venerdì 5 agosto 2011

Chi state difendendo

del Disagiato

Solo per chiarire, volevo sottolineare che quando un'associazione (i bibliotecari, per esempio) o un privato scrive una lettera al Presidente della Repubblica per lamentarsi della legge sui libri che partirà a settembre (i libri non godranno più di notevoli sconti), in quello stesso momento sta difendendo dei cittadini che solitamente leggono libri d'intrattenimento. Ognuno fa e legge quello che vuole, ci mancherebbe, però non vorrei che pensaste che i lettori toccati dalla legge siano tutti interessati alla buona letteratura. Quando difendiamo i diritti dei lettori in realtà stiamo difendendo gente che legge libri come questi:



I più intellettuali, quelli che indossano la giacca con le toppe sui gomiti, ultimamente leggono questo: 




L’ho già detto, ognuno ha il diritto di leggere quello che vuole, però è come se difendessimo anche (ho detto anche) una parte dei cittadini italiani ai quali piace mangiare pane con la cacca. Le librerie campano grazie al pane con la cacca, libri che, nella maggior parte dei casi, non sono altro che prese per il culo, strategie editoriali per far circolare soldi e non cultura. E la gente, igenua, ci casca puntualmente. 

In questi giorni mi sono sentito uomo giusto a prendere per i fondelli Simona Ventura che parla di desertificazione culturale e se volete una sera di queste possiamo incontrarci per una pizza e approfondire la questione e ridere e sputare sull'Isola dei Famosi e darci pacchette sulle spalle, però, e scusate la sicurezza ostentata, le librerie contengono per l'80%, ad essere buoni, stallatico allo stato puro. La desertificazione culturale passa anche (ho detto anche) per la libreria, oltre che per la Rai. E i lettori che in questi giorni fanno le vittime, giustamente o no, sono per la maggior parte gente che non si vuole impegnare troppo, che ha bisogno di evadere, che "già la vita è pesante se poi leggo anche cose complicate non è più finita". 

La maggioranza dei cittadini o non legge o legge sciocchezze. Ecco, chi contesta, giustamente o no, la legge sui prezzi dei libri sappia chi vuole arricchire e chi vuole tutelare. 

14 commenti:

  1. Ecco, io - che sono notoriamente lenta a capire queste cose - non è che abbia ben afferrato quali saranno, in soldoni, le conseguenze di questa legge per noi lettori e clienti di librerie (di grandi catene di librerie, ma anche di piccole librerie - meno spesso - e anche, e moltissimo, soprattutto, di librerie on line. E qui forse il Disagiato si innervosisce. O no? In genere si innervosiscono in molti quando dico che compro molto on line).
    Per noi lettori e clienti di librerie che non compriamo né i libri di Volo, né quelli di Vespa o della Parodi o della Clerici e compagnia bella - per dirla alla giovane Holden.
    Per noi lettori che compriamo, mediamente, una decina di libri al mese (usando un po' tutti i canali di cui sopra) e li compriamo spesso proprio per impegnarci, per capire un po' di più, per snebbiarci la testa da questa falsa e superficiale piatta semplicità da zucconi nella quale vogliono tenerci 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, per affilarci i denti su una realtà più complessa, più articolata, più interessante.
    Ecco. Che cosa succede a noi? Ma lo sai dire tu che ci lavori in mezzo, che cosa succederà?
    Grazie in anticipo.
    (e comunque mi ricordo che io, quando lavoravo in libreria, mi facevo venire certe madonne quando vedevo i clienti portare alla cassa certe monnezze inguardabili di libri e se non c'era la capa a controllarmi non gli sorridevo a questi clienti, no, anche se c'era scritto sul manuale del perfetto commesso "sempre mostrarsi sorridenti e cordiali con i clienti", ma va là)

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  2. Per usare un'espressione da economista, come vedi la elasticità della domanda in funzione del tipo di libro? Ovvero, se tutti i libri rincarano p.es. di un 10%, quali libri continuano a vendere e quali clienti invece sono i primi a scomparire dalla libreria?

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  3. Sopravviverebbero, le librerie, se non vendessero quell'80% di stallatico?

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  4. Anch'io sono un discreto lettore (non da 10 libri al mese ma tre o quattro me li sparo), compro soprattutto on-line, e confesso che alcuni costosi saggi non li avrei acquistati se non ci fosse stato il 30% di sconto o il tre per due. Per questo confesso di non aver capito l'incipit del post: in che senso chi protesta per la legge aiuta la pseudo-cultura e la mondezza editoriale? A me uno sconto mi aiuta di sicuro, e non leggo quelle robette...

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  5. Io dei libri sopra ne ho letti due su quattro (quello di Fabio Volo, che mi è anche piaciuto, cosa che non avrei mai pensato, e quello di Brosio che, al contrario, pensavo mi piacesse e che invece mi ha lasciato molto deluso)...

    Quindi sarò bannato da questo blog per le letture che faccio? Non verrò mai salutato da Duck?

    Comunque anch'io non ho capito cosa cambierà con questa legge!

    PS. Se aggiungo che il 95% dei libri che compro li prendo da Amazon cosa succede, mi venite a prendere a casa e mi date al rogo? :)

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  6. Io cdontinuo a non capire che cosa ci sia di sbagliato in questa legge. Se verranno ridotti gli sconti selvaggi i piccoli librai ne trarranno vantaggio in quanto loro queste riduzioni non le hanno mai potute applicare. O sbaglio?

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. NON MANDARE A CHIEDERE

    A me questo inizio di discussione fa venire in mente il proverbiale sintetico assunto del romanzo "Per chi suona la campana": non mandare mai a chiedere per chi suona la campana, essa suona per te.

    Non mandare a chiedere a chi gioverebbe ed a chi non gioverebbe: essa gioverà di sicuro a qualcuno amico del legislatore.

    Marco

    http://www.youtube.com/watch?v=HP_11Zwi1QQ&feature=related

    http://www.youtube.com/watch?v=vgLKawXIqxs

    .

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  9. Vivendo all'estero compro molto online. Diciamo il 95% della spesa la faccio online.
    Ho la mia bella wishlist e quando compro mi oriento spesso su ciò che è in sconto, attendendo che anche il resto prima o poi sia pur'esso in sconto. Se prima riuscivo a risparmiare anche il 50% sul prezzo del libro, adesso ne risparmierò al massimo il 15%.

    Io credo bisognerebbe più mirare alla tipologia di libro che viene prodotto e venduto, piuttosto che al prezzo del libro.
    Non possiamo punire tutti i lettori perché c'è qualche approfittatore che pubblica un libro della Clerici e qualche idiota che se lo compra.

    PS: devo dire che ogni tanto, quando sono in Italia, entro in qualche libreria, ma non trovo mai nessuno che riesca a convinvermi a comprare un libro. Un giorno un libraio ha tentato di vendermi Vespa, tra le altre schifezze che proponeva. Per me se chiude è quasi meglio, uno così, va!

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  10. E’ vero, ci saranno pure i lettori di robaccia (che sono sempre meglio dei visori di robaccia), però è altrettanto vero che della robaccia spesso si accontenta anche il venditore. Un esempio. L'altro ieri sono entrato nella libreria di un Centro Commerciale alle porte della mia città, un Centro che si fregia del nomignolo glorioso di quella che fu la squadra di calcio di Brescia. Ho chiesto alla libraia la disponibilità di un libro di Gian Luca Favetto, l'ultimo edito, e lei, bella bella, dopo aver consultato il computer, mi risponde: "i suoi libri sono tutti fuori catalogo". Rispondo che non è vero, avendo l’autore edito numerosi titoli (e bellissimi) per prestigiose case editrici. La signorina, sempre bella bella, risponde allora che “Sì, è vero, non fa parte delle case editrici del nostro catalogo”.
    Morale: non è giusto che i frequentatori delle librerie, seppur nate nei centri Commerciali, non incontrino chi li aiuti a guardare al di là dei Volo o dei Brosio di turno.

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  11. Scusate il ritardo.
    Cerco di scrivere due righe che vadano a coprire tutti i vostri commenti.
    Cosa cambierà con la legge? L'ho spiegato qualche post fa e comunque con la legge non si potranno più fare sconti al di sopra del 15 %. A lamentarsi sono i consumatori e chi faceva i grandi sconti, cioè supermercati e grandi negozi. Sia chiaro che i negozi piccoli come il mio non ha mai potuto fare neppure gli sconti piccoli. C'è da chiarire che i libri che verranno toccati dalla legge saranno essenzialmnete le novità. Volete leggere classici o contemporanei che hanno avuto in questi anni discreto successo? Bene, non fate altro che frequentare librerie che tengono o l'usato o, se vi fa schifo l'usato, i remainder. Troverete classici a tre o quattro euro (la mia libreria tiene libri a questi prezzi, ve lo giuro). Ne consegue che rimarranno promozioni e ne consegue che se volete lamentarvi dovete anadare a bussare alle porte delle case editrici. Verò è che non troverete più sconti del 30%, salvo campagne promozionali. Ne consegue che si faranno più campagne promozionali durante l'anno. Ne consegue che i prezzi verranno comunque modificati verso il basso e che si effettueranno 3x2.

    Quello che mi preme sottolineare è che la cultura non verrà toccata. Se per cultura intendiamo lo studio e la lettura dei classici, allora non state in pena, perchè poterete trovare un Flaubert a pochissimo. Se non vi interessa il libro impegnativo, ma volete leggere un gialo di Faletti (la vostra passione), attendete l'edizione economica. Molti libri, anzi, hanno già stabilito di uscire con la versione economica a pochi euro. L'ultimo libro di Luca Sofri, ad esempio.
    05/08/11 19:25

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  12. @Alan
    In merito ai commessi ti posso dire che hai ragione. Colpa di chi assume e di preferisce braccia forti e svelte invece che una competenza tutta letteraria. Colpa anche del ritmo industriale, per essere precisi.

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  13. indipendentemente dalla legge di cui parli, su altreconomia di questo mese (lug-ago) c'è una dettagliatissima inchiesta su chi guadagna quanto nel mercato dei libri in italia. consiglio vivamente.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)