No, ancora un post sulla fatica in libreria? Sì, mi dispiace, torno giornalmente come un cagnolino a riprendermi l'osso che ho nascosto sotto terra, che poi, qui, in questo caso, sono i soliti argomenti che ci mettono addosso il formicolio. Insomma, qualche giorno fa, in libreria, una signora ha chiesto a una mia collega, che lavora con noi da pochissimo tempo, se avevamo Una coperta con le braccia. La mia collega ha riflettuto per qualche secondo, ha scosso la testa e poi ha chiesto il parere del computer digitando le due parole chiave per la ricerca e cioè “coperta” e “braccia”. Niente, nessun libro con quel titolo. “Non abbiamo nessun libro con questo titolo”, ha detto la mia collega, e la cliente allora ha risposto “Ma no, io non cerco un libro ma una coperta vera e propria con le braccia, ha presente?”.
E allora la mia collega, povera ingenua, è scoppiata a ridere balbettando un “signora, noi non vendiamo coperte” e poi mi ha guardato e poi è andata a raccontare il fatto alle altre mie colleghe, sempre ridendo, scandalizzata e incredula. E io? Io mi sono divertito per questa cosa che una signora entra in una libreria per chiedere una coperta con le braccia? E che diavolo è una coperta con le braccia? Comunque no, non mi sono divertito, la vicenda non mi ha fatto ridere. E sapete perché non mi ha fatto ridere? Perché sto invecchiando. Ieri questa mia collega che è scoppiata a ridere per la coperta si è arrabbiata per alcune cose che non ho ben capito e sapete cosa ho fatto io? Sono andato da lei, l’ho guardata negli occhi e poi le ho detto: “Non provare a tenermi il muso, capito?”. E mentre dicevo questa cosa ho pure messo il dito indice in verticale davanti alla faccia, scuotendolo un po’.
E allora la mia collega, povera ingenua, è scoppiata a ridere balbettando un “signora, noi non vendiamo coperte” e poi mi ha guardato e poi è andata a raccontare il fatto alle altre mie colleghe, sempre ridendo, scandalizzata e incredula. E io? Io mi sono divertito per questa cosa che una signora entra in una libreria per chiedere una coperta con le braccia? E che diavolo è una coperta con le braccia? Comunque no, non mi sono divertito, la vicenda non mi ha fatto ridere. E sapete perché non mi ha fatto ridere? Perché sto invecchiando. Ieri questa mia collega che è scoppiata a ridere per la coperta si è arrabbiata per alcune cose che non ho ben capito e sapete cosa ho fatto io? Sono andato da lei, l’ho guardata negli occhi e poi le ho detto: “Non provare a tenermi il muso, capito?”. E mentre dicevo questa cosa ho pure messo il dito indice in verticale davanti alla faccia, scuotendolo un po’.
Ecco, una volta sarei andato da lei per chiederle il perché di tanti capricci e lamentele e poi magari avrei cercato di capire il suo stato d’animo e il mio e mi sarebbero venuti gli occhi rossi e la voce rotta. Invece da un po’ di tempo alzo il dito indice e sputo parole secche. Sapete perché? Perché sono stanco. Perché sto invecchiando. O almeno penso. Perché magari, e ditemelo voi se lo sapete, non è proprio questione di vecchiaia ma di qualcosa di diverso che io sinceramente non so ben dire. È più una cosa d’insoddisfazione e di poca pazienza. E guardate che i miei compagni dì viaggio in libreria, quelli che con me calpestano lo stesso pavimento da anni, si stanno trasformando allo stesso modo, stanno conoscendo la stessa metamorfosi.
