venerdì 26 agosto 2011

non solo una spesa

di lo Scorfano
 
Vorrei lanciare anche una riflessione. È giusto ridurre i costi a carico delle famiglie per l’acquisto dei testi, ma a volte ci si lamenta di dover scaricare da Internet un libro elettronico di 8-10 euro e poi, magari, si spendono gli stessi soldi per una suoneria del telefonino. È importante ridare alla cultura il suo peso e pensare che i testi di scuola sono un investimento, sono uno strumento culturale e non solo una spesa.
Io non so se una "riflessione" si possa esattamente "lanciare", come fosse un giavellotto o una proposta. Però queste sono parole di Mariastella Gelmini a proposito del cosiddetto caro-libri nella scuola pubblica; parole addirittura condivisibili, dette in un'intervista al Messaggero, in mezzo a diverse altre quasi tutte miracolosamente condivisibili. Dicono sia il caldo.

7 commenti:

  1. Facile: la Gelmini legge questo blog ;^)

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  2. A me sembrano le solite parole vuote della Gelmini, "avvieremo subito un monitoraggio", il libro digitale, voler far risparmiare le famiglie come priorità (nella finanziaria? lì è semmai lo stato che cerca di risparmiare, e su questo mi sembra che sia lei che Tremonti non si siano fatti mancare proprio nulla), "il comodato d'uso è uno strumento utile e interessante", faremo, vedremo, quando scuole e insegnanti vogliono possono... Non so, cosa c'è di condivisibile? Anzi, cosa c'è?

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  3. Buon senso spicciolo nella migliore delle ipotesi.

    Intanto farei notare questo passaggetto (che non e' nuovo e non credo che un altro ministro si sarebbe poi comportato diversamente):

    "Nel 2012 quando i docenti dovranno scegliere i libri di testo avranno l’obbligo, per la prima volta, di optare solo per libri o tutti digitali o misti, un po’ digitali un po’ di carta".

    Ecco, qua. L'obbligo. OBBLIGO. In altre parole il ministro stende la mano e dice " si faccia cosi' in tutte le migliaia di scuole della Repubblica!".

    Se poi ci sono classi in cui un libro digitale e' un problema, professori che si trovano meglio con le loro dispense (cartacee o digitali), se la scuola non ha laboratori, CHISSENEFREGA.

    Il ministro ha comunque fatto la faccia feroce, quella che OBBLIGA gli insegnanti a non essere spendaccioni (come loro verrebbe cosi' naturale!).

    Un ministro serio direbbe: io devo tutelare le famiglie, e stimiamo che costi debbano essere tot. Fate voi, siate creativi, vediamo che vi inventate. Quelli che otterranno un miglior rapporto qualita' prezzo saranno presi a modello, chi sfora sara' sanzionati.

    No, questo nella scuola italiana non accade mai. Denunciando sfiducia nel suo corpo docente, il ministro governa ope legis tutte le scuole fin nel dettaglio. Non credendo nei suoi professori, deve guidarli con gli automatismi. Risultato? Personale squalificato e regole bizantine...

    Che ottimo lavoro si fa, cosi'...

    uqbal

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  4. Trovo anch'io l'intervista tutto sommato condivisibile. Riguardo al passo sottolineato da lo S. la mia esperienza mi fa dire che le lamentele di molte famiglie sono dovute a una questione di priorità: spendere per la cultura, per la scuola, per molte famiglie non lo è! Lo ripeto anche io? Il cellulare più "tecnologico", quello sì, lo vediamo in mano al ragazzino di prima media.
    Per quanto riguarda il libro digitale, evitando di entrare nel merito della questione: libro digitale, quale? come dovrebbe essere un libro digitale per sostenere la didattica meglio di quanto faccia il cartaceo...,
    La Gelmini & co non tengono conto di diverse cosette, alcune pratiche pratiche:
    in molte scuole mancano ancora le connessioni, o sono ballerine, quando ancora le stesse scuole e intere zone, non siano prive di banda larga.
    In altre mancano i computer, in altre ancora sono obsoleti, non più funzionanti e ... "non abbiamo i soldi per la manutenzione"!
    Inoltre in molte realtà ancora tanta la strada da fare perché il PC (dall'utilizzo dei software, alla rete..) sia considerato strumento di studio. E da parte delle famiglie e da parte di molti, ancora troppi, docenti! E non mi pare che 'costringere' al libro digitale sia un buon punto di partenza per aggiornare, innovare, scuola, docenti, didattica... Per risparmiare? Non so...!
    g

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  5. @speakermuto
    Be', dopo la figuraccia di fine giugno, dovrebbe... ;)

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  6. @Paola
    Be'. la frase riportata è condivisibile. Anche le buone intenzioni lo sono. Che poi non se ne faccia nulla, questo sarà un altro discorso. (ma non pensate che io, proprio io, difenda la Gelmini: che anzi, lo sa anche lei ormai che sono uno dei suoi peggiori nemici...)

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  7. Dopo il fitto lancio di ortaggi e non avrà deciso di cambiare consiglieri. Oppure sono stati loro ad imbavagliarla, non saprei. :P

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)