mercoledì 6 aprile 2011

il tristo sacco

di lo Scorfano

C’è in ballo il posto di sindaco di Busto Arsizio, mi dicono. E immagino anche quelli di Carate Brianza e Casalpusterlengo e Gratacasolo: me le devo immaginare, queste cariche di assoluto prestigio, perché altrimenti non saprei come spiegarmi tutta la propaganda di questi giorni della Lega Nord. Che ci deve essere in gioco un pezzo di territorio irrinunciabile, per scendere a tanto: Gratacasolo e Busto Arsizio, infatti.

E così la propaganda fa il suo mestiere, diventa feroce e beceramente urlante, si nutre di paure ataviche e superficiali, si muove spedita dalle milizie regionali per l’ordine pubblico, al «föra d’i ball» di Umberto Bossi, alle invasioni islamiche  paventate e in qualche modo quindi evocate, fino al «chiudere i rubinetti e svuotare la vasca», metafora misteriosa e incomprensibile, ma che ha dalla sua la ruspante perentorietà dei gesti e la minaccia rudemente cisalpina.

Ma, si sa, questa è la forza della Lega Nord: che sta sul territorio, in mezzo alla gente, che parla alla pancia del paese, che è fatta della stessa materia di quella stessa, tanto acclamata, pancia.      
         E la pancia del paese la sento anch’io, al bar e dal giornalaio, quando dice, nelle sue panciute analisi politiche: «Arrivano qui e pretendono i soldi, le case, la doccia....! A calci in culo li dovremmo prendere!»; sottolineando il verbo pretendere e la parola culo, nella pronuncia padana che la contraddistingue.

Insomma, se si vuole parlare alla pancia del paese (almeno del Nord del paese) sono queste le parole che si debbono usare, « föra d’i ball», la Lega lo sa. E le usa copiosamente, infatti. E poi la Lega, astutamente, si nutre di questa pancia, ne fa consenso, potere, denaro, forza politica. E io non vorrei tirare fuori il padre Dante anche oggi, un po’ per non annoiarvi sempre, un po’ perché lui non se lo merita, ma la tentazione è forte e mi tocca non resisterle. E la dantesca definizione di pancia (Inferno XXVII, 26-27) mi detta dentro così forte che devo assolutamente obbedirle:
                                  il tristo sacco
che merda fa di quel che si trangugia.
E mi sorprendo anche oggi a pensare che il padre Dante ci vedeva lontano, molto lontano: fino a qui, fino al territorio, fino alle parole che il potere usa per accaparrarsi il consenso miope e spaventato della pancia, che «trulla» (v.24: 'scoreggia'), che trangugia e che «fa merda». Fino a Gratacasolo, addirittura.

15 commenti:

  1. Le ragioni della lega provengono dalla pancia,quelle della sinistra dall'intelletto giusto? Continua pure a crederlo, cosi a Busto alle prossime elezioni te vegni denter pu.

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  2. Ecco, appunto, l'esibizione dell'ignoranza, infatti, tutto qui, niente da aggiungere, ciao.

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  3. ahimè, l'anonimo bustocco (o bustese?) ha torto!
    se la sinistra (esiste ancora poi un'entità definibile con tal nome?) usasse anche solo un po' l'intelletto, forse non ci troveremmo nella situazione in cui siamo.
    ho sempre guardato con sospetto chi usa la locuzione "di pancia", vantandosi di un sentire che vien da dentro senza passar per la riflessione.

    nick the old

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  4. Lo stesso sospetto che nutro io, Nick.

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  5. io pensavo che le ragioni della lega provenissero dal glande, vista la testa di serie che si sono scelti come premier

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  6. Da dove vengano non so... ;) So che parlano alla pancia, questo mi basta.

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  7. L'anonimo Bustocco (non Bustese) cioè io, a solo messo il punto su una ritrita e stantia abitudine di una parte della sinistra di catalogare le altrui ragioni indegne di considerazione,figuriamoci di riflessione,bollandole di volta in volta come frutto della pancia (nel senso specificato dal blog),fasciste,ignoranti ecc...
    Viene spontaneo chiedere a siffatti professori dell'etica e della morale con cosa ragionassero, tempi addietro quando scendevano in piazza inneggiando Mao,ma lasciamo perdere. Sono ignorante?
    Forse, ma la vera ignoranza sta nel non comprendere, e se non comprendi che la causa dell'insofferenza di moltissimi cittadini verso alcuni temi non può essere solo frutto di populismo e demagogia il vero ignorante sei tu.

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  9. Sei tu che non hai ben compreso, mi pare: l'insofferenza dei cittadini è una cosa. Lo sfruttamente di questa insofferenza a fini di propaganda elettorale, e quindi di consenso, potere, denaro e rendite di posizione è ben altra e assai più misera cosa. La Lega non ha fatto nient'altro, in vent'anni. Non si chiama nemmeno più politica, questa.

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  10. Anonimo Bustocco (non Bustese), a parte che Mao è morto da 30 anni (ancora prima della caduta del Muro), credo che per la sinistra tutte le ragioni dei cittadini siano degne di considerazione e riflessione. La differenza sta nella risposta a queste ragioni. Certo, la sinistra spesso ha dato risposte inefficaci. La Lega, invece, utilizza il populismo e la demagogia per nutrire le paure e le incertezze dei cittadini sulla base dell'egoismo allo scopo di rastrellare consensi.
    E i consensi vengono usati per banchettare alla mangiatoia di Roma ladrona, tenendo oltretutto una posizione politica di finta opposizione, come se non avessero le responsabilità di essere, purtroppo, al governo di questo Paese.
    Il populismo e la demagogia della Lega non causano insofferenza verso alcuni temi, ma verso alcune persone. Questo, secondo me, si chiama razzismo.

    Che poi, chissà perché nei blog quelli "di destra" compaiono sempre come "Anonimo", come se così fossero più anonimi di me.

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  12. Ecco, Lele lo ha detto meglio di me, ma è comunque quello che penso io.

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  13. Abito a 10 Km da Casalpusterlengo e ti avviso che non sono sotto elezioni, semplicemente tale sindaco Parmesani è così. E' il suo mandato.
    Fare la guerra alla moschea, agli immigrati, a tutto.
    Una vergogna.

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  14. Spero tu non abbia colto nulla di offensivo nel mio nominare Casalpusterlengo, perché non voleva esserci. Io sapevo che non ci sono le elezioni: la citazione viene dal nome, così percepibilmente "padano" per uno che non sia di qui, e anche da ragioni affettive, visto che ci ho passato i miei 12 mesi di servizio civile, a Casalpusterlengo (trovandomici benissimo), e ogni tanto la memoria agisce.

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  15. tranquillo, non sono di casale, abito vicino a codogno (dove speriamo fra due mesi di fermare la lega)

    ciao,
    sbarrax

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)