giovedì 8 dicembre 2011

per i ragazzi del 2020

di lo Scorfano

Non è tanto la prospettiva della pensione a 69 anni e 10 mesi (come da calcolatore del Corriere.it) (benché, è ovvio, già questo sia un numero assolutamente spaventoso, quasi una minaccia). Quello che davvero mi mette angoscia e mi fa dire che non ce la farò mai e che è meglio che io cambi mestiere fin da ora, finché posso, è la prospettiva di entrare in una classe di quindicenni quando avrò 62 o 65 o 68 anni. Come farò? È possibile che io riesca a dire a ragazzi che nasceranno nel 2020, più o meno, qualcosa che riesca a interessarli? Cosa avrò mai da dire loro? È possibile che io riesca a essere per loro un buon insegnante?

Secondo me, no. Secondo me non può funzionare in alcun modo. Pertanto, se i 69 anni e 10 mesi sono davvero imprescindibili e non c'è altra soluzione, almeno non fatemi entrare in una classe dopo i 60. Fatelo per i ragazzi che devono ancora nascere, non per me. Fatelo per chi avrà bisogno di un'istruzione vera, non di un nonno che fatica pure a salire le scale dell'edificio. Mandatemi a fare qualcos'altro, anche solo delle fotocopie (esisteranno ancora le fotocopie, nel 2035?): fatelo per il futuro, per i ragazzi del 2020, perché così, davvero, non potrà mai funzionare.

25 commenti:

  1. "È possibile che io riesca a essere per loro un buon insegnante?" Decisamente sì. Basta volerlo, aggiornarsi ed essere di mentalità aperta. E il vecchietto nella foto scelta per illustrare il post non ha sessantanove anni, ma almeno una ventina in più.

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  2. No, non basta volerlo. Aggiornarsi non serve a nulla, se non hai le energie giuste per stare in classe. Io non le avrò. Metalità aperta è espressione sostanzialmente priva di singificato, in un contesto scolastico. Avrò vent'anni di meno, ma non sarò mai in forma come il vecchietto della foto.

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  3. il calcolatore mi ha detto che potrò andare in pensione più o meno nel 2020, non so bene quanti anni di contributi ho, perché per un po' di tempo ho smesso di lavorare, poi non so se conteranno i figli... insomma avrò circa 67 anni. altri dieci da adesso che già è dura. come faremo? possibile che i lavori usuranti (sempre che la riforma ne tenga ancora conto) siano solo quelli degli scaricatori di porto o degli operai di fonderia (che già non so come faranno a 60 anni...)? che razza di corpo insgnante avranno le generazioni prossime future? una schiera di nonni? e la mia amica (mia coetanea) che lavora nelle scuola materna, come farà? d'accordo, l'aspettativa di vita si è allungata, ma non è che a 60 ora siamo più efficienti...
    sono davvero demoralizzata. sono già stanca ora, figuriamoci fra 10 anni.

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  4. Anche io sono d'accordo con te. Servono energie, che non possiamo darci da soli (per questo dico ai miei amici che noi prof rischiamo di essere nuove "morti bianche": caduti SUL lavoro (mentre esercitiamo!).
    Anche se non frattempo avremo accumulato esperienze, e sapremo dosare meglio le poche energie che ci rimangono. Ma in cuor mio spero che anche altri nel governo, e altri prof accanto a me, ci pensino, ed io abbia la possibilità di venir "riutilizzata" per un distacco, per una biblioteca, per fotocopie...

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  5. Approvo in pieno. Ti citerò in un mio prossimo post.

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  6. ti ricordi? ne avevo parlato da me qualche settimana fa (http://nemoinslumberland.wordpress.com/2011/11/06/non-in-classe-ma-a-scuola/). Sono d'accordo: io penso che è giusto che io rimanga a lavorare. Penso anche che sia altrettanto giusto che questo non avvenga in classe.

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  7. E invece io lo farò. Vestendomi come Albus Silente (o come Yoda se proprio mi dice male...).

    Uqbal

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  8. Per i mestieri logoranti alzare l'eta pensionabile è una cosa assurda mi immagino un 70 muratore su un ponteggio o in un officina meccanica , allo stesso modo per i professori ma piu che per l'insegnante per lo studente i peggiori professori che ricordo son quelli che erano piu prossimi alla pensione perdevano voglia e non avevano piu le capacita per seguire una classe....
    asterix

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  9. @la 'povna
    Ecco dunque chi era stato. Ricordavo di avere letto qualcosa su un quotidiano, invece forse eri tu. Perdonami.

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  10. @Uqbal
    Lo dici adesso perché sei giovane... ;)

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  11. Magari tra 10 anni ci accorgeremo che con il contributivo si può anche ragionare in maniera differente.
    Nulla infatti vieta di andare prima in pensione facendola ridimensionare su un periodo più lungo. Tanto se la pensione è strettamente correlata ai contributi versati e per quanto tempo mediamente sarà percepita, se me ne vado prima a godermi i nipoti, che cambia?

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  12. Se fosse come dici tu, Riccardo, io sarò tra i primi a ritirarmi con una pensione ridotta. Mi prendo in cambio il tempo, e mi pare vantaggioso.

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  13. Come risvolto (buono) della medaglia è, che in classe, avrai (avremo) tutta una serie di piccoli badanti. A gratis.
    E poi: speriamo nei progressi della ricerca medica.

