«Guardi, mio figlio è sempre in giro, io non so nemmeno come faccia: o c'è il calcio o c'è la musica o ci sono gli amici o c'è la ragazza... io non so più come farlo stare a casa a studiare!» Ma pochi minuti dopo, un altro genitore: «E però, insomma, non esce mai! sempre a casa sui libri... Ma che vita è? Io non lo capisco proprio, che io alla sua età ero circondato di belle ragazze, altroché!»
«Legge, legge sempre... E io gli dico: "ma studia anche un po', porca miseria!". E lei niente: sempre in biblioteca a prendere e a riportare libri... Insomma, io non so come farla smettere, guardi, davvero...» Ma un'ora e mezza prima: «Guardi, professore, io sono molto contento dei voti di mia figlia, ci mancherebbe... Quello che mi disturba è che non legge niente, mai. Solo quando è costretta: io corro a comprarle il libro e lei lo legge sbuffando, ma le pare possibile? Una ragazza così intelligente... Mi diventa davvero difficile sopportarla quando fa così, glielo assicuro».
«Ma secondo lei è normale che un ragazzo di diciassette anni esca, il sabato sera, e torni alle 3 del mattino? Lo dica lei al padre, per favore: che non si può mica essere così permissivi con un ragazzo così giovane! E dove va poi?»
Ma circa mezz'ora dopo: «Io sono anche un po' preoccupata, si figuri. Ma lo sa quante volte passa il sabato sera con me, seduto sul divano, a guardare la televisione? Ma le sembra normale a diciassette anni? Io sarei sempre in giro, con gli amici, magari a cercarmi una ragazza! Boh, professore, i tempi sono proprio cambiati, io non ci capisco più niente...»
«Io non la sopporto più, davvero: sempre attaccata al cellulare a scriversi messaggini con il suo ragazzo! Sempre attaccati, a scuola e poi a casa, e poi la sera in giro... secondo me non è normale un attaccamento del genere! È anche per quello che studia poco, secondo me, troppo attaccamento, una cosa davvero morbosa...» Ma non più di cinque minuti prima: «Io non vedo l'ora che si trovi un ragazzo, glielo dico davvero. Secondo me, quando si troverà un ragazzo, si innamorerà e tutto andrà a posto. Tutte le malinconie le passeranno e finalmente studierà anche un po'. Guardi, è tutto lì, non ho dubbi: deve solo innamorarsi come si deve, e allora sì che penserà al futuro e si metterà a studiare!»
Ma insomma, non insisto, che avete già capito. E mi sto rivolgendo a voi, miei amici genitori: non si può mica lamentarsi sempre, no? Ecco, abbiate un po' di pazienza, dico io. Nessuno ha il figlio perfetto...
Anche se un po', lo so bene, sotto sotto tutti pensate di averlo, miei amici genitori, quel figlio perfetto (o quella figlia perfetta): ed è proprio per quello che non vi va bene niente. Ed è per quello, anche, che appena sono io a criticarlo, quello stesso figlio a cui non avete finora risparmiato nessuna critica, allora vi rabbuiate subito e mi guardate con gli occhi stretti e sospettosi. Perché va bene parlare male del giovane (o della giovane) promessa di famiglia... Ma va bene solo se lo fate voi: se lo faccio io, assomiglia invece a un affronto e non sapete se potete proprio accettarlo.
Ma d'accordo, lascio stare: si scherzava un po', tutto sommato. Che , alla fine dei conti, i vostri figli, se non sono proprio perfetti, ci si avvicinano davvero tanto. Sono io che non capisco, lo so. Siamo noi (io insegnante e voi genitori) a essere ormai un po' troppo vecchi per capire la vita che fanno o che vorrebbero fare. E li critichiamo così, per fare la nostra parte: mentre loro, i figli, fanno la parte loro, e da dietro l'angolo ci stanno mandando dove, tutto sommato, meritiamo di essere mandati.
tempo di colloqui, eh?
RispondiEliminasolidarizzo (anche se sono dall'altra parte della barricata) - io non ptrei insegnare semplicemente perchè non potrei sostenere i colloqui con i genitori
Nel dubbio, i miei non venivano mai.