A proposito di metamorfosi, nelle Metamorfosi (I, 24) c’è Lucio in Tessaglia che va al mercato, vede del pesce, contrattata il prezzo con un vecchio mercante e poi, mentre si sta togliendo “di lì”, si imbatte nell’amico Pizia circondato da servi, che guarda schifato nel suo cestello pieno di pesce e dice: “Quanto l’hai pagata questo pesce che non vale nulla?” E Lucio dice il prezzo. “E da quali di questi venditori l'hai acquistato?” domanda ancora Pizia. E, insomma, Pizia va dal vecchio venditore di pesce e gli dice “Adesso siete arrivati al punto che non trattate mai una volta decentemente i mei amici. Vendere del pesciaccio a un prezzo simile. Ma la cosa non rimarrà impunita”, dice sempre Pizia, “e subito ti mostrerò come vengono castigati i farabutti” e allora rovescia tutto il pesce di Lucio per terra e ordina a uno dei suoi sottoposti di calpestarlo ben bene, davanti al mercante. “Soddisfatto della sua severità", racconta ora Lucio, "il mio buon Pizia, mi consiglia d’andarmene, dicendomi: - Caro Lucio, quanto a me, mi basta aver svergognato il vecchio mercante”.
Sì, ma il mio pesce? E i soldi che ho speso per riempire il cesto? Ecco, io con questa storiellina l’ho fatta lunga, perdonatemi, ma le cose mi vanno un po’ così, ci vanno un po’ così, in libreria. Siamo stanchi (e magari anche voi) di acquistare pesce e di vedercelo calpestato ogni sera. E di mattino ci alziamo ed è tutto da rifare: si acquista pesce e poi qualcuno, per farci un favore o per far giustizia, ce lo rovescia in terra e ce lo calpesta. E il nostro pesce? Possibile che non riusciamo a tenerci la cesta piena?
E allora finisce che passa la voglia di ridere, anche se un cliente richiede in una libreria una coperta con le braccia. Non si ride più per una sorta di stanchezza, non si ride più perché abbiamo da pensare ai pesci e al cestello da riempire e che non riempiremo mai. E così sarà ancora per molti, motissimi giorni, se tutto va bene. Fino a quando saremo autenticamente vecchi, canuti e stanchi. Se tutto va bene.
Le coperte con le braccia sono copertine di pile che ti metti addosso, sul divano, ci infili le braccia così stai al caldo, non ti scivolano via ogni due per tre, e con le manine che ti escono fuori dalle bracci a puoi finalmente leggere in pace il tuo libro preferito. intendo che puoi leggerlo senza che la coperta ti scivoli giù, senza che tu la debba tener ferma con un pezzo di orecchio piegato sulla spalla, o con il doppio mento che tenta di fermarla mentre scivola via.
RispondiEliminaPer dire che un op', coi libri, la coperta con le orecchie c'entra :-)
Solo che si vende al supermercato.
Sul resto, eh, che devo dire?
Che ultimamente, invece di scivolare via anch'io (come la coperta), diplomaticamente, mi fermo a dire alla collega che sta facendo una cosa idiota e che perciò io non la farò?
Che non tollero risatine, gridolini, scemenze, in una classe dove invece, prima, ero un po' più paziente?
Che la mia pazienza se n'è ormai ita verso lidi più felici?
Mah.
Sì, forse è soltanto vecchiaia.
Sto scrivendo su un quadernino tutte le cose che non devo fare da vecchia. Aggiungerò il ditino alzato :-)
Buon Natale comunque, buoni libri, buone letture, buone pagine, buoni pensieri. Se ci si riesce, anche buoni clienti :-)
Caro Disagiato, ti sono vicina e ti dirò che questo post mi ha fatto sorridere, ma un sorriso tenero, di complicità.
RispondiEliminaIeri sono andata in un centro commerciale, avevo cira un'ora e mezza per fare delle compere, mi sono ritrovata a correre per il supermercato per fare tutto nel più breve tempo possibile. Per uscire da quel clima artificiale di festività, per non vedere le faccie di certe persone, per ritrovarsi in macchina, sulla via del ritorno.
Una coperta con le braccia? niente da ridere infatti: se la signora avesse un uomo da amare, nel letto, non le servirebbero delle braccia finte. Molto triste.
