sabato 6 agosto 2011

I mariti delle commesse

del Disagiato

I mariti delle commesse, venuti a prendere le mogli, arrivano sempre un po’ prima della chiusura del centro commerciale per avere il tempo di vedere come va la vita dalle nostre parti, che si dice, quale buon vento ciao, come stai. Hanno la faccia da gente tradita, da chi stava afferrando qualcosa ma poi tutto si è sgretolato, si è mosso e il bersaglio è stato mancato. Allora gli è toccato ricominciare e basta guardarli in faccia, i mariti delle commesse, per capire che sono alla loro ennesima partenza. I mariti delle commesse hanno sempre pantaloni belli e scarpe brutte e per favore non chiedetemi il perché. Perché? Perché tornano a casa dall’ufficio, si mettono in ciabatte, cenano, portano fuori il cane con le scarpe da giardinetto, quelle che se anche si sporcano di escrementi chissenefrega, e poi vanno a prendere la moglie che fa la commessa da tanti anni, che è arrivata fino alla terza media oppure ha cominciato le superiori ma poi ha incontrato lui ed è finita parcheggiata in una profumeria.

I mariti delle commesse quando entrano nel centro commerciale guardano sempre in alto e non chiedetemi il perché. Perché? Perché i rumori del centro commerciale vanno a finire tutti in alto e sembra che lassù stia accadendo qualcosa mentre invece è solo un effetto acustico. Allora entrano, guardano in alto, sempre e alla stessa ora, e poi vanno a sedersi sulla panchina che sta di fronte al supermercato e, per cortesia, non chiedetemi il perché. Perché? Si vanno a sedere sulle panchine che stanno accanto all’entrata del supermercato perché lì, in quei paraggi, possono vedere le commesse giovani e non sposate che lavorano nei negozi di abbigliamento. Guardano i culi delle commesse, insomma, e spesso i mariti si incontrano e commentano e valutano. “Guarda lì che roba, hai visto?”, dice uno. “Sì, sì, ho visto”, dice l’altro. E poi riprendono a parlare di terzini mediocri che domenica hanno mancato la palla. 


Poi si fa ora e si alzano per andare dove c’è la moglie che sta in un altro corridoio oppure là in fondo a destra. Però prima di andare dalla moglie che sta contando i soldi residui della cassa, i mariti guardano a bocca aperta i ragazzini sportivi e dinoccolati che stanno a fare gli scemi davanti alle vetrine e, per favore, non chiedetemi il perché. Perché? Perché quelli giovani e dinoccolati sono i ragazzi delle commesse con il bel culo e hanno un bel fisico e tanti capelli e la fronte liscia e un futuro ancora da stabilire e giudicare. Il marito li guarda, li odia e li invidia.

Poi i mariti delle commesse arrivano di fronte alle mogli e si stringono la vita con un braccio e si danno un bel bacio in bocca e senza parlare vanno verso la macchina. E per cortesia non chiedetemi il perché.

5 commenti:

  1. "un futuro ancora da stabilire e giudicare", che sarà un futuro da precario. Bellissimo post, uno di quelli che avrei voluto scrivere io.

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  2. Grazie e sono sicuro che tu l'avresti scritto meglio.

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  3. senti ma invece come sono le mogli o le fidanzate dei commessi?

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  4. Quelle non le vedi mai e, per cortesia, non chiedermi il perchè ;)

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  5. Bello. Anche da musicare, che so, potrebbe essere un pezzo di de Gregori.
    Però...che tristezza...che magone di vite mancate.
    Dipinto molto appropriato.regards

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)