martedì 9 agosto 2011

I cattivi montaggi

del Disagiato

Alla fine, ieri, Umberto Bossi non ci ha mostrato nessuna bozza che indicasse come salvaguardare le nostre imprese. Alla fine Bossi si è dimostrato quello che è e cioè un quaquaraquà come ce n’è tanti dalle sue parti. Se non fosse che…Se non fosse che Bossi, in realtà, è capace di impressionarci con parole pungenti e poi, invece, dribblare le proprie responsabilità. Da uno che (l'altro ieri) afferma "Lunedì viene Tremonti a casa mia, la Lega ha una bella idea per salvare le nostre imprese prima che sia troppo tardi", come minimo ci si aspetta una soluzione, un progetto, un paio di parole improvvisate che diano l’idea dello stato di salute del suo partito. Invece nulla. Tremonti e Calderoli si ritrovano con Bossi e alla fine da parte di quest’ultimo abbiamo solo un "Ci siamo scambiati le idee". Nessuna bella idea, quindi.

Da un esponente di governo che afferma "Quando l'Italia è entrata nell'euro lo ha fatto con paesi come l'Irlanda che faceva le padelle, la Grecia che non faceva un cazzo, e il nostro Sud che faceva, come la Grecia, un cazzo", come minimo ci si aspetta, o ci si aspetterebbe, dopo un incontro tra ministri, una presa di posizione altrettanto feroce. Invece il giorno dopo aver affermato che l’Irlanda faceva le padelle e ll sud italia e la Grecia un cazzo, Bossi è stato capace di dirci solo che dobbiamo seguire le direttive della Ue e che non possiamo fare altrimenti. Io, però, quando Bossi attendeva di incontrare Tremonti, sapevo che le cose sarebbero andate così. E lo sapevo non perché sono intelligente. No, non per questo. Lo sapevo perché sono un grande fanatico del Montaggio parallelo. Ma proprio tanto. 


Il montaggio parallelo è una tecnica cinematografica che consiste nel montare insieme due o più azioni in modo che personaggi, ambientazioni, temi, non interagiscano direttamente e siano ignari gli uni degli altri. Lo spettatore di un film che utilizza tale tecnica cinematografica, Magnolia ad esempio, riconosce che le storie rappresentate sono separate ma sa anche che presto o tardi i personaggi si incontreranno. Rimane da sapere dove, quando e perché. Il film non starebbe in piedi, altrimenti. Se nel film Crash- contatto fisico vediamo che ci sono protagonisti bianchi e neri, molto distanti tra loro, noi possiamo immaginare che presto questi due mondi molto distanti si incontreranno. Nel film sarà un furto d’auto con violenza a far collidere le due realtà. Intanto, attendendo l'incontro (o addirittura l'abbraccio), il film procede con un montaggio parallelo: il nero che fa la sua vita e il bianco che fa la sua vita:


Ma a noi interessa maggiormente un'altra cosa e cioè che più il film procede e più cominciano a spuntare piccoli raccordi, scintille, legami, incontri. Così è la politica, se funziona bene. Nonostante gli esponenti di una maggioranza qualsiasi siano distanti tra di loro, noi possiamo comunque percepire che presto si troveranno d'accordo, come capita in seno alle maggioranze. Se Bossi dice che ha in mente delle soluzioni per le imprese italiane, il montaggio parallelo dovrebbe mostrarci un Tremonti che annusa tali proposte e un Berlusconi che ha va in quella direzione. Invece, nonostante il film sia già avviato da un po’ di tempo, vediamo Tremonti che non parla e un Berlusconi che afferma che noi non possiamo fare nulla per l’economia e che bisogna attendere la voce delle Borse. Cosa possiamo aspettarci da tre persone che sono su tre pianeti o film così diversi? Cosa può accadere in una politica fatta da uomini che non danno il minimo segno di incontrarsi? Niente. Alla fine si incontreranno ma senza che accadrà nulla di rilevante. Non esiste alcuna premessa perché ne esca un’idea o una soluzione.

Io, che sono un grande appassionato di montaggio parallelo, intuisco quando come e perché tre personaggi si troveranno faccia a faccia. Intuisco quale sarà il risultato del film, il prodotto dello scontro. Se è un buon film, per lo meno. Se il regista è capace, durante i minuti che passano, a far uscire un po’ di collante o, appunto, un  buon montaggio parallelo. Ma se il regista non è attento alla grammatica della pellicola, la storia rischia di sfilacciarsi, di cadere a terra. Se i partiti di governo sono allo sbando, i politici che li rappresentano non potranno che sparare incoerenze. Se Bossi dice: “Domani presenterò al nostro ministro una bella soluzione per salvare le aziende”, ecco, io so che domani, finita la riunione, noi non sapremo niente di questa bella idea e finirà che si dirà tutto il contrario e che dopo domani si dirà ancora tutto l’opposto. Perché? Perché la politica (vabbè, la democrazia) è fatta di montaggi paralleli che devono (devono) incontrarsi tramite delle premesse. Il nostro governo invece è solo parallelo, senza alcuna connessione e intreccio. Cattivo, anzi, cattivissimo montaggio parallelo.

A me piace tanto il cinema perché gli spettatori, se ne conoscono il linguaggio, sono avvantaggiati rispetto ai personaggi. Ecco, mi piace per questo. E magari la politica non è tanto diversa. Magari.

                                                                    

1 commento:

  1. MONTAGGIO PARALLELO GLOBALE

    Bel commento ad una situazione politica nazionale che ormai vive galleggiando a livelli onirici ben lontani dalla realtà quotidiana dei cittadini italiani.

    Quando arriverà il brusco risveglio dal sonno? Quest'anno oppure l'anno venturo 2012 dal numero ormai classicamente significativo?

    Piacciono molto anche a me i montaggi paralleli, lasciano sempre molto spazio all'intuizione ed all'immaginazione.

    Non pensi anche tu che tutto il pianeta Terra sul quale ci troviamo non sia altro che un montaggio parallelo globale? Tu riesci sin da ora ad intuirne il prosieguo prossimo venturo?

    Buon pomeriggio.

    Marco

    http://www.youtube.com/watch?v=TDvQWMfHNeQ
    (montaggio parallelo al 5° minuto circa)

    .

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)