martedì 25 ottobre 2011

le risate di oggi

di lo Scorfano

I ragazzi di quarta ridono molto. Cioè, forse è un periodo, una fase della loro esistenza, non so: comunque ridono sempre. Se io faccio una battuta loro ridono molto e poi ne fanno altre tre o quattro; se io invece non faccio una battuta e spiego seriamente, loro si fanno una battuta tra di loro (oppure una faccia scema, o anche niente: basta pochissimo a volte) e ridono lo stesso. Ecco, magari a volte esagerano un po' (anche un bel po'...). Però preferisco comunque questo loro ridere e intervenire a quelli che invece non ridono mai, non rispondono mai, non intervengono mai. A volte questi ragazzi di quarta esagerano, ma quelle volte io sopporto, oppure intimo loro di smettere, loro smettono per una buona mezz'ora e tutto sommato la questione finisce lì.

Poi, mi è già successo un paio di volte quest'anno, parlo loro del futuro e dell'università. E loro, in quelle occasioni, smettono del tutto di ridere: cioè non ride proprio più nessuno, anche per un'ora intera. 

Tacciono e ascoltano; e sembrano sul serio parecchio spaventati. Io pronuncio le parole «università», «futuro», «lavoro», «scegliere», «domani», «adulti» e tutti restano muti e seri come altrimenti non li vedo mai. E con sguardi preoccupati e respiro un po' affannato. Seri come i miei nipotini di cinque e otto anni, quando dico loro che sono io il lupo cattivo, e quelli (poveri piccoli) ci credono. E, se dovessi dire, anni fa non capitava così: se avevano voglia di ridere, i ragazzi, ridevano sempre, anche quando si parlava del loro futuro.

Oggi, ormai, non capita più: anche i ragazzi disposti naturalmente al riso, quando si parla loro di quello che potrebbe accadere quando saranno fuori di qui, si fanno seri. E non c'è proprio niente di buono, a me pare, in questa improvvisa preoccupazione e serietà dei ragazzi di fronte a chi gli parla del loro futuro. A parte il fatto, ma è un dettaglio che riguarda solo me e non mi rinfranca per niente, che ho trovato il modo infallibile per farli smettere di ridere, se proprio esagerano molto.

10 commenti:

  1. Mi fai pensare alla mia quarta. Ad usare quelle parole, ridono. Mi ridono in faccia. NOn so se è altrettanto preoccupante. Per farli smettere di ridere devo sempre pronunciare parole come "test" "voto" "verifica" "compito" "versione". Così anche a me si spegne il sorriso nel cuore.

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  2. Allora, magari sarà il mio tono funereo a spaventarli... ;)

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  3. Non sono solo i ragazzi di quarta, quelli a cui si spegne la risata davanti alla parola futuro. Io la quarta non la faccio da più di 10 anni, e quando ci penso mi viene quasi da piangere.

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  4. Sì, lo immagino; e immagino anche molti dei ragazzi di quarta sentano i racconti di fratelli maggiori (come potresti essere tu) e per questo siano molto spaventati. In bocca al lupo, comunque.

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  5. "Però preferisco comunque questo loro ridere e intervenire a quelli che invece non ridono mai, non rispondono mai, non intervengono mai. ": anche io, sempre. E' il motivo per cui, nonostante i primi siano tanti, ma acqua-in-bocca e i secondi un acufene vivente, preferirò, sempre, ai Pesci i Merry Men!

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  6. LETARGIA

    Già. A leggere le notizie su alcuni siti web (e non sui giornali, che anche i pennivendoli hanno contribuito non poco a raggiungere lo stato attuale in Italia) non si riesce a ridere proprio per niente.

    Cosa si può fare? Il minimo penso che sia quello di rimanere informati per bene, di non lasciarsi andare allo scoraggiamento depressivo, di rimanere insieme agli altri cittadini svegli e attenti.

    Insomma occhi aperti. Che non ci vuole molto a diventare nuovi ciechi in una società multinazionalizzata che usa a piene mani i mezzi di comunicazione di massa addomesticati all'addormentamento generale.

    Marco

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  7. Sono belli i tuoi post scolastici: voto nove pieno.

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  8. Insomma occhi aperti. Che non ci vuole molto a diventare nuovi ciechi in una società multinazionalizzata che usa a piene mani i mezzi di comunicazione di massa addomesticati all'addormentamento generale. Sono belli i tuoi post scolastici: voto nove pieno.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)