Un paio di anni fa guardai, letteralmente, cosa diavolo stesse combinando nella vita la mia ex ragazza (ex ragazza anche allora, s’intende). Non essendo iscritto a Facebook, riuscii a dare una sbirciatina dal buco della serratura tramite il profilo di un mio caro amico che aveva, appunto, lei tra i suoi “contatti”, che in quel momento aveva postato parecchie fotografie davvero interessanti. Interessanti per me, che il mio più grande intrattenimento era la lettura delle opere fondamentali di Freud e la direzione virtuale, su Pc, di una squadra di calcio spagnola di serie b.
Ecco, mentre io dirigevo con scarso successo una squadra spagnola, la mia ex ragazza (ci eravamo lasciati da qualche mese) frequentava luoghi molto divertenti. Infatti sul suo profilo vidi una fotografia che la ritraeva danzante con una bicchiere di birra in mano in una discoteca e, inutile dirlo, io mi offesi molto. “Ma come, ci siamo lasciati da otto mesi e lei già balla?”, pensai indignato. Ma non è finita qui. Un’altra fotografia la ritraeva con un paio di occhiali da sole che quando stava con me non aveva. “Ma come, ci siamo lasciati da soli otto mesi e lei ha già acquistato un paio di occhiali nuovi?”, pensai ancora. Altre foto la immortalavano mentre faceva cin cin con gli amici (mai visti prima), mentre igoiava una caramella gommosa, mentre scendeva dalle montagne russe e mentre accarezzava un cavallo. “Ma come, ci siamo lasciati da otto mesi è già accarezza i cavalli?”.
Ecco, mentre io dirigevo con scarso successo una squadra spagnola, la mia ex ragazza (ci eravamo lasciati da qualche mese) frequentava luoghi molto divertenti. Infatti sul suo profilo vidi una fotografia che la ritraeva danzante con una bicchiere di birra in mano in una discoteca e, inutile dirlo, io mi offesi molto. “Ma come, ci siamo lasciati da otto mesi e lei già balla?”, pensai indignato. Ma non è finita qui. Un’altra fotografia la ritraeva con un paio di occhiali da sole che quando stava con me non aveva. “Ma come, ci siamo lasciati da soli otto mesi e lei ha già acquistato un paio di occhiali nuovi?”, pensai ancora. Altre foto la immortalavano mentre faceva cin cin con gli amici (mai visti prima), mentre igoiava una caramella gommosa, mentre scendeva dalle montagne russe e mentre accarezzava un cavallo. “Ma come, ci siamo lasciati da otto mesi è già accarezza i cavalli?”.
Insomma, mi sembrava che lei, a differenza di me, si stesse divertendo molto, che tutta l'umanità si stesse divertendo molto. Mi sembrava. Poi il tempo è passato, la mia squadra spagnola non ha mai vinto niente, l'indignazione è sparita, ho frequentato qualche baretto di periferia ed eccomi qua un po’ cambiato ma in salute. E di quello che accade alla mia ex ragazza, e a chi più o meno conosco, un pochino me ne frego. Un pochino, dico, perché ogni tanto vorrei assecondare i miei più bassi istinti per capire che razza di vita è la vostra. Ma questo istinto l’ho già assecondato troppo. E poi ho imparato da Freud, se si vuole ascoltarlo, che assecondare gli istinti significa ripetere un dolore che in realtà ci piace provare e che di conseguenza ci conduce a quella viene chiamata “nevrosi”. E io non voglio essere un nevrotico, anche se la curiosità, ebbene lo ammetto, continua ogni tanto a pungere. E quando mi piglia la voglia di farmi gli affari vostri, di iscrivermi a Facebook e di guardarvi mentre siete sdraiati sulla battigia con una bottiglia di vino rosso in mano, ecco, quando mi viene questo desiderio, ripenso a Freud e alla teoria del dolore ripetuto. Così faccio altro invece di pensare a voi.
Poi, un paio di sere fa, mi è capitato di vedere quelle fotografie private di Mark Zuckerberg che, causa disguidi tecnici che non ho ben capito, sono diventate pubbliche. Talmente pubbliche che le ho guardate io. E ho capito, guardando le fotografie di uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo, che voi non siete poi così diversi di me. E ho anche capito che Facebook, in verità, è stato fatto per gente come me e cioè persone abbastanza noiose. Vero che c’è una fotografia di Z. che parla con Obama ma è anche vero che c’è una fotografia di Z. sorridente con una gallina (o pollo?) in mano. E questa fotografia io l’ho trovata di una banalità e di una tristezza sconcertanti. “Ma come, un uomo ricco ed influente come lui, passa le sue giornate con una gallina in mano?”, mi sono domandato. E poi c’è una fotografia mentre lui e lei accarezzano sorridentissimi un cane e poi mentre Z. mostra, sempre sorridente, due piatti, uno di patatine e uno di bocconcini di pollo fritti. Ma a voi sembrano momenti da immortalare? Ma a voi sembrano fotografie da postare? Trovate davvero divertente una gallina a testa in giù? E a parte Obama, a voi sembra una vita eccezionale la vita di uno che si fa immortalare mentre mostra due piatti che sono la vergogna della cucina internazionale?