Io onestamente avrei detto che una coperta con le maniche è un maglione. Però in effetti quella illustrata da Annalisa mi sembra una bella invenzione...
RispondiEliminaUqbal
Pensa che proprio ieri stavo guardando il volantino pubblicitario di un grande supermercato (che c'è anche in Italia, il nome inizia con A) e appunto ho visto questo "plaid microfibra con mangas" a 8€. Se il supermercato è lo stesso, può essere che la signora abbia solo sbagliato entrata!
RispondiEliminaSte, quel plaid serve per stare seduti a leggere, come ha detto Annalisa. ;) sì, a letto è meglio un uomo!
Su con la vita, Disagiato, un po' di ottimismo! forse sei solo stanco, questo periodo è massacrante anche per i clienti, figuriamoci per i negozianti!
Ti auguro buone feste, compatibilmente col lavoro, ma soprattutto 366 giorni di un felice Anno Nuovo!
Le settimane prima che arrivi Natale possono massacrare anche alunni e prof...
RispondiEliminaComunque, l'altro giorno sono entrata nella libreria di una grande centro commerciale vicino a casa mia. File incredibili alle casse. I ragazzi (non penso troppo distanti da te, per età) stanno lavorando come turchi. Un signore si spazientisce e alza subito la voce "Ma allora, ragazzi, ci vogliamo dare una mossa?!?". Tutti lo guardano come un marziano. Ma uno dei ragazzi alla cassa dice: "Signore, vuol pagare? Venga, si accomodi". Lui ha pagato e se ne è andato. Sì, avrà anche saltato la coda. Ma io ho ringraziato l'autorevolezza di quel ragazzo che in modo deciso ha continuato a fare il suo lavoro, ha lasciato intendere che faceva saltare la coda a un attaccabrighe, ha reso l'aria più leggera. Io l'ho ringraziato in cuore mio, e ho ringraziato quanto più son riuscita la ragazza che serviva me. Perciò, anche se solo via etere, consideralo un grazie anche per te, che non molli.
PS: poi è vero che le ragazze spesso tengono il muso per fare un po' di scena... Magari quel che hai detto lo ha fatto ricordare anche a lei...
A tutti quanti, e con gran ritardo, auguro buone feste.
RispondiEliminaChe cos'è una coperta con le braccia me l'ha spiegato una collega molto più tardi.
che palle! cambia lavoro, cambia stato! ma che barba questo pessimismo... cazzo, neanche avessimo cento vite da vivere... una ne hai! se ti va di fare qualcosa, fallo. La libreria, la libreria... ti ha rotto le scatole lo abbiamo capito. ma tu? tu l'hai capito? perché lo fai? per lo stipendio? la casa? l'automobile? cioè vai via... corri... esci, scappa... corri via dalle tue ridicole sicurezze, altrimenti ti ritrovi a 60 anni che sei vuoto... molla il blog, tutto, il segreto è muoversi... la cosa più stupida che tu possa fare è sperare che qualcosa cambi senza che tu cambi qualcosa... muoviti!
RispondiEliminanon avere paura di tuffarti... ti assicuro che non te ne pentirai, non è importante quale sia la prossima strada; l'importante è che cambi strada! non abbiamo realmente nulla da perdere, tenta, tenta, disperatamente... lo sai anche tu che non cambierà nulla. non temere l'ignoto, il futuro è l'unica cosa che ci rimane da scoprire. sentire dire da uno che ha 35 anni che sta invecchiando è davvero triste, commuoviti, piangi, ridi, ama sono le uniche cose importanti. se non tenti, non saprai mai che cosa ti sei perso. lo so, ci vogliono sacrifici, ma so anche che lo scoglio più grande è la paura dell'ignoto. potrebbe capitarti, che cambiando vita, cambiando strade, cambiando mentalità, tu possa trovare quello che cerchi.
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