo lunga gia' dopo il primo libro)!
Cmq, come prof., D'Avenia mi crea sofferenze ancora piu' profonde. Perche' quel povero ingenuo (spero, ma mica sono sicuro) e' pure professore di greco, e quindi scatta il discorso del "Ma chi sei tu per parlare...scrivilo tu un libro!!".
Non c'e' salvezza.
Uqbal
@vocedi1: e quanto bello sarebbe dire al "conoscente": ma gavte la nata!
RispondiElimina@Uqbal
RispondiEliminaIn effetti corro questo rischio, ma, dopo la mia risposta, l'insieme dei tori infuriati si riduce ad un solo punto percentuale, ch'è facilmente gestibile. ;)
Il nomade sensibilmente pazzo
@Ayame
RispondiEliminaHai ragione, ognuno è liberissimo di scegliersi il sogno che desidera. Ci mancherebbe.
@SpeakerMuto
RispondiEliminaIo non ho mai detto una cosa così ;)
@Sirio
RispondiEliminaMa il mio mestiere ha pure dei lati positivi. Ecco, anche per oggi ho detto la mia stronzata.
@Marcolini pane e vino
RispondiEliminaIo però parlavo dei lettori di Fabio Volo e non di Fabio Volo.
@nomade
RispondiEliminaIo per fortuna, da libraio, ho il diritto e la possibilità di allontanarmi senza alcuna scusa e senza dire nulla.
@rigorosamenterosso
RispondiEliminaDove ci sono tanti esseri umani che vanno a spasso succede di tutto. La libreria è uno di questi posti.
Giusto per aggiungere una voce fuori dal coro, non ho mai letto nulla di Volo né ho in cantiere simili propositi, però lui è un bel figo. Così, giusto per dirlo. Che, come dicevano già le nonne, pure l'occhio... bla bla.
RispondiElimina;)
Io invece delle donne guardo solo l'interiorità.
RispondiEliminaOra vado a sentirmi in colpa per non aver letto nulla di F.Volo :-)
RispondiEliminag
Ma chi ci crede?!
RispondiElimina;)