sabato 13 agosto 2011

Io e Marzia siamo diversi

del Disagiato

La mia giovane collega Marzia legge pochissimi libri e quando li legge sono romanzetti rosa. Marzia, poi, non legge quotidiani, settimanali, mensili o riviste più o meno specializzate e neppure segue telegiornali o programmi di approfondimento politico. Non sa bene cosa succede dalle nostre parti e nel resto del mondo. Se io le dico “Allora, hai sentito cosa è successo in Tunisia?”, Marzia mi risponde “In Tunisia? Cosa è successo in Tunisia?”. Mi risponde così perché non guarda telegiornali e non legge libri che non siano storie d’amore. A lei piace tanto l’amore e così tanto che non le importa leggere d’altro. “L’amore è la cosa più importante della vita”, mi ha detto una volta con una tazzina di caffè in mano. Sia come sia, Marzia si è fidanzata ed è andata a convivere con Marco. L’amore, appunto. Ora Marzia, oltre all’amore, ha una casa, una macchina, dei cani, un giardino, poltrone, tavoli, tavolini, tappeti, un garage, scarpe, ciabatte, vestiti, trucchi, profumi e tante altre cose che riempiono la sua vita e che sta riordinando in queste ore.

Marzia, che nulla sa di politica e di letteratura e di storia e di geografia, mi ha detto ad alta voce, qualche mese fa, che vota Berlusconi e la Lega. “Berlusconi o la Lega?”, le ho chiesto quella volta a Marzia che, accidenti, non è in grado di fare un ragionamento sensato, e lei ha trattenuto un risatina isterica ed è diventata rossa e, insomma, poi abbiamo cambiato discorso e ci siamo messi a parlar male del culo grosso di una nostra collega. Ho capito che vota quello che gli suggerisce Marco e ho anche capito, però, che Marzia non va alla cieca. Lei è d’accordo con quanto dice il suo moroso (lei lo chiama moroso) e cioè che in Italia ci sono quelli che vengono qui e che ci rubano il lavoro e che pretendono i soldi: questi sono quelli negri o quelli che arrivano dall’Africa. Pure gli zingari, però, sono pericolosi e anche gli albanesi. Me le ha dette lei queste cose e quando in negozio entra un uomo di colore, Marzia fa una faccia accartocciata. Quando l’uomo di colore se ne esce, la faccia di Marzia si distende. 


Marzia ha due grandi paure e questo l’ho capito da me (io leggo tanti libri e sono più intelligente di lei). La prima grande paura è quella di perdere l’amore, visto che “l’amore è la cosa più importante della vita”. Marzia è terrorizzata al pensiero di rimanere senza abbracci. Per questo bada solo alle cose che riguardano l’affetto e per questo, in televisione, riesce a guardare quei programmi dove c’è sempre tanto affetto: quelli con Maria de Filippi o quelli dove in una casa con tanti giovani ci si innamora e ci si disinnamora. Ecco, mentre io leggo con una mano appoggiata al mento “La paura dei barbari” di Tzvetan Todorov, Marzia guarda programmi di questo genere.

La seconda più grande paura di Marzia è quella di perdere quello che ha e che con tanto sudore si è conquistata: la sua casa, i suoi mobili, i cani, i trucchi, la macchina, il giardino. Teme di rimanere a mani vuote, oltre che di perdere l’amore. Teme la povertà, oltre che la solitudine. E anche Marco, da quanto ho capito (ho visto tanti film di Bergman e a me basta vedere una parte per comprendere il tutto), è fatto così. Teme di venir scippato degli affetti e delle cose. Per questo, e non per altro, entrambi vedono come una minaccia i negri, gli zingari e gli albanesi. Quelli, si dicono, vengono qua e vogliono un pezzetto della mia torta. Così votano o Berlusconi (proprietario di Maria de Filippi e della casa dove ci sono i giovani) o la Lega, che li difende dagli extracomunitari e che garantisce loro il possesso delle cose.


                                                                         ***

Marzia non esiste, naturalmente. L'ho utilizzata, con un po' di ironia, per stendere un intimo e balordo studio sociologico. Abbiate pazienza.

17 commenti:

  1. "Marzia non esiste, naturalmente". Lo so. Nessuna libreria assumerebbe una persona che non legge libri. Ehm...

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  2. Peccato, mi ci ero così affezionato che ti avrei quasi chiesto l'indirizzo per scriverle una lettera d'amore.

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  3. @Plus1gmt
    Ora ti assumi la responsabilità di quello che hai detto. O per quello che hai detto, che fa lo stesso.

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  4. Io non leggo giornali, non guardo tg, non so cosa stia accadendo in Tunisa, mi interessa molto più l'amore (almeno nella sua versione maschile) di tutto il resto e leggo molti meno libri di quanti dovrei (e di solito non è letteratura).

    Non odio i negri (al massimo li invidio perché hanno la musica nel sangue, come è noto), non odio gli zingari e tutto il resto.

    Sarà che da queste parti sono io il mezzo negro e quindi magari non rientro esattamente nella stessa categoria di Marzia, comunque secondo me dovresti aggiungere anche me nel tuo studio sociologico.

    Altrimenti potrebbe essere un po' biased, come dicono gli angli :-)

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  5. @Luca Massaro
    Scusa se ti ho fatto innamorare ;)

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  6. @Tommy
    Secondo me sei tu il negro. E comunque vedo di scrivere un post su misura. Tua misura.

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  7. @Tommy
    Ben tornato. Che fine avevi fatto?

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  8. E pensare che la paura del negro. altro non e', che la 'biologica' competizione per le risorse.
    A volte portare al livello cosciente certe spinte biologiche ci risparmia un sacco di grattacapi.

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  9. Marzia esiste, eccome se esiste, conosco una ragazza con lo stesso nome e con lo stesso atteggiamento che però non lavora in libreria. Comunque siamo tutti un po' Marzia, no?
    Solo che... sappiamo che pensare e rimanere soli ci spaventa di meno se leggiamo molto e vediamo film svedesi.

    Beh, non mi ero ancora presentato e credo proprio di doverlo fare. Eccomi, mi chiamo Omar ed è (spesso) un grande piacere leggervi.

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  10. Disagiato, tu non sai quanto vorrei essere il negro (così saprei ballare benissimo e cantare ancora meglio).

    Sono sempre stato qua, ma in questo periodo sto facendo ampio uso di alcol e musica tunztunz per dimenticare, così mi limito a leggere senza commentare, per evitare di scrivere troppe corbellerie :-)

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  11. Cosa significa l'immagine dei due gatti con Marzia? (forse significa che esiste?...)

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  12. Esistono esistono. Tante Marzia e tanti Marco, troppi. Che votano Berlusconi e la Lega! :-(

    g

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  13. @Tommy
    Più che altro mi dispiace l'assenza del tuo blog. Vabbè, resisti ;)

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  14. @Ste
    I due gatti sono un esempio di paragone.

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  15. Marzia e Marco sono le famose pecore della poesia di Enzensberger.

    http://varienoneventuali.splinder.com/post/25441560/il-cuore-di-silvio-gronda-sangue

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  16. Ma anche gli altri lo sono un poco (non sapevo che Fortini avesse tradotto Enzensberger). Grazie.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)