RispondiEliminaMa dal punto di vista dei professori come è considerato il caso in cui i genitori non vengono ai colloqui? Non si salvano neanche in questo caso?
RispondiEliminaLeggo spesso ma non commento...oggi sì, c'è un mio post di pochi giorni fa che cade a fagiolo, direi.
RispondiEliminahttp://labiondaprof.wordpress.com/2011/11/18/ricevimeno-genitori/
@Luigi
RispondiEliminaIo, penso di dire la verità, non mi faccio problemi tra chi viene e chi non viene. Continuo da anni a pensare che il mio rapporto debba essere con i ragazzi; i genitori sono una specie di appendice casuale, che capita ogni tanto...
@labiondaprof
RispondiEliminaAnch'io ti leggo sempre e non commento mai. Credo siano abitudini... ;)
Me lo riferì una collega, parecchi anni fa:
RispondiElimina-ma il mio ragazzo studia, sa professoressa?
Sta tutto il pomeriggio chiuso in camera! sento la musica a tutto volume!
ciao falcolibero
"Il ragazzo studia tutto il giorno chiuso in camera sua" è la frase che ho sentito di più, nella mia carriera di insegnante. Praticamente un mantra.
RispondiEliminaIl mestiere di genitore è difficile, ma fare la lagna coi professori è insopportabile. Spero di non farlo mai.
RispondiEliminaAnche io stavo chiuso in camera a "studiare" tantissimo. Qualsiasi cosa pur di non aprire i libri di scuola. E per fortuna che non c'era ancora youporn. :-)
ilcomizietto
ma nemmeno tanto dietro l'angolo
RispondiEliminaSi sta avvicinando la data fatidica, quella di uno dei rituali per me più devastanti dal punto di vista psico-fisico (secondo solo alle riunioni di condominio): i colloqui pomeridiani con i professori a scuola di mio figlio, seconda scientifico. Sto sinceramente pensando di non andare: 11 professori (di cui 3 nuovi e uno supplente arrivato da due settimane, che sostituisce la nuova prof di matematica arrivata anche lei quest'anno), stanze di ricevimento disposte su 4 piani diversi (fatti a T, quindi con due corridoi ciascuno), centinaia di genitori vocianti, le mamme che arrivano e ne segnano in blocco appena prima di te altre cinque o sei,commenti perfidi sulla durata dei colloqui dei genitori dei compagni di classe più bravi/più zoppicanti, il parcheggio che scade, le ferie da prendere...
RispondiEliminaSilvia
Silvia, non andarci, dammi retta...
RispondiEliminaanche io oggi ricevimento genitori. e consiglio coi colleghi. preferisco tutta la vita cento ricevimenti a un solo consiglio dei Pesci. Per il resto, cito la frase che mi ha detto oggi Calvin, che da sola vale la giornata (per la quale, invece, mah: http://nemoinslumberland.wordpress.com/2011/12/03/luci-e-ombre/#comments): “Se fossi un insegnante, aspetterei il ricevimento generale con vera impazienza perché sarei davvero curioso di conoscere da vicino i genitori dei miei alunni”
RispondiElimina@scorfano
RispondiEliminala frase-mantra "Eh, ma mio figlio studia,sta tutto il giorno in camera sua", mi fa scattare l'istinto di una bella pernacchia... però mi trattengo!
però qualche tuo commento ogni tanto mi farebbe piacere:-)
Un giorno mio padre andò a parlare col prof. di Filosofia, non so perchè; tornò a casa e mi riferì del colloquio. Non so di chi avessero parlato, certo non di me.
RispondiElimina@acacia
RispondiEliminaIo temo sempre (non lo dico per scherzo) quello che i genitori riferiranno ai loro figli di quello che io ho detto loro: per questo apprezzo i figli che vengono ai colloqui insieme ai genitori...
@labiondaprof
RispondiEliminaAllora non mancherò... ;)
(però nel Segnapagine sei entrata più di una volta, no?... E' anche quello un modo di manifestare l'apprezzamento)