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  14. io la badante ce l'ho già, una (uno) in ogni classe: mi dimentico delle cose regolarmente, così loro hanno il compito di ricordarmele... :-(

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  15. Niente, questa prospettiva a me fa venire in mente solo lei. L'autoeletta insostituibile luminare della biologia che ho avuto come insegnante nel terzo e metà quarto anno del liceo. Amava ricordarci come ci considerasse tutti come dei figli, dimentica del terzo grado sui nostri parenti (sia mai che non sapesse chi fossero) a cui ci aveva sottoposto nei primi momenti di conoscenza reciproca.
    Non mancava di tenerci aggiornati sulla sfavillante carriera del figliolo, sangue del suo sangue: l'ultima volta,a suo dire, si trovava in Finlandia ad entusiasmare i colleghi scienziati...
    Nonostante avesse superato la soglia dei 60 e i 40 anni di contributi, lei - e tutto per il nostro bene, ovviamente - aveva deciso di continuare ad insegnare (addirittura accogliendo una richiesta diretta della presidenza, si soffermò a sottolineare).
    Vi chiederete che male possa averci fatto oltre all'essere un po' troppo conscia di sè: bè, dire che se la nostra conoscenza della biologia fosse dipesa solo da lei sarebbe scarsa è un complimento...
    Insomma, la salvezza per noi giunse solo grazie al tracollo della sua salute che la costrinse prima ad assentarsi, venendo sostituita da un bravo e competente insegnante, poi al pensionamento.
    Tutto questo per motivare il mio disappunto nel vedere che si dà per scontato (ma perchè???) che una persona possa sempre - quando magari non lo è mai stata - essere adatta alla posizione che ricopre, dicono che basti la volontà... ma lei ne aveva da vendere, il punto è che mancava tutto il resto!

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  16. In sostanza, Melabakata, io vorrei solo evitare che qualcuno dei miei alunni, nel 2030, si possa ricordare di me come tu ti ricordi di lei. Preferirei che mi chiedessero di fare il bidello, superati i 60. Lo troverei più sensato.

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  17. Per me, invece, il professore più amato di sempre (e per molti nella classe, se non per tutti) è stato quello di italiano del primo liceo, che era a un anno dalla pensione. Uomo di grandissimo carisma (e pure bello!), amava il suo lavoro e la letteratura, le sue lezioni su Dante erano una meraviglia (forse non come quelle dello Scorfano, ma insomma...). Quando è andato in pensione ci è mancato da morire. E abbiamo avuto per un anno un giovane incompetente che faceva l'alternativo e non ci ha insegnato niente.
    Prima della maturità siamo tornati a farci fare qualche lezione dal vecchio prof...che nostalgia!
    Un bravo professore resta un bravo professore, anche dopo i 60.
    Agota

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  18. è tutto così avvilente.
    mi tocca citare Pancrazio e Dio sa che non vorrei farlo.
    Alzare l'età pensionabile agli usuranti porta "solo" a precedere la pensione colla dipartita.
    Io - purtroppo e per fortuna - sarò ancora a fare tabelle in excel (excel esisterà sempre!), non me ne quadrerà più una, ma quello non sarà un problema mio.

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  19. ci sarebbe anche da dire, però, che la differenza di età fra alunni e docente non ha ora lo stesso impatto che aveva, che so?, venti o trentanni fa. ho seguito le lezioni di Zwirner quando aveva 70 anni, ed era ancora un grande, d'accordo(ma eravamo all'università).
    le classi di adesso non sono quelle di vent'anni fa e lo sviluppo delle tecnologie e delle "cose nuove" in generale non ti permette, se sei in là con gli anni, di stare al passo. sei più duro, più rigido, non cambi con i tuoi alunni, come dovrebbe essere...
    mettetemi a fare gli sportelli al pomeriggio, magari. due o tre studenti alla volta riuscirò ancora a gestirli...

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  20. Eh, Hombre, Pancrazio ha ragione più spesso di quanto sembri (a me che lo conosco bene)

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  21. Ho sbagliato. Solo ora rileggendo la chiusa del mio precedente commento, in particolare quel "si dà per scontato", mi sono resa conto che lo si sarebbe potuto interpretare come un'accusa rivolta al prof.Scorfano e a quanti si sono espressi finora. Scusate.
    In realtà, mi chiedo soltanto come mai nel mettere mani al delicato capitolo delle pensioni, chi di competenza (governi, sindacati...) non abbia finora tenuto conto del fatto che il pensionando X e quello Y non possono essere equiparati e basta, bensì valutati(ahi!) non solo per quel che hanno fatto finora ma soprattutto per quel che possono (se possono) ancora dare.
    Insomma, se risultasse che lei, prof.Scorfano, giunto alle soglie del pensionamento diciamo con i criteri pre-manovra fosse ancora in grado di svolgere il suo lavore e interpellato fosse disposto a farlo, la comunità tutta avrebbe di che gioire. Non sono i "bravi" il punto, ma tutta quella massa di persone o giunte al limite o semplicementi irrimediabilmente incompetenti.
    So che ho semplificato, so che dire "valutare" senza dire con quali criteri e mezzi (e lei ha gia parlato di ciò) è vano, ma sono ancora confusa.

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  22. Io comunque avevo capito il tuo commento, Melabakata. E la mia risposta voleva essere una conferma della tua esperienza e di quanto avevo infatti scritto nel post. E poi, però, diamoci del tu, no? ;)

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  23. Ehm... avevo il dubbio e mi sono incaponita nel voler chiarire.

    Ne approfitto per ringraziare te e il Disagiato per le numerose occasioni di riflessione e confronto. =)

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)