venerdì 30 dicembre 2011

Il lapsus e la mia collega Marzia

del Disagiato

L’esempio classico è questo. Siete fuori a cena con degli amici e volete afferrare il bicchiere di vino che sta davanti a voi, solo che invece di afferrare picchiate le vostre dita contro il bicchiere, rovesciando così il vino sulla tovaglia. Fatto questo, accidenti, vi scusate più o meno agitati. Ecco, secondo Freud questa si chiama Fehlleistung, che detto in modo più comprensibile sarebbe atto mancato o lapsus (lapsus freudiano). Si sa, Freud va a tirare fuori concetti sempre un po’ strani per interpretare la realtà e quindi in questo caso questo signore ha dovuto metterci sul piatto paroline un po' tecniche e antipatiche per spiegarci una cosa che adesso, magari, ci farà un po’ ridere. Bene, secondo Freud voi signori avete volontariamente rovesciato il vino sulla tovaglia per attirare l’attenzione. "Chi, io volevo attirare l’attenzione di chi stava accanto e davanti a me? Figuriamoci.", direte voi. "Figuriamoci se io ora mi metto a rovesciare di proposito vino su una tovaglia per farmi notare". Ah sì, voi avete da ribattere in questo modo? 

Bene, Freud allora vi risponde che il vostro cozzare la mano contro il bicchiere è stato il risultato di una volontà non cosciente che si chiama inconscio che è la somma di proiezioni e rimozioni e che poi…e poi è meglio fermarsi qua, anche perché poi questa cosa dell'inconscio mi va di traverso e non mi fa digerire bene la colazione. Una volontà non cosciente? Una volontà che arriva da lontano e che se gli date spago Freud è capace di dirvi che pure questa cosa psicanalizzabile è di natura sessuale? Sì, perché come avrete capito secondo il dottore in questione tutto è di natura sessuale. Vi piace il gioco del calcio? Questa vostra passione ha una valenza sessuale. Quando comprate il gelato preferite il cono alla coppetta? Inutile che vi spieghi. Comunque, se siete interessati a proseguire il discorso e a vedere fin dove si spinge Freud con le sue strambe teorie, basta anche solo una sbirciatina a un suo libro del 1902: Psicopatologia della vita quotidiana. E già il titolo è tutto un programma. In quel libro, ma anche altrove, si dice che il lapsus è un atto mancato, cioè che spesso diciamo una cosa invece di dirne un’altra, ma che questa cosa detta per sbaglio ha più contenuto e significato di quella cosa che realmente volevamo dire (o scrivere). 

Un signore fa le condoglianze a una giovane signora che recentemente ha perduto il marito, e aggiunge: “Ella troverà consolazione vedivandosi completamente ai suoi bambini” (aveva voluto dire “dedicandosi”). Il pensiero represso alludeva a consolazioni di altro genere; una vedova giovane e bella godrà presto di nuove gioie sessuali. (cit. da Psicopatologia della vita quotidiana)
Oppure posso fare un esempio che vale mille esempi. Ricordate il lapsus verbale che spuntò fuori dalla bocca di Marcello Dell'Utri? 


Lo ricordate, vero? Questo significa che Dell'Utri è un mafioso come sostenevano, e sostengono, i suoi detrattori? Beh, ci sono buone probabilità. Questo scivolone verbale avrà pure qualcosa da dirci. O no? E Berlusconi, invece? Lo ricordate quel "Sempre hanno partecipato i miei giudici, pagati naturalmente da me" ? E ricordate la sua reazione? "Adesso diranno: Lapsus freudiano di Berlusconi! Vuole pagare i giudici!" Reazione che parla chiaro (ma ho in serbo un post tutto sulle reazioni freudiane, non vedo l'ora). Vabbè, il lapsus era questo:


Ne ricordate altri di lapsus famosi? Avete forse da aggiungere qualcosa? Io sono disgrafico, ad esempio. Scrivo lettere dell’alfabeto invece di altre lettere dell’alfabeto, parole invece di altre parole. Fosse per me vi direi che sbaglio per stanchezza o per distrazione, infatti molte volte scrivo dopo aver lavorato per molte ore, come tutti, e dopo aver fatto la spesa al supermercato e quindi è ovvio che quando mi metto a scrivere faccia degli errori. Stanchezza, appunto. No, invece. Secondo Freud scrivo parole invece di altre parole per motivi inconsci, che non sono altro che dei contrasti interiori (ebbene sì, le nevrosi) che vengono a galla. Prima, per fare un altro esempio, invece di scrivere “sono disgrafico” ho scritto “sono discografico”. Andate a dire ai freudiani incalliti che ho sbagliato per stanchezza. Dai, provate, e vediamo se non vi danno un cazzotto sulla spalla.

Qualche giorno fa, in libreria, ho detto alla mia collega Marzia che avrei spiegato io alla nostra nuova e giovanissima altra collega come si fanno a trovare i libri in libreria per mezzo del computer. “Perché tu e non io?”, mi ha chiesto sorridendo Marzia e io allora le ho restituito il sorriso come a dire “dai, lo sappiamo bene che vorresti farlo tu per il gusto di comandare, lo sappiamo bene che tu non hai la pazienza per spiegare qualcosa a qualcuno, lo sappiamo bene che hai sempre il tono da maestrina, lo sappiamo bene che il volume della tua voce è sempre alto, lo sappiamo bene che ogni volta finisce che litighi con te stessa e con i tuoi colleghi”. 

Insomma, con il sorriso e con gli occhi ci siamo detti queste verità che io e lei conosciamo bene da tanto tempo e che troppe volte abbiamo sperimentato. Marzia non ha il temperamento per spiegare alle giovani leve (dai, passatemi l'espressione) come si fa ad utilizzare un computer per la ricerca dei libri. Lo so io e lo sanno anche tutti gli altri miei colleghi. Allora Marzia sapete cosa mi ha risposto? Mi ha risposto: “E va bene, glielo spieghi io”. Ecco, ora dite ai freudiani che si aggirano combattivi per il mondo che Marzia ha commesso un errore linguistico per stanchezza. Dai, provate, e poi riferitemi com'è andata.

9 commenti:

  1. Adoro quando parli di Freud.

    RispondiElimina
  2. Io avrei proprio voluto cozzarci il pugno sulla capa de Freud!!

    RispondiElimina
  3. io lo so perché avresti voluto scrivere "discografico"

    RispondiElimina
  4. purtroppo per Freud, le neuroscienze stanno dimostrando che le dislessie e le disgrafie e compagnia bella hanno cause organiche.
    per il resto, sui lapsus secondo me Sigmund ci ha azzeccato alla grande...

    RispondiElimina
  5. @lanoisette

    E chi ci dice che l'inconscio non si un insieme di meccanismi organici di default su cui poi si sviluppa tutto il resto? Per lui era una realtà metafisica, per noi potrebbe diventare manteriale, ma ciò non significa che stessimo descrivendo due cose diverse.

    RispondiElimina
  6. Freud ha avuto delle immense intuizioni (anzi, anche più di questo), però non è che ha fatto o detto o capito tutto lui.

    Però, se uno prende confidenza con i metodi della psicanalisi, si rende conto che i significati dei lapsus riguardano quasi sempre aspetti importanti della nostra vita. Come dire: Freud non è un povero matto...

    U.

    RispondiElimina
  7. Comunque è chiaro che la tua collega anziana vuoi trombarti la collega giovane. Oops.. altro lapsus!

    SIGMUNDO

    RispondiElimina
  8. A me i lapsus piacciono un sacco, è un modo inoffensivo per liberarsi di pensieri scomodi. Oddio, quelli di certi politici che avevamo quasi dimenticato (o no?) non sono molto divertenti, ma pazienza.

    RispondiElimina
  9. la tua collega ha mandato in licenza il suo atteggiamento marziale nel passaggio di consegne alle nuove leve decidendo che l'avrebbe fatto sì lei, ma come se fossi tu, col tuo modo e col tuo tempo verbale...

    RispondiElimina

(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)