
Mentre i concorrenti sullo schermo davano prova di meritarsi un lavoro con contratto indeterminato, come fosse il lusso e non il diritto, il lasciapassare che non tutti possono avere, e mentre osservavo la brutta faccia di Sabrina Nobile, mi sono ripetuto l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. E poi l’ho ripetuto ancora, perché qualcosa non mi tornava. Allora sono andato a rileggerlo, questo articolo e rileggendo ho capito che cosa non filava liscio nella mia memoria: l’Italia è un Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. L’Italia è una Repubblica democratica virgola fondata sul lavoro. E allora ho capito che quella virgola ormai, nella mia testa di mediocre cittadino, non c’è più. Non scandisce un bel niente. E ho capito che forse, dico forse, quella virgola è potente, è carburante, è una bomba, perché isola e sottolinea, perché quella virgola fa circolare il sangue, allarga le vene e le arterie di quel principio primo della nostra Costituzione e che senza quella virgola succede che un diritto, la disoccupazio e le emozioni che gli girano attorno diventano spettacolo, motivo di guadagno, abbattendo punteggiature e grammatiche. Piegando forme e limiti.
"il lavoro ora è ridotto ad essere pornografia"
RispondiEliminaHo già comiziato sul tema, ma mi piace ripetermi: la pornografia, quella degli organi sessuali in movimento e ben in vista, sta diventando, ogni giorno di più, un punto di riferimento morale ed etico autorevole.
Questo accade non perché la pornografia si sia elevata in qualche modo, ma perché il resto del mondo ha svenduto anche l'ultimo barlume di dignità (l'ultima "virgola"?) che gli restava.
era il reality che mancava: dopo la coabitazione, la sopravvivenza, ora il lavoro, che è un po' entrambi. Grazie per averlo visto per noi, io non ho avuto il coraggio.
RispondiEliminaentrambe, non entrambi
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