lunedì 15 agosto 2011

I rivoluzionari

del Disagiato

L’altro giorno Calderoli ha affermato con sicurezza da vendere, come è solito fare lui, che la Lega è un partito rivoluzionario pur scegliendo una linea di responsabilità. Ecco, io non so esattamente quali contraddizioni porti l’essere responsabili e rivoluzionari allo stesso tempo, però so cosa significa essere rivoluzionari. Non perché lo sono, ma perché un pochino lo immagino. Significa, penso, avere un’idea ben strutturata e poi difenderla. Significa tutelare quelli che da anni, insieme a te, lottano per una causa, discutibile o meno, e che poi per colpa di multiformi congiunture economiche si ritrovano a boccheggiare. Ma per Calderoli evidentemente non è così, visto che sempre l’altro giorno ha detto ai suoi soldati di non discutere la linea di governo. Pena, l'emarginazione.

Essere rivoluzionari significa anche essere responsabili delle proprie parole. Se a luglio dichiari che "se non basta una manovra del genere, ci sarebbe da chiedersi che siamo entrati a fare in Europa. Stiamo facendo un risanamento dei conti importante, siamo tra i Paesi virtuosi della Ue. Chiaro che la manovra non si discute, anche se qualcosa potrà cambiare”, ecco, se a luglio dichiari questa cosa e poi ad agosto appesantisci la manovra, come minimo devi avere di fronte agli uomini del tuo partito e davanti ai microfoni un atteggiamento timido e confuso e non una postura da generale. Anche se la manovra è stata squarciata e appesantita non per colpa tua.

Poi magari si scopre che essere rivoluzionari non significa un bel niente.

5 commenti:

  1. Caro Disagiato,

    ma non sembra anche a te che da tempo qui in Italia il potere ed il valore della parola sia andato a scadere parecchio?

    Che valore si vuole assegnare al dire quando si ripete tante volte che la parola detta poco tempo prima è stata male intesa e male interpretata?

    Che valore si vuole dare al dire quando poi con il senno del tempo trascorso ci si avvede che le parole dette in precedenza non avevano neanche il valore di una promessa non mantenuta?

    Che tempi duri che stiamo attraversando, ben lontani da quelli durante i quali una stretta di mano e la parola data avevano un significato sacro.

    Marco

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  2. Quello che penso io è che ci sono parole dette a noi e poi parole che si dicono tra di loro.

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  3. Quello che scrivi è sicuro.

    Non si è meravigliati per niente quando si vengono a conoscere i pensieri dei "fuori onda" televisivi, che lorsignori (!) tanto disprezzano e qualificano come "spazzatura".

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  4. leggendo questo post, mi viene in mente che in messico il partito che ha governato per decenni ha un nome ossimoro: partito rivoluzionario istituzionale.
    forse calderoli è stato nel messico... (e, purtroppo per noi, non c'è rimasto)

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  5. Già il fatto che un partito come la Lega sia al governo è un vero e proprio ossimoro. Ecco, hai trovato il termine adatto.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)