Se Diego Della Valle ha la necessità interiore di acquistare una pagina di quotidiano per pubblicare una lettera contro la politica e i politici italiani faccia pure. Però faccia anche i nomi, dei nomi, alcuni nomi, anche solo un nome. Dica con chi ce l’ha, esattamente. "Lo spettacolo indecente ed irresponsabile che molti di voi stanno dando", scrive. Voi chi? Molti quanto? Anche i politici per i quali lui ha sempre votato? “Rendetevi conto che tanti italiani non hanno nessuna stima e nessuna fiducia in molti di Voi”. Tanti quanti? Pure io sono tra questi italiani? Vabbè, la lettera ormai è di inizio ottobre e mi pare stupido riprendere la questione adesso. E poi, a volerla dire tutta, questa approssimazione e questo qualunquismo in un personaggio pubblico che nelle questioni politiche ci mette il naso solo quando desidera lui sono più che comprensibili.
Se invece è Giuseppe Civati allora la cosa si fa un pochino più seria. “Siamo il Paese dello stay. Di quelli che si sono accomodati già. Anzi, per loro, si erano già accomodati i loro genitori. Siamo l'Italia immobile, dove tutti stanno, appunto, al loro posto, senza mettersi in gioco mai”. Tutti tutti o Civati intende alcuni? Si riferisce a qualcuno e per non litigare gli è più comodo dire tutti? E proprio tutti i genitori si erano accomodati? Anche i genitori delle brave persone? Anche gli italiani che, come delle bestie, hanno lavorato per il petrolchimico di Marghera fanno parte dello Stay? Civati, penso di aver capito a chi ti riferisci, però per non equivocare ti chiedo di fare sempre i nomi, di dire sempre chi sono i tutti e "gli altri che", invece, "vogliono muoversi". Vorrei sapere chi sono esattamente quelli che preferiscono lo stay al move "sempre e comunque".
Permettetemi una citazione visto che lo fanno tutti (tutti tutti o solo alcuni?). Nel film Tandem di Patrice Leconte (guardatelo perché è un film davvero bello) c’è Michel, un famoso conduttore (in declino) di un popolare quiz radiofonico itinerante, che percorre la Francia in compagnia del suo affezionato aiutante, Rivetot. Micheal non sopporta quelli che si fermano sul ciglio della strada per pranzare. Infatti, mentre sono in macchina per raggiungere l'ennessima cittadina, vedono una famiglia che mangia proprio accanto a una strada principale:. “Non è possibile, guarda là”, dice Michael, “fermati che voglio dirgli quanto sono coglioni, visto che non lo sanno”. “Ma dai, li lasci in pace, non fanno male a nessuno. Siamo in un paese libero e se vogliono mangiare per strada è un loro diritto. Mica tutti possono andere al ristorante”, risponde Rivetot. “E chi pretende che vadano al ristorante? Ma sono sicuro che venti metri più in là c’è un prato, uno spazio d’erba, un ambiente adatto al pinic. E invece no, preferiscono mangiare sulla strada. Sono dei coglioni!”. Allora Rivetot si prende tre secondi di silenzio e poi dice: “Sa, signor Michel, quello è il suo pubblico”.
Ecco, volevo dire che tra questi "tutti", tra quelli che hanno scelto lo stay al move, c’è anche il pubblico di Civati. Sarebbe utile, quindi, fare dei nomi, prima di arrivare a dire che tra i "tutti" c’è soprattutto il pubblico di Civati.
1) anche i lavoratori di porto marghera possono essere stay. Anzi, i sindacati sono un tutto uno stay, ormai.
RispondiElimina2) puoi fare notte aspettando che Civati faccia dei nomi. Sai quante volte gliel'avro' chiesto, sul blog? Renzi molti nomi li fa e li ha fatti, invece.
3) la sinistra ormai e' conservatrice. Quando si incazza e' perche' l'Italia non e' piu' quella dei '70.
Uqbal
Anche Pasolini diceva i sapere i nomi, e non li ha fatti nemmeno lui.
RispondiEliminaQuesto tutti mi fa venire in mente la cosa di puntare il dito, che mi hanno sempre detto, non si fa, puntare il dito verso qualcuno, perché è un po' come mettergli nell'occhio la tua trave al posto della sua pagliuzza.
RispondiEliminaEcco, quel tutti sembra il contrario di puntare il dito, e invece è esattamente la stessa cosa, solo un po' più comoda, con un dito solo ci si libera di un sacco di travi credendo di fare bella figura, la figura di chi è capace di indignarsi, un giorno per una cosa e il giorno dopo per un'altra.