venerdì 28 ottobre 2011

Ci sono cose più importanti

del Disagiato

Io vado in libreria per la pagnotta, prima di tutto, e poi per una piccolissima passione che con gli anni, e anche con l'esperienza, va assottigliandosi. Questa cosa della passione e del piacere di stare in mezzo ai libri è cosa che non dico ad alta voce perché poi la gente conosce i miei punti deboli e se ne approfitta. Regola numero uno: mai dire ad alta voce ciò che per noi è intimo, che poi la gente tocca con il ditino la parte esposta e vulnerabile e finisce che si soffre. Come quell’iscrizione nelle catacombe di Commodilla: non dicere ille secrita a bboce, non dire le segrete a voce alta, ma quasi in silenzio, piano, solo per se stessi, per la propria interiorità e basta.

Quindi questa cosa della passione per i libri fate finta di non averla neppure sentita e se vi dico che ad alcuni clienti che da molti anni entrano in libreria mi ci sono un pochino affezionato vedete, questa cosa, di farvela entrare da un orecchio e uscire dall’altro. Come non vi avessi detto nulla, per l’amor di dio, come se ve l’avessi detta a bassa voce, a me stesso. Quandi non fatelo sapere in giro che per me i clienti sono materia importante di questa catena di montaggio che è la mia vita, perché se la gente viene a saperlo, si fa strane idee. 


Una settimana fa sono andato al supermercato che sta quasi di fronte alla mia libreria e ho scoperto una cosa: una libreria. 


Ma non solo. Dentro questo immenso reparto (chiamiamolo reparto, se volete, ma quella è una vera e propria libreria) a sfogliare libri erano delle facce note e cioè i miei clienti. Nostri clienti. Non dicere ille secrita a bboce, quindi. Non faccio sapere troppo che ai clienti affezionati pure io ci sono affezionato. Non lo faccio sapere troppo altrimenti qualcuno può pensare che ci sia rimasto male, che mi sia sentito tradito vedendo i mie cari clienti sfogliare libri in un’altra libreria. Libreria che sta a qualche metro dalla mia libreria. Ecco, la gente potrebbe pensare che io mi sia guastato la giornata. Ma io sono superiore a certi brutti momenti. Nella vita, diciamo, ci sono cose assai più importanti. L'amore e la salute, ad esempio. Quelle cose lì.

3 commenti:

  1. Beh, scrivendolo come dici tu, gentile Disagiato, a voce bassa, cerchiamo un'attenuante a quei tuoi clienti che sono stati colti in flagrante lettura dei volumi nel "reparto" libri, proprio a fianco del reparto "pneumatici e oli lubrificanti" e dopo il reparto "mangimi e bocconcini per fido".

    Il tempo vola facendo la spesa alimentare ed allora mancando il tempo sufficiente per una salutare visita nella libreria ufficiale ecco che a volte ci si accontenta anche di una sbirciatina di passaggio dell'ultimo libro di Bruno Vespa oppure di Fabio Volo (due titoli presi al volo).

    Se invece il nostro cliente disponesse di maggiore tempo libero sicuramente si ricorderebbe di quel simpatico libraio e del suo sorriso accattivante.

    Marco

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  2. E' tutta colpa di quel granchio e della giraffa ammicante, ma non può essere una vera libreria se non ha la polvere negli angoli e sui libri di poesia.

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  3. E i commessi commossi per la propria vita.

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(Con educazione, se potete. E meglio ancora se con un nickname a vostra scelta, se non vi dispiace, visto che la dicitura Anonimo è brutta assai. Qualora a nostro parere doveste esagerare, desolati, ma saremmo costretti a cancellare. Senza rancore, naturalmente.)