Sono arrivato a questa conclusione: la vostra vita, e quella di Zuckerberg, non è molto più divertente della mia. È fatta da animali da accarezzare (il cavallo, un gatto, un cane), da amici con i quali brindare, da galline da spennare e via dicendo. Niente di più. Z., infatti, ha fatto un sacco di soldi (alla fin fine la differenza sta sempre nei conti in banca) su questa cosa: “condividete la banalità, perché la nostra vita è banale". E allora noi abbiamo creato una sorta di paraeditoria davvero strana (sorrisi, abbracci, baci e brindisi), per il semplice fatto che la vita non è nulla più di questo. Anzi, spesso è meno di questo e noi, chissà perché, ce ne vantiamo.
Ma tu credi veramente che le foto "private" di Zuck siano andate "per caso" in rete?
RispondiEliminaLeggi un buon manuale americano di PR e scoprirari che il 99,99% di quello che sembra leakage di informazioni è creato da bravi, se non ottimi, PR.
"ripetere un dolore che in realtà ci piace provare" .. grazie a Freud e a te che cogli sempre nel segno, caro Disagiato.
RispondiEliminaBisogna ringraziare solo Freud. Io mi limito solo a credergli (e mi sa che faccio un grosso errore a fidarmi di lui) ;)
RispondiEliminaPerdonami, ma questa volta credo di dissentire con te. La vita è anche queste inezie/sciocchezze. Ma per fortuna è molto di più. I nostri momenti più intimi, infatti (almeno, quelli delle persone che io conosco e stimo di più) non finiscono in rete...
RispondiEliminaE al di là di tutti i particolari banali (la vita è fatta anche di quelli, certo...) ciò che amo di più in una persona è proprio quello che nessuna foto e nessuna dettagliata descrizione potrà mai cogliere fino in fondo.
Anche io dissento. La vita non è fatta di piccole cose? Poi le foto su fb sono insignificante solo sub specie aeternitatis...per i proprietari e i suoi amici sono la traccia di un momento bello, o di condivisione, o di gioia.
RispondiEliminaNon sfrucugliamoci troppo, via...
Uqbal
FB non è un sito di stampa, è un sito privato per condividere cose proprie a un livello di privacy che è regolabile (basta saperlo, e saperlo usare) al millimetro. Nessuno condividendole, se ne vanta. Semplicemente le condivide esattamente come si fa dopo una vacanza. Con la variante che la vita di ora è fatta spesso di persone che non vivono nello stessa via, stesso paese, città, nazione. Tutto lì.
RispondiElimina(e comunque anche secondo me è chiara strategia pubblicitaria)
La prova che i PR manipolano il web per i bietoloni:
RispondiEliminahttp://www.bbc.co.uk/news/technology-16084861
Wikipedia has suspended at least 10 accounts linked to the public relations firm Bell Pottinger as it investigates allegations of content manipulation.
Negli ultimi tempi e per la prima volta in vita mia su FB si trovano mie foto in cui sono sorridente con la birra (anzi, il drink LOL) in mano, in mezzo a gente che balla e ride e beve.
RispondiEliminaTutti presumo stiano pensando a quanto mi sto divertendo e di come deve essere interessante la mia vita.
È uno dei momenti più schifosi della mia vita. E quando guardo quelle foto non posso che pensare alla canzone dei Pulp a proposito della gente comune:
You'll never live like common people,
you'll never do what common people do,
you'll never fail like common people,
you'll never watch your life slide out of view,
and dance and drink and screw,
because there's nothing else to do.
Allegria!!! :-)
povna
RispondiEliminaSecondo me l'esposizione della propria felicità è un vanto e il vanto, se posso fare il pesante, è una richiesta di affetto. Ecco, tutti quanti (chi più chi meno, in un modo o in un altro) abbiamo in comune questa lecita richiesta. Vale ovviamente anche per il mio scrivere e pubblicare, ovviamente.
Tommy Angelo
RispondiEliminaIo spesso cado nella trappola che descrivi tu e cioè invidio alcuni momenti che a me non vengono regalati per limiti o incapacità mie. Però poi, lentamente, comprendo che quelle fotografie non vogliono dire assolutamente nulla.
Io credo che Mr. Z. sia una delle persone più stupide del pianeta. E' una questione di fisiognomica. Che poi sia anche una delle più ricche non fa che confermare la mia ipotesi.
RispondiEliminaMarco
Ho letto questo post esattamente dopo aver sbirciato nella vita del mio ex che si sta facendo la sua - appunto - vita e la sta facendo esattamente al contrario di quella che ha condotto per quasi dieci anni con me... solo che a me di Freud non importa niente e neanche di Z. So solo che ci si ritrova a guardare la vita degli altri (che ti cestinano e cancellano senza pensarci due volte) fatta di piccole e grandi cose attraverso quei buchi nella rete di cui si scriveva qui poco tempo fa. E fa male. Soprattutto sotto le feste.
RispondiEliminaCiao! Non so proprio che razza di vita sia la mia, di certo non credo che siano i social network a fare la differenza. Personalmente non li amo, per motivi di privacy e non soltanto. Però anch'io, come qualcuno sopra, penso che la vita sia fatta soprattutto di piccole semplici cose... forse sono lo stato d'animo del momento e le persone con cui le condividi che le rendono speciali. Sul fatto che poi tanti le pubblichino su fb e simili non mi pronuncio. Io non lo faccio e non lo farei. Preferisco delle tradizionalissime condivisioni più personalizzate e concrete.
RispondiEliminaohana