Ogni volta mi stupisco e devo fermarmi per ricordarmi che lo sapevo già. Mi càpita di parlare in classe di web e viene fuori (dalla voce degli studenti) che in tanti (tanti) paesi della zona non arriva la connessione a banda larga. Viene fuori, cioè, che ancora molti di loro sono costretti a usare una connessione a 56k. E che fanno un po' fatica, insomma. E si lamentano, ma pare che il loro comune (sono ben più di uno, questi comuni) non faccia nulla.
E non siamo in una valle remota e inaccessibile delle Alpi Orobiche. Siamo a 20 km da Brescia, in una zona di aziende importanti, di case produttrici di vino che esportano migliaia di bottiglie in tutto il mondo, in una delle zone più ricche di tutta la penisola. E ci sono ancora interi paesi che si connettono al web con una connessione a 56k. E ogni volta che i ragazzi me lo dicono, un po' perpelessi e quasi vergognandosene, io mi stupisco come se fosse la prima volta. E poi passano i mesi e me lo dimentico per poi stupirmi di nuovo, la volta dopo. E intento passano gli anni e in sostanza non cambia quasi niente. E l'adsl, dove abitano alcuni di loro, non arriva.
Succede anche da noi, specie per i ragazzi che vengono da Castagnone e Salassi - due paesini che, per ragioni diversissime dalle tue, sono ugualmente legati a filo doppio ad attività che presupporrebbero connessioni veloci. Molti di loro, ancora, si connettono con la penna. E anche a me tutto questo lascia parecchie perplessità.
RispondiEliminaPerplessità motivate. (qui: Monticelli e Clusane d'Iseo, per esempio)
RispondiEliminaAnche per me è così. E ho residenza in un paese della pianura padana a 25 km da Verona, con la piccola particolarità che il mio paese è un "buco nero", infatti tutti i paesi limitrofi sono raggiunti dalla banda larga. Non ricordo quante campagne di raccolta firme pro-ADSL sono state fatte negli ultimi anni, e quante promesse sentite dai candidati sindaci.
RispondiEliminaFortunatamente studio a Pavia e non ho di questi problemi, ma ogni volta che torno a casa, lo sconforto si sente.
Viviamo in un paese a due, tre, troppe velocità diverse.
Le opportunità iniziali, ahimè, non sono uguali per tutti.
Marco87
C'è veramente da chiedersi che cosa aspettino certi sindaci... (qui, c'è un'isola in mezzo al lago in cui, per dire, l'adsl arriva da anni: dove è più comodo non si capisce perché no).
RispondiEliminameno viene usato internet, e piu' c'e' ignoranza delle cose che succedono - l'intento e' che l'informazione sia monopolio delle televisioni.
RispondiElimina(io, però, non posso fare a meno di domandarmi che cosa c'entrino i sindaci...)
RispondiEliminaAh, io non lo so, davvero. C'entrano qualcosa? A chi spetta decidere e provvedere? Io, ripeto, non lo so proprio.
RispondiEliminaBeh, se in campagna elettorale sono loro a fare certe promesse...
RispondiEliminaSo anch'io che non è esclusivamente colpa loro (non volevo accusare), però se sei rappresentante di una comunità e dichiari di far sentire la tua voce (e di tante altre persone) e di muoverti e lottare perché anche nel paese in cui governi ci sia la possibilità di questo servizio essenziale, insomma, qualcosa c'entrano pure. O no?
E se non possono fare niente, allora niente slogan e promesse prima delle elezioni (ma questo forse è un altro problema).
Marco87
Delle promesse fatte dai candidati sindaci in campagna elettorale mi hanno parlato anche i miei alunni malconnessi...
RispondiEliminaI Sindaci si dividono in due grandi categorie: quelli che prima di diventare tali credono veramente (e promettono veramente) di poter fare cose che non sono nella disponibilità di un amministratore locale e quelli che sanno benissimo che non potranno (e forse neanche vorranno) fare cose che promettono.
RispondiEliminaI primi imparano a loro spese, per gli altri è rischio d'impresa.
Nel mio comune (hinterland di Bergamo) è misteriosamente esclusa dalla banda larga una frazione di un paio di migliaia di abitanti.
RispondiEliminaConosco bene i nostri sindaco e assessori, avevano promesso di fare il possibile e probabilmente l'hanno anche fatto (mi pare che ora ci sia un accordo con una società per chi vuole abbonarsi ad una sorta di wifi collettivo). Ma se per la Telecom non è competitivo coprire un certo territorio, o denaro sonante o pedalare...
Capisco. Resta che è una situazione che, per quanto io capisca, non smette di lasciarmi molto perplesso.
RispondiEliminaNel frattempo, i soldi ricavati dall'asta delle frequenze, invece di essere spesi per ridurre il digital divide, verranno utilizzati in altro modo.
RispondiEliminahttp://www.ilpost.it/2011/10/15/banda-larga-senza-fondi-pubblici/
Marco87
Conoscete almeno per sentito dire il paese "Corea del Sud"?
RispondiEliminaDa quelle parti ormai gli edifici (molte volte grattacieli di quaranta e passa piani destinati ad appartamenti ed abitazioni) vengono costruiti di già con le singole stanze dotate di allacci internet o wi-fi, già dotati dei collegamenti a fibre ottiche.
Non sono libri di Isaac Asimov o di Frank Herbert: sono la cruda realtà di questo pianeta.
Marco