sabato 27 agosto 2011

Emanuele, il manutentore

del Disagiato

Quando in negozio si brucia una lampadina o il cesso perde acqua noi commessi non facciamo altro che chiamare i manutentori del centro commerciale. Tra i manutentori del centro commerciale c’è Emanuele, che tra i cinque o sei stipendiati per aggiustare ciò che è rotto o difettoso è il più bravo e simpatico. Anzi, facciamo così, utilizzo questa parola per Emanuele: carismatico. Emanuele è carismatico. Emanuele non solo interviene quando c’è da sostituire una lampada al neon ma si intromette anche negli affari che non gli competono. O almeno a me sembra. Da lontano lo vedo che discute con il direttore del centro commerciale per segnalare un’urgenza, una disposizione o una sistemazione. Insomma, Emanuele si impiccia. Le persone carismatiche fanno anche così o sbaglio? Sta di fatto che Emanuele quando entra da noi in negozio per cambiare un filtro dell’aria o per vedere che nel nostro magazzino le leggi vengano rispettate (che non ci siano cianfrusaglie davanti agli estintori, in parole povere) sorride e parla ad alta voce con i suoi colleghi e qualche minuto dopo esce con lo stesso sorriso e con la stessa voce. Emanuele è uno che fa bene il suo mestiere.

In negozio ci sarebbe da fare un lavoretto che non compete ai manutentori? Non importa, Emanuele chiude un occhio e il lavoro lo fa lo stesso, subito, velocemente e senza chiedere un soldo. Tempo fa una squadra di elettricisti ha sistemato l’impianto elettrico della nostra libreria. Dopo alcuni giorni Emanuele è entrato in negozio e guardando il soffitto ha detto: “Ma chi cacchio ha fatto questo lavoro?” E allora Emanuele ci ha fatto notare che alcune lampadine del negozio “tremavano”. “Ci sono degli sbalzi di tensione che non dovrebbero esserci”, ci ha detto Emanuele e da allora, da quel preciso momento, abbiamo pensato che Emanuele fosse anche un po’ elettricista oltre che manutentore. Le persone carismatiche non sono un po’ tuttofare o sbaglio? Le persone carismatiche non utilizzano forse espressioni come "sbalzi di tensione" oppure no? 


Emanuele quando parla con il direttore ha questo modo di guardare il pavimento e di muovere la bocca lentamente che quasi assomiglia a quelli che stanno prendendo decisioni che nessuno deve sapere. Emanuele, a differenza degli altri manutentori (e del direttore), non dà confidenza alle commesse che provocano con i loro vestitini corti. Emanuele è uno serio, lo si vede dalla faccia e da quel suo modo di parlare che vi dicevo prima. Io vendo libri e lui stringe bulloni, io consiglio romanzi inglesi e lui si eleva con la gru per sistemare il tetto, io sbircio poesie e lui incanala acqua e aria nel modo migliore possibile. Siamo due persone completamente diverse, lo si nota al primo sguardo, ma ho la sensazione che se si vuole parlare di invidia, ecco, sono io che invidio lui e non lui me. Gli invidio il saper sistemare. Gli invidio quello che comunemente viene chiamato "senso pratico".

Insomma, la grande maniglia della porta antincendio si è rotta? Vi serve qualcuno che ve la aggiusti? Bene, non chiamate Emanuele. Perché Emanuele è morto qualche giorno fa. Si è suicidato impiccandosi. “Aveva problemi in famiglia”, dice qualcuno. “Sapeva di perdere il lavoro a causa di tagli al personale”, dice qualcun altro. O lui nascondeva bene la sua sofferenza o noi eravamo troppo occupati a vendere libri sulla dieta a zona. Non so che dire. 

Anzi, una cosa la so. Io non ho mai capito un cazzo di Emanuele e Emanuele non ha mai capito un cazzo di me. Nessuno capisce un cazzo degli altri. Abbiamo da fare, ci sono bollette, mutui, affitti da pagare. Siamo troppo occupati a curare noi stessi, non è che possiamo sapere come sta Emanuele. Bene, sotto un altro Emanuele, che la lampadina è rotta e il rubinetto perde acqua.

10 commenti:

  1. Un dolore fisico, una fitta al cuore, o a quello che c'è lì dove qualcosa si è mosso, contorto, come spezzato, mentre leggevo il penultimo paragrafo...

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  2. Sono un ingegnere ma non ho molto spirito pratico. So fare il progetto per la nuova libreria, ma non so costruirla.

    Provo invidia per Emanuele. Mi spiace per Emanuele. Togliersi la vita fa male anche a chi rimane e capisce solo dopo che non ha fatto abbastanza

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  3. Io penso che il problema principale sia che le persone non ascoltano. A me è capitato di confidarmi con qualcuno per un problema, e per me è difficile parlare dei miei problemi. Di solito me lo tengo dentro un bel po', ci rimugino e rimacino e mi rodo... poi scelgo tra le due o tre amiche che ho e mi confido. Beh, succede che a volte non riesco ad andare oltre la prima frase, perchè se dico (esempio) sai, ho litigato con marito... nella pausa per prendere fiato l'amica si introduce spiattellandoti che anche lei ha litigato con marito e inondandoti con i suoi problemi.
    Alla fine ascolto tutta la sua spatafiata, dopo torno a casa che si è fatto tardi, con il mio problema, e sentendomi un po' più sola.

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  4. La cosa agghiacciante è che trovo giustificazioni a questo non voler o poter ascoltare. Penso che non sia facile capire gli altri.

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  5. Che cose vere scrive Aliceland. E anche tu, D.
    Emanuele: mi si è stretto il cuore.
    Emanuele, ciao.
    g

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  6. Anch'io come te, trovo giustificazioni per mettermi la coscienza a posto. Ma non penso che sia difficile capire gli altri. Penso sia impegnativo allora mi scuso dicendo che, se fossi meno impegnata,... se avessi più tempo... Ma so che sono solo scuse. Grazie per aver condiviso con noi il tuo disagio. Forse domani andremo meno di fretta

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  7. Di niente. Io ho solo raccontato quello che accade nei paraggi.

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  8. IL SENSO ULTIMO

    Caro Disagiato,

    è una buona cosa per noi tuoi lettori del blog che il tuo lavoro abbia la ventura di avere numerosi "paraggi" di cose e persone che ti chiamano attenzione.

    La storia di Emanuele il manutentore carismatico è davvero interessante, triste per il suo risvolto di perdita umana e per la sua denuncia morale della fretta che ci prende anche nei rapporti umani.

    E' anche vero quello che scrive Aliceland, varie volte le stesse nostre persone amiche più vicine ed i nostri familiari non sono attenti ai dubbi ed agli ostacoli dei loro cari. E così accade anche a noi con loro.

    Che fare? Almeno ricordarci di Emanuele il manutentore carismatico e del suo esempio di uomo disponibile ed allo stesso tempo solitario.

    Una solitudine con molto "senso pratico" ma pur sempre alla ricerca di un vero senso ultimo.

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  9. IL VOCABOLO "CARISMATICO" CON C'ENTRA NULLA.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)