Sicuramente acquistare libri in versione e-book fa risparmiare energie, soldi e tempo sia agli editori sia a chi agli editori si rivolge. Alcuni di questi, diciamo così, risparmi li elenca Luca Sofri in un post che racconta di come è cresciuto e cambiato il suo libro, passando dalla versione cartacea a quella e-book (sugli scaffali rimane e rimarrà ancora quella cartacea) e di come l’impegno e i soldi spesi per quest’ultima versione siano in qualche modo diminuiti garantendo ugualmente una buona qualità del prodotto: il libro digitale di Sofri è stato corretto e aggiornato in una sola settimana, accorciando, come ho già detto, le spese e i tempi. Molto probabilmente questo sarà il futuro anche di tutti gli altri volumi. Questo per quanta riguarda i processi tecnici. Ma poi si può anche parlare di processi umani e cioè, detto meglio, di quello che si guadagna continuando a commerciare libri nel modo classico. Ecco, io un guadagno lo conosco e riguarda l’ultimo anello di una lunga catena, catena che parte dalla scrittura di un libro e arriva, ed è di questo che sto parlando, alla vendita dello stesso libro: l’incontro in libreria.
In questi sei anni passati in libreria posso dire di aver guadagnato, oltre a parecchi stipendi e un blog, anche l’amicizia per niente fragile o labile con qualcuno di quelli che all’inizio non erano altro che semplici clienti. “Ognuno riconosce i suoi” e infatti per me la libreria è il posto dove può ancora capitare di riconoscersi in qualcun altro. Che non è poco, visto che è brutto sentirsi soli e unici. Ecco, Alessandra Cristini (questa volta oltre al nome faccio pure il cognome) è stata uno di questi incontri e forse il più importante visto che dura da circa cinque anni. Lei è entrata come cliente, io, se ricordo bene, devo averle consigliato quella che secondo me era una buona lettura, lei è tornata per darmi il suo parere e poi ci siamo detti (questo sì che me lo ricordo bene) che oltre alla lettura ci piaceva la scrittura. E di questo, di scrittura, abbiamo continuato a parlare, fino a quando Alessandra, qualche giorno fa, non è entrata in libreria e mi ha detto:“Il romanzo è stato pubblicato”. “Giura”, ho detto io e lei dalla borsetta ha tirato fuori Odio Settembre e me l’ha messo in mano.
Insomma, ho letto Odio settembre e non posso non consigliarvelo: perché nonostante alcuni fatti volutamente inspiegabili (ma sono spiegabili invece) è un romanzo drammatico credibile (drammaticamente credibile) che sicuramente andrà a toccare qualche vostro nervetto più o meno scoperto, perché l’autrice scrive bene, perché si vede benissimo che l’impegno di Alessandra sta nel voler raccontare una storia pungente e intensa e non nel voler mostrare ai parenti, agli amici e ai lettori sconosciuti che lei “scrive bene” e poi, per quanto possa essere valido per voi questo motivo, perché il romanzo è stato scritto da una persona che mi fa desiderare, ancora, di andare a faticare in libreria, anche se la libraria è l’ultimo anello di una catena che molto probabilmente sparirà.
Perché la forza dell’incontro (e non solo con Alessandra, naturalmente) ora è per me ben più importante dei risparmi di produzione di un libro. E capovolgendo il discorso voglio pensare che anche questo romanzo, che tutti i romanzi, siano il prolungamento e il frutto di questa forza. Anzi, detto forse con troppa prepotenza: non può essere diversamente.
Perché la forza dell’incontro (e non solo con Alessandra, naturalmente) ora è per me ben più importante dei risparmi di produzione di un libro. E capovolgendo il discorso voglio pensare che anche questo romanzo, che tutti i romanzi, siano il prolungamento e il frutto di questa forza. Anzi, detto forse con troppa prepotenza: non può essere diversamente.
Caro disagiato,
RispondiEliminaanche tu te la cavi bene con la scrittura, ci hai fatto una bella presentazione del nuovo libro di Alessandra Cristini, ce ne hai accennato la trama quanto basta per intrigarci, sei stato un buon promoter.
Ciò dovrebbe bastare per fare apparire come d'incanto l'autrice in persona qui nel tuo blog, per poterci un minimo colloquiare e farle domandine collegate alla sua opera.
Oppure chiedo troppo? Dai, condividi con noi lettori del tuo blog (tuo insieme al prof) il piacere delle conversazioni interessanti con persone interessanti.
Please chiedi ad Alessandra di apparire sul tuo blog, anche se solo per qualche giorno.
Marco
Caro disagiato,grazie per la tua recensione. Mi hai commosso e non sto scherzando.Ammiro la qualità della tua scrittura dalla quale la persona che sei traspare.Alessandra
EliminaL'ho fatto con piacere, lo sai bene ;)
EliminaQuello che voglio chiedere ad Alessandra è perché ha deciso di pubblicare il romanzo di carta, perché non in formato elettronico (o perché sì se c'è), perché con copyrigt e non in copyleft o viceversa (ancora non so nulla del suo libro).
RispondiEliminaIo, dovessi un giorno scrivere qualcosa di degno, seguirei la linea di Attivissimo o di Cory Doctorow per la pubblicazione, che mischiano in modo egregio la carta con l'elettronica, gli incontri di persona con gli incontri virtuali, il copyright con il copyleft.
Vedi? Faccio domande prima ancora di sapere... sono proprio un Comizietto! :-)
ilcomiziante
Ciao sono Alessandra.Il mio romanzo è stato pubblicato perchè ho vinto un concorso letterario e il primo premio era appunto la pubblicazione dell'opera. Per me era fondamentale l'approvazione di un editore, sono sempre stata contraria alle pubblicazioni fai da te, sia su cartaceo sia in e-book.Sinceramente sono contenta che il romanzo sia stato pubblicato in versione cartacea, sono anziana dentro e amo l'odore dei vecchi libri, le pagine che ingialliscono, il fatto che un volume sia unico, che se si rovina alla fine devi andare a ricomprartelo. Ma mi rendo conto che avrei bisogno di svecchiarmi e di informarmi riguardo altre possibilità. Come dire, mica ascolto musica su vinile! Magari la prossima opera. Magari...
EliminaAh! bene bene, farai la presentazione anche in libreria?
RispondiEliminaP.S: dillo dai, che l'autrice è anche una bella ragazza...
Io sono molto a favore dell'e-book, per il risparmio di denaro e di spazio (a casa mia farci entrare nuovi libri sta diventando un problema), ma non mi piace acquistare on-line.
RispondiEliminaSarei più che contento di comprare, scaricandoli da una presa usb, e-book in libreria, magari riadattata a spazio di conversazione, scambio di idee, incontri culturali (dico, ancor più di adesso), incontri casuali.
La libreria mi permette di piluccare, sfogliare, di scorrere gli scaffali e vedere titoli diversi da quelli che amazon mi mette sotto il naso. Tolti i magazzini (ché di ogni libro servirebbe una sola copia, o una cornice digitale), le librerie potrebbero ospitare mostre, non necessariamente tutte di Picasso.
Non so, forse è solo un compromesso, ma un negozio così a me piacerebbe.
Uqbal
Io credo che il libro cartaceo e l'e-book siano espressioni, diverse e complementari, della lettura, e che possano tranquillamente vivere insieme (anche perché rispondono a bisogni e desideri diversi che si sovrappongono solo in casi molto limitati). Quello che tu descrivi sarebbe identico se l'autrice avesse deciso di pubblicare in e-book. La questione, nel caso di una pubblicazione di un nuovo romanzo per una casa editrice vera, sta in due soli punti: essere bravi, avere la capacità di trasformare (grazie alla bravura) gli incontri, i desideri, le paure, gli sguardi in un libro. Qualche che sia il mezzo del libro (a patto che l'atteggiamento del lettore sia simmetrico) cambia poco!
RispondiEliminaMarcolino e ilcomiziante
RispondiEliminaQuesta recensione è stata una sorta di improvvisata e l'autrice, penso, ora non è a conoscenza di questo post. In questi giorni deliranti non ho avuto modo di vederla, di informarla e di chiederle di intervenire. Sarebbe stato bello organizzarsi meglio.
la povna
RispondiEliminaQuando i libri verranno fatti e venduti per l'editoria digitale diminuiranno anche gli incontri e diminuendo gli incontri diminuiranno i contatti umani e diminuendo i contatti umani diminuiranno gli aneddoti e così la letteratura rimarrà impantanata in qualcosa che non riesco ancora a immaginare. Penso anche che con i ritmi e le abitudini che stanno prendendo gli esseri umani diminuiranno anche le occasioni di portare i propri romanzi in luoghi pubblici. Insomma, io la vedo nera.
Non sono però così sicura che sia obbligatorio il collegamento e-book / acquisto online. Potrebbe benissimo essere che molti scelgano - per mille motivi, comodità, prezzo, spazio - l'e-book ma non vogliano rinunciare alla visita in libreria, come ha detto benissimo Uqbal. A me piacerebbe, per esempio. E forse le librerie dovrebbero pensarci, forse - ma dico forse - proprio le piccole librerie, più flessibili nella possibilità di cambiamenti organizzativi, di spazi, ecc. dovrebbero provare a farlo.
RispondiEliminaGentile disagiato,
RispondiEliminanon dirmi che non possiedi almeno l'indirizzo di posta elettronica dell'autrice.
Ti credo quando mi dici dell'improvvisata di questo post, niente di più bello delle cose pensate e mangiate nel lampo di pochi secondi.
Beh, altrettanto subitaneo potrebbe essere il capolino di Alessandra tutto d'un tratto.
Marco
Io sono sicuramente più ottimista, ma mi pare che a sostenermi, ci siano, inter alia, le pagine di questo e tanti altri blog! ;-)
RispondiElimina