Giorgio Faletti che scrive una lettera al critico letterario Giorgio De Rienzo, scomparso un mese fa, ricordando con affetto e strana nostalgia i punteggi bassissimi e le stroncature dati da quest’ultimo ai romanzi del primo, significa grande profondità interiore e sensibilità. Giorgio Faletti che scrive e pubblica sul Corriere una lettera (è di ieri) allo scomparso Giorgio De Rienzo significa, semplicemente, fare becera pubblicità. Non sono le ultime e dichiarate righe della lettera a farmelo capire “Il motivo di questa lettera è che volevo comunicarti di avere scritto un nuovo libro. Altri ne scriverò in futuro e, sempre per la mia inguaribile natura di sognatore, sono certo che li leggerai e prima o poi mi farai sapere. Ma ora, subito, ci tenevo a dirti che in ognuno ci sarà qualcosa di tuo. E ci tenevo che lo sapessero tutti. Un abbraccio, in qualunque posto tu sia”, ma il gesto in sé di Faletti e la complicità del Corriere. L’editoria, e soprattutto quella fettina di editoria oggi in declino, ha bisogno di questo e cioè di parlare anche con i morti. Perché pubblicare una lettera affettuosa se non per ricordare alla gente che si è ancora in attività? La lettera è destinata a noi e basta.
John Lennon che in una stanza d’albergo di Amsterdam rimane a letto per una settimana con Yoko Ono significa bed-in, protesta, pacifismo e quello che volete. John Lennon che in una stanza d’albergo di Amsterdam decide di farsi riprendere e fotografare a letto per una settimana con Yoko Ono significa mania di protagonismo. E basta.
Caro Disagiato, Lei ha ragione. Già la Bibbia ricordava che solo l’uomo che ha provato il dolore s’accorge di quanto gli altri, piagnucolosi al capezzale di un sofferente (in questo caso di un morto), non siano altro che “intonacatori di menzogna” o “maestri dei sofismi di cenere”. Chiacchiere, insomma, futili e oltraggiose chiacchiere, rivolte a chi, poveretto, non può neanche mandarti a quel paese.
RispondiEliminaPienamente d' accordo, caro Disagiato.
RispondiEliminaMa l' uomo, che vuoi, fa mercimonio di ogni cosa, senza il minimo pudore. Di morte, d' amore, dell' altrui sofferenza e, se solo lo potesse, della sua stessa madre.
(con 'sto Blogger non ci capisco più niente: mi è ignota la ragione per cui la mia icona sia trasformata in un punto ammirativo)
concordo su faletti, osservazione molto acuta.
RispondiEliminasu john lennon, però, non sono d'accordo. mica per l'errore di battitura che hai infilato (io spargo errori praticamente in tutti i miei post), ma perché qualsiasi battaglia nonviolenta (giusta o sbagliata che sia, ora non entriamo nel merito) ha bisogno della massima pubblicizzazione, altrimenti non ha senso.
poi: torna indietro al 1969. ecco, c'è un tizio che, all'apice del successo, lascia la moglie, si mette con un'artista giapponese di avanguardia assai più anziana di lui, pubblica il suo primo disco da solista facendosi fotografare in copertina come mamma l'ha fatto e poi sposa la nippona che il gruppo scompiglia e invece di fare il viaggio di nozze se ne sta tutto il tempo in camera d'albergo a non trombare. eh, insomma, dài... per l'epoca...
@Alan
RispondiEliminaRiferimento biblico che non conoscevo...
@Sirio
RispondiElimina'Sto blogger è già oggetto di discussione da parecchio tempo. Scusa per gli inconvenienti.
@nonunacosaseria
RispondiEliminaA me sembra che il bed-in (grazie per la segnalazione)non abbia cambiato molto, visto che la carneficina vietnamita si è protratta per altri sette anni. Magari senza quella protesta sarebbe durata di più. Può darsi anche questo.
@ Disagiato
RispondiEliminaio non sto dicendo che il bed-in abbia cambiato qualcosa (e comunque: non ha cambiato niente). dico che una protesta nonviolenta deve avere la massima visibilità mediatica per avere senso (a prescindere dai risultati).
Hai ragione anche te, senza dubbio. Solo che pensavo a dimostrazioni di pace di altro tipo (o solo è che a me John Lennon e i suoi amici mi stanno un po' qua).
RispondiEliminaSecondo me il gesto di Faletti è una bieca vendetta che in una parola lo definirei opportunismo.
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda mi tengo comunque accuratamente alla larga dai suoi cumuli di fogli (definirli libri mi sembra eccessivo).
hey! non mi toccare John Lennon!!
RispondiEliminaOttimo post comunque, conciso diretto e chiaro. Complimenti.
Grazie e se proprio insisti non ti tocco Lennon :)
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