martedì 16 agosto 2011

L'uomo intelligente e l'uomo scemo

del Disagiato

Dire quello che si pensa non è una virtù. Recentemente un amico mi ha detto a proposito della sua ragazza: “Mi piace perché dice quello che pensa”. Ecco, solo per questo motivo, e con un briciolo di presunzione, volevo dirgli di stare attento, perché una persona che dice quello che pensa è una persona scema. Però per non finire la serata a cazzotti, questa cosa non l’ho detta. Le persone Davvero Intelligenti, quelle che le vedi subito dalla faccia, sono quelle che sempre (sempre) hanno un’idea intelligente e poi dicono una cosa intelligente. La stessa che hanno pensato, insomma. Queste persone sono intelligenti sia che stiano parlando della frutta andata a male rimasta in frigorifero, sia che stiano riflettendo sull’Epistola a don Federico d’Aragona di Lorenzo de’ Medici. Sono persone Davvero Intelligenti, punto e basta. Di persone Davvero Intelligenti, però, al mondo ce ne sono poche, oppure se ne stanno rintanate in casa perché hanno capito che il mondo fa acqua da tutte le parti e che la soluzione definitiva è quella di rimanere rintanati in casa.

Poi ci sono le persone intelligenti e al mondo ce ne sono tante. Anzi, ce ne sono. Le persone intelligenti sono quelle che hanno pensieri scemi ma che cercano, prima che questo pensiero arrivi alla bocca, di renderlo sensato, educato, esprimibile e a volte Davvero Intelligente. Un lavoro duro, ma le persone intelligenti sono intelligenti perché, appunto, pensano prima di parlare. “La mia ragazza mi piace perché è scema ma dice cose intelligenti” è quello che avrei voluto che mi dicesse il mio amico. Allora io gli avrei risposto: “No, non è scema. Semplicemente è una ragazza che pensa prima di parlare. Non è una che dice quello che pensa”. Se fosse stata una persona Davvero Intelligente, come quella di cui parlavamo prima, non si sarebbe fidanzata con lui. Le ragazze davvero intelligenti hanno deciso di stare in casa e per incontrarle devi aspettare che escano a comprare il pane. Insomma, le persone intelligenti sono quelle che pensano prima di parlare, che adoperano un filtro, che modellano una proposizione mentre questa fa il suo tragitto e cioè la strada che dal cervello va alla bocca. 


L’intelligente pensa: “Nano, ci hai rotto i coglioni”. Poi l’intelligente, che magari ha un ruolo istituzionale e che deve dare un esempio di civiltà, si imbarazza per quello che ha pensato e elabora la frase: “Uomo basso, non romperci i coglioni”, “Brunetta, non romperci le palle” e infine, dopo tanto tribolare, l’uomo intelligente dice: “Brunetta, la tua condotta politica non è in linea con la nostra”. Ecco, l’uomo intelligente si comporta grosso modo così.

L’uomo scemo invece è quello che dice quello che pensa, e il mondo è infestato da gente che dice quello che pensa. L’uomo scemo, spesso un conoscente, ti incontra e ti dice: “Ciao, lo sai che ti vedo invecchiato?”. Ecco, questo è l’uomo scemo. L’uomo scemo non pensa prima di parlare e se pensa peggiora la situazione: “Ciao, lo sai che ti vedo tragicamente invecchiato? Madonna, cosa ti è successo?”. Perché è vero che bisogna pensare prima di parlare, però bisogna anche pensare in modo minimamente intelligente. L’uomo scemo, qualsiasi cosa faccia, dice cose sceme.

L’uomo scemo, anche se ha un ruolo politico decisamente importante, dice: “Nano, non romperci i coglioni”. Oppure: “C’è gente che ragiona come i terroni”. L’uomo scemo non pensa, non filtra, non modella, non si vergogna, non prova imbarazzo. Fa come fanno le bestie e cioè agisce d’istinto. Non so come mai ma le persone, spesso, decidono di essere rappresentate da uomini così, che agiscono d’istinto. E allora si scade, tutti quanti, nella volgarità e allora il mondo, per forza di cose, diventa L’aiuola che ci fa tanto feroci. Perché preferiamo le persone che dicono quello che pensano. Perché a un certo punto la spontaneità e la franchezza sono diventate delle virtù in mezzo a tante altre virtù farlocche. Colpa di una certa letteratura, colpa di qualche corrente culturale. Chissà. Ai politici chiediamo chiarezza ma spesso la chiarezza diventa spontaneità e spesso la spontaneità diventa la virtù di dire quello che si pensa e dire quello che si pensa, subito e senza alcuna remora o timidezza, diventa scemenza.

Sapete come l’uomo Davvero Intelligente avrebbe trasformato la frase “Brunetta non romperci i coglioni”? Non l’avrebbe trasformata, perché l’uomo Davvero Intelligente ieri non si sarebbe trovato a Ponte di Legno. Se ne sta rintanato, lui. Mica scemo.

13 commenti:

  1. Spesso mi sento "scema" perchè dico quello che penso e apprezzo le persone dirette.
    Poi mi sono resa conto che le persone, la mente umana, capisce solo quello che vuole, appoggia l'ipocrisia e preferisce offendere.
    Ora sono nella fase "davvero intelligente" o almeno provo ad essere intelligente, sono spesso in casa. E nella vita sociale? parlo del tempo e del "ma come ti vesti"? Le persone amano il proprio EGO. Lo innalzano "non avrò altro ego all'infuori di me" Alcune volte penso che la Nasa dovrebbe cercare le forme di vita CEREBRALE sulla terra e lasciare le stelle a Rob Brezsny. Qualcosa al nostro DNA manca, la storia si ripete tutti gli anni, siamo davvero sempre così prevedibili negli errori? Ci vuole ancora molto perchè la teoria darwiniana estingua gli SCEMI? ─ disagiata76

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  2. Molto Intelligente e condivisibile. Sto sempre di più imparando ad apprezzare la capacità del locutore di ADATTARSI in breve tempo al proprio uditorio. Che, secondo il mio modesto parere, non è sintomo di vigliaccheria, ma di nobiltà.

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  3. Bello, oggi mi ci voleva un post così.
    (ma le persone Davvero Intelligenti vanno in libreria a comprare i libri?)

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  4. p.s.: nonostante lo Scorfano sia ancora in vacanza il riferimento dantesco è sempre protagonista, sarà un segno premonitore del suo rientro?

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  5. Però io non sopporterei una persona Davvero Intelligente. Preferisco le persone intelligenti.

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  6. Beh, quando scrivevo del Davvero Intelligente io pensavo a te.

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  7. perché me ne sto sempre rintanato?

    comunque no, io generalmente riesco a non dire troppe cose non intelligenti, ma non è che pensi sempre cose intelligenti.

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  8. Non bisogna mai dire quello che si pensa veramente. Si rischia di essere sinceri e mostrarsi per quello che si è.

    Ad esempio un'amica che mi piaceva (e gliel'avevo detto) ha sognato di baciarmi e me l'ha raccontato. Allora io le avevo chiesto:

    - Ma quindi ti piaccio?
    - No. E' che io sono fatta così: dico quello che penso.

    Dicevo: si rischia di mostrarsi per quello che si è. In questo caso, psicopatica.

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  9. Si è dimostrata anche un po' indelicata, se mi è permesso. Capita.

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  10. Viviamo un'epoca in cui al cervello, come organo pensante, si preferisce di gran lunga la pancia (specialmente se scoperta) e, in taluni casi, il glande. Un trend che comunque piace ed è in crescita. Che poi ci sia un filtro prima dell'apparato fonatorio che importa?